La Pro Loco di Motta di Livenza e l'Accademia del Pane, in collaborazione con i fornai mottensi, hanno organizzato domenica 24 maggio dall'alba al tramonto, Pane in Piazza, per ricordare che il pane....non è solo acqua, farina lievito e sale.
"L’Accademia del Pane nasce per soddisfare il forte bisogno di rinnovamento della panificazione tradizionale, che soffre oggi di un pericoloso anacronismo rispetto alle esigenze dei consumatori. Il panificatore artigiano rischia di essere sopraffatto dall'offerta di rivendite del pane basate su modelli d'impresa costruiti da esperti del marketing, che partono dalle nuove esigenze del mercato per mettere a punto proposte commerciali accattivanti e incentrate più sul servizio che sul prodotto. Il futuro del panettiere si configura in scenari profondamente diversi dalla realtà odierna, basati su esercizi misti di vendita e somministrazione, che vedono la vendita dei prodotti da forno affiancata al banco del caffè e degli aperitivi, in atmosfere costruite per coinvolgere i consumatori in esperienze multisensoriali fatte di luci, suoni, aromi e materiali utilizzati per gli arredi. L'Accademia del Pane è la prima iniziativa in Italia orientata alla riproposizione del mestiere della panificazione artigiana in una chiave imprenditoriale moderna, per dare ai panificatori strumenti concreti per affrontare il mercato con schemi produttivi e organizzativi diversi dal passato. Per dirla in breve, l'Accademia del Pane apre in Italia l'era della panificazione moderna."
In Piazza si sono ritrovati il Panificio Pasticceria Armando Berti (Meduna di Livenza, Pravisdomini, Pasiano, e due punti vendita a Motta di Livenza), il panificio di Rorato Ladislao (Motta di Livenza e Annone Veneto), il panificio il Torresin (Motta di Livenza) e il panificio di Enzo Cragnolini di Gemona del Friuli (Cragnolini è consigliere del Gruppo Panificatori della provincia di Udine), che hanno interpretato, tutti insieme, un'unica tipologia di pane.
Il pane proposto è stato interpretato con Petra, che è "...la prima di una linea di farine dedicata ai professionisti dell'arte bianca più esigenti, perché è espressione di una cultura molitoria che la famiglia Quaglia ha costruito sulla macinazione a pietra e poi, nel tempo, ha trasferito nella “umanizzazione” della sua tecnologia. Il segreto dell'incisione a mano delle macine di pietra non è andato perduto: anzi la tecnologia moderna permette di ottenere le stesse farine Quaglia del 1921 senza, però, le impurità, i frammenti di insetti ed i peli di roditore tipici della macinazione a pietra. Avete mai provato a spremere la metà di un'arancia ruotandola con le mani attorno ad uno spremiagrumi? Più spremete e meno polpa rimane sul bordo interno dell’arancia, ma più il succo è torbido, perché frammenti di polpa filtrano dal setaccio. E più le maglie del setaccio sono larghe, più frammenti di polpa si mescolano al succo dolce dell'arancia caratterizzandone il gusto. Alla vista il succo di arancia ottenuto da una spremitura più spinta appare meno limpido del succo ottenuto da una spremitura più“dolce", ma com'è facile immaginare, contiene maggiori elementi nutritivi, che altrimenti rimarrebbero legati alla parete interna. E cosa ne direste di una spremuta che contenga anche le parti nobili della buccia dell'arancia? In questo caso avremmo ricostruito l'apporto nutrizionale del frutto intero, mantenendo il bilanciamento tra gli elementi nutritivi presente in natura. Insomma, la nostra bevanda sarebbe veramente "naturale". Proviamo a trasferire questo concetto al chicco di grano: le pareti esterne del chicco contengono fibre e quelle interne contengono proteine e sali minerali preziosi per l'organismo. Una maggiore “spremitura" del chicco durante la macinazione restituisce quindi alla farina maggiori proteine e sali minerali, e un minore scarto di crusca mantiene a livelli ottimali il contenuto di fibre. Partendo da questa elementare considerazione, il Laboratorio, centro di ricerca e formazione di Arte Innovativa degli Alimenti srl, ha messo a punto una farina eccezionale ed unica per apporto nutrizionale, perché ottenuta spingendo il grado di estrazione dal chicco di grano ad una percentuale molto elevata e conservando un adeguato contenuto di fibra. PETRA è una farina di grano tenero che conserva l'equilibrio naturale tra gli elementi nutritivi ed è ideale per la produzione di pani, anche di grande pezzatura, lavorati con tecniche di lievitazione naturale, proprio come quelli di una volta. Pani che si associano perfettamente con gli alimenti di base della dieta mediterranea. "
