Una particolare attenzione viene riservata alle Giornate del Tartufo Zigante di Levade che si svolgono anche quest' anno nei mesi di ottobre e novembre.
La Fiera inizia nei giorni 1 e 2 ottobre e prosegue di sabato e di domenica (dalle ore 12,00 alle ore 17,00) in tutti i week end fino al 12 e 13 novembre.
Da ricordare (8 e 9 ottobre), oltre alla Mostra del Tartufo Bianco,la presentazione gastronomica delle specialità istriane ; il 15 e 16 ottobre la preparazione e la vendita di specialità al tartufo;il 22 e il 23 ottobre l'Asta del Tarufo e la promozione delle eccellenze istriane premiate ; il 29 e il 30 ottobre cooking show con ospite a sorpresa; il 5 e 6 novembre l'asta del tratufo e la scelta del tratufo più grande e più bello; il 12 e 13 novembre la caccia al tartufo e la chiusura solenne delle Giornate del tartufo Zigante 2011, con programma e ospiti a sorpresa.
La manifestazione ha fatto diventare Levade il più importante centro per la raccolta e la commercializzazione del tartufo bianco. Alla fiera i visitatori possono scegliere e votare i tartufi più grandi e quelli più belli. Vengono organizzate pure delle dimostrazioni guidate per la ricerca e la raccolta del tartufo. Vi si possono degustare anche le altre eccellenze della terra istriana: il vino, l´olio di oliva, i formaggi, il miele, la grappa. Lungo tutto l’arco della durata della mostra, una giuria specializzata assegna dei voti premiando il "re della fiera"- il tartufo bianco istriano che si può acquistare all´asta pubblica.
sabato 10 settembre 2011
Zigante Tartufi, sinonimo di qualità ed eccellenza
La Zigante tartufi S.r.l., situata a Plovania, è la prima e unica azienda in Istria e in Croazia che ha intrapreso la strada della conservazione, del confezionamento e della vendita dei prodotti a base di tartufo. L´azienda è stata fondata nel 1992, coronando un´attività´ quasi trentennale nella ricerca e nell´estrazione del tartufo. La famiglia Zigante, proprietaria dell´azienda Zigante tartufi S.r.l., commercializza il tartufo fresco allo scopo di far diventare il tartufo istriano riconoscibile e concorrenziale sul mercato europeo.
Per permettere al mercato di utilizzare il tartufo durante tutto l´arco dell´anno, nel 1996 l'azienda ha sviluppato un particolare sistema di conservazione del tartufo.
Il 'catalogo' della ditta comprende una cinquantina di prodotti freschi e conservati, tartufi bianchi e neri interi o macinati, come pure tartufi affettati abbinati all´olio di oliva, miele, funghi e altri ingredienti.
Una grande novità è rappresentata dalla linea Zigante Delice che comprende creme, salse, marmellate, mieli, oli d´oliva. Questi prodotti di alta qualità, molto gustosi e dal grande valore nutritivo, sono prodotti in modo tradizionale, senza l´aggiunta di conservanti, coloranti e aromatizzanti. I prodotti della Zigante Delice s´ispirano alla fertile terra istriana e alla moltitudine delle sue piante aromatiche. Questi prodotti sono in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.
Onde far conoscere a un pubblico più vasto i propri prodotti, l'azienda ha aperto una catena di negozi, la cui offerta è stata arricchita con vini e altri prodotti autoctoni. I negozi si trovano a Buie, Pinguente, Grisignana, Levade, Montona. La ditta´ ha aperto sue filiali in Austria, Svezia, nei paesi del Benelux, Slovacchia, Polonia, Norvegia, Australia e USA, come pure a Novi Sad e a Capodistria dove si trova anche un negozio con 8 dipendenti.
Nel giugno del 2008, su una superficie complessiva di 1.600 m2, è stata aperta la nuova fabbrica per la lavorazione e conservazione del tartufo, nel cui interno si trova l´impianto per la lavorazione e la parte amministrativa.
La costruzione dell´edificio e l´installazione dell´impianto è stato cofinanziato dai fondi europei del programma SAPARD.
L´azienda svolge diverse attività nel campo della promozione della qualità dei prodotti onde avvicinarli ad un cerchio sempre più vasto di consumatori e di pubblico. Nel 2002 a Levade è stato aperto un ristorante specializzato in piatti a base di tartufo, che finora è stato pluripremiato per le sue proposte,
il servizio gentile e l´eccellenza dei suoi menù. Vengono organizzate anche visite guidate nei luoghi di ritrovamento dei tartufi.
Per permettere al mercato di utilizzare il tartufo durante tutto l´arco dell´anno, nel 1996 l'azienda ha sviluppato un particolare sistema di conservazione del tartufo.
Il 'catalogo' della ditta comprende una cinquantina di prodotti freschi e conservati, tartufi bianchi e neri interi o macinati, come pure tartufi affettati abbinati all´olio di oliva, miele, funghi e altri ingredienti.
Una grande novità è rappresentata dalla linea Zigante Delice che comprende creme, salse, marmellate, mieli, oli d´oliva. Questi prodotti di alta qualità, molto gustosi e dal grande valore nutritivo, sono prodotti in modo tradizionale, senza l´aggiunta di conservanti, coloranti e aromatizzanti. I prodotti della Zigante Delice s´ispirano alla fertile terra istriana e alla moltitudine delle sue piante aromatiche. Questi prodotti sono in grado di soddisfare anche i palati più esigenti.
Onde far conoscere a un pubblico più vasto i propri prodotti, l'azienda ha aperto una catena di negozi, la cui offerta è stata arricchita con vini e altri prodotti autoctoni. I negozi si trovano a Buie, Pinguente, Grisignana, Levade, Montona. La ditta´ ha aperto sue filiali in Austria, Svezia, nei paesi del Benelux, Slovacchia, Polonia, Norvegia, Australia e USA, come pure a Novi Sad e a Capodistria dove si trova anche un negozio con 8 dipendenti.
Nel giugno del 2008, su una superficie complessiva di 1.600 m2, è stata aperta la nuova fabbrica per la lavorazione e conservazione del tartufo, nel cui interno si trova l´impianto per la lavorazione e la parte amministrativa.
La costruzione dell´edificio e l´installazione dell´impianto è stato cofinanziato dai fondi europei del programma SAPARD.
L´azienda svolge diverse attività nel campo della promozione della qualità dei prodotti onde avvicinarli ad un cerchio sempre più vasto di consumatori e di pubblico. Nel 2002 a Levade è stato aperto un ristorante specializzato in piatti a base di tartufo, che finora è stato pluripremiato per le sue proposte,
il servizio gentile e l´eccellenza dei suoi menù. Vengono organizzate anche visite guidate nei luoghi di ritrovamento dei tartufi.
venerdì 2 settembre 2011
Osteria ristorante del Boccaccio a Sant'Agata sul Santerno Ravenna
In un vecchio casolare romagnolo del '700, saggiamente ristrutturato nasce nel 1997, l'attuale Osteria del Boccaccio. Nel 1961 Vittorio De Sica, proprio in questa casa, "gira" alcune scene del film "Boccaccio 70", con la splendida Sofia Loren.
Gli archi in faccia a vista, le travi in legno, il grande camino sempre acceso in inverno, i tavoli in olmo rendono questa piccola Osteria un piacevole posto dove trascorrere con un gustoso piatto e un calice di vino, le serate con amici o in compagnia della persona del cuore.
Il rispetto delle tradizioni, la ricchezza del territorio, le “ricette della nonna” rese contemporanee dalle abili mani degli Chef, le verdure di stagione, le carni nobili da filiera controllata e garantita, la pasta sempre fresca tirata al mattarello come una volta, i dolci rigorosamente fatti in casa, dalla pasta sfoglia alla marmellata della crostata, le schiacciatine, i grissini e il pane fresco sfornato tutti i giorni pochi minuti prima dell’apertura. Particolare attenzione ai formaggi e ai salumi, selezionati con cura fra le eccellenze del territorio e le piccole realtà contadine.
Tutto questo esce dalla porta della cucina del Boccaccio, elaborato dalle abili mani dei nostri Chef, Valentina Matulli e Davide Mazzotti.
Osteria del Boccaccio
via San Vitale, 14
Sant'Agata sul Santerno (RA) - Tel 0545.916264
http://www.osteriadelboccaccio.it/
Gli archi in faccia a vista, le travi in legno, il grande camino sempre acceso in inverno, i tavoli in olmo rendono questa piccola Osteria un piacevole posto dove trascorrere con un gustoso piatto e un calice di vino, le serate con amici o in compagnia della persona del cuore.
Il rispetto delle tradizioni, la ricchezza del territorio, le “ricette della nonna” rese contemporanee dalle abili mani degli Chef, le verdure di stagione, le carni nobili da filiera controllata e garantita, la pasta sempre fresca tirata al mattarello come una volta, i dolci rigorosamente fatti in casa, dalla pasta sfoglia alla marmellata della crostata, le schiacciatine, i grissini e il pane fresco sfornato tutti i giorni pochi minuti prima dell’apertura. Particolare attenzione ai formaggi e ai salumi, selezionati con cura fra le eccellenze del territorio e le piccole realtà contadine.
Tutto questo esce dalla porta della cucina del Boccaccio, elaborato dalle abili mani dei nostri Chef, Valentina Matulli e Davide Mazzotti.
Osteria del Boccaccio
via San Vitale, 14
Sant'Agata sul Santerno (RA) - Tel 0545.916264
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mercoledì 31 agosto 2011
Il ristorante al Monte a Rosolina
"Ottimo rapporto qualità prezzo,pesce fresco e cucinato in modo delizioso,ottima carta dei vini.da provare il pesce crudo,squisito,per non parlare degli antipasti!!personale discreto e molto gentile,ambiente intimo e accogliente.lo consiglio caldamente!!!meglio prenotare con qualche giorno di anticipo.”
Abbiamo 'pescato' questa recensione nel web: corrisponde del tutto al nostro giudizio. Il ristorante Al Monte a Rosolina (Rovigo) è una splendida certezza.
Via Venezia, 60
45010 Rosolina (Rovigo)
Tel. 0426 337132
http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g949966-d1901611-Reviews-Ristorante_Al_Monte-Rosolina_Veneto.html
Abbiamo 'pescato' questa recensione nel web: corrisponde del tutto al nostro giudizio. Il ristorante Al Monte a Rosolina (Rovigo) è una splendida certezza.
Via Venezia, 60
45010 Rosolina (Rovigo)
Tel. 0426 337132
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Al Flamingo di Taglio di Po, per una buona pizza
Le visite gustose dei giornalisti e dei comunicatori dell'Associazione L'Altratavola per il programma 'Cronache di Viaggio', che accompagna il percorso fino al 4° Festival Europeo del Gusto che si terrà al Lido Adriano di Ravenna, hanno 'toccato' il ristorante piezzeria Flamingo a Taglio di Po.
Il locale è stato aperto nel 1982 dal Maestro Istruttore Pino Longo, lungo la Statale Romea.
Sobrio , luminoso, con 120 posti più 60 estivi, Flamingo offre una pizza decisamente di qualità,unita ad un servizio che si avvale di personale efficente e professionale.
Da ricordare.
Telefono: 0426660180/346170
Indirizzo
FLAMINGO RISTOPIZZA
S.S. Romea,32 Km 63.350
Taglio di Po, RO 45019
http://www.paesionline.it/dettaglio_informazioni/2162256/ristorante_flamingo_taglio_di_po.asp
Il locale è stato aperto nel 1982 dal Maestro Istruttore Pino Longo, lungo la Statale Romea.
Sobrio , luminoso, con 120 posti più 60 estivi