"L’Accademia del Pane nasce per soddisfare il forte bisogno di rinnovamento della panificazione tradizionale, che soffre oggi di un pericoloso anacronismo rispetto alle esigenze dei consumatori. Il panificatore artigiano rischia di essere sopraffatto dall'offerta di rivendite del pane basate su modelli d'impresa costruiti da esperti del marketing, che partono dalle nuove esigenze del mercato per mettere a punto proposte commerciali accattivanti e incentrate più sul servizio che sul prodotto. Il futuro del panettiere si configura in scenari profondamente diversi dalla realtà odierna, basati su esercizi misti di vendita e somministrazione, che vedono la vendita dei prodotti da forno affiancata al banco del caffè e degli aperitivi, in atmosfere costruite per coinvolgere i consumatori in esperienze multisensoriali fatte di luci, suoni, aromi e materiali utilizzati per gli arredi. L'Accademia del Pane è la prima iniziativa in Italia orientata alla riproposizione del mestiere della panificazione artigiana in una chiave imprenditoriale moderna, per dare ai panificatori strumenti concreti per affrontare il mercato con schemi produttivi e organizzativi diversi dal passato. Per dirla in breve, l'Accademia del Pane apre in Italia l'era della panificazione moderna."
In Piazza si sono ritrovati il Panificio Pasticceria Armando Berti (Meduna di Livenza, Pravisdomini, Pasiano, e due punti vendita a Motta di Livenza), il panificio di Rorato Ladislao (Motta di Livenza e Annone Veneto), il panificio il Torresin (Motta di Livenza) e il panificio di Enzo Cragnolini di Gemona del Friuli (Cragnolini è consigliere del Gruppo Panificatori della provincia di Udine), che hanno interpretato, tutti insieme, un'unica tipologia di pane.
Il pane proposto è stato interpretato con Petra, che è "...la prima di una linea di farine dedicata ai professionisti dell'arte bianca più esigenti, perché è espressione di una cultura molitoria che la famiglia Quaglia ha costruito sulla macinazione a pietra e poi, nel tempo, ha trasferito nella “umanizzazione” della sua tecnologia. Il segreto dell'incisione a mano delle macine di pietra non è andato perduto: anzi la tecnologia moderna permette di ottenere le stesse farine Quaglia del 1921 senza, però, le impurità, i frammenti di insetti ed i peli di roditore tipici della macinazione a pietra. Avete mai provato a spremere la metà di un'arancia ruotandola con le mani attorno ad uno spremiagrumi? Più spremete e meno polpa rimane sul bordo interno dell’arancia, ma più il succo è torbido, perché frammenti di polpa filtrano dal setaccio. E più le maglie del setaccio sono larghe, più frammenti di polpa si mescolano al succo dolce dell'arancia caratterizzandone il gusto. Alla vista il succo di arancia ottenuto da una spremitura più spinta appare meno limpido del succo ottenuto da una spremitura più“dolce", ma com'è facile immaginare, contiene maggiori elementi nutritivi, che altrimenti rimarrebbero legati alla parete interna. E cosa ne direste di una spremuta che contenga anche le parti nobili della buccia dell'arancia? In questo caso avremmo ricostruito l'apporto nutrizionale del frutto intero, mantenendo il bilanciamento tra gli elementi nutritivi presente in natura. Insomma, la nostra bevanda sarebbe veramente "naturale". Proviamo a trasferire questo concetto al chicco di grano: le pareti esterne del chicco contengono fibre e quelle interne contengono proteine e sali minerali preziosi per l'organismo. Una maggiore “spremitura" del chicco durante la macinazione restituisce quindi alla farina maggiori proteine e sali minerali, e un minore scarto di crusca mantiene a livelli ottimali il contenuto di fibre. Partendo da questa elementare considerazione, il Laboratorio, centro di ricerca e formazione di Arte Innovativa degli Alimenti srl, ha messo a punto una farina eccezionale ed unica per apporto nutrizionale, perché ottenuta spingendo il grado di estrazione dal chicco di grano ad una percentuale molto elevata e conservando un adeguato contenuto di fibra. PETRA è una farina di grano tenero che conserva l'equilibrio naturale tra gli elementi nutritivi ed è ideale per la produzione di pani, anche di grande pezzatura, lavorati con tecniche di lievitazione naturale, proprio come quelli di una volta. Pani che si associano perfettamente con gli alimenti di base della dieta mediterranea. "
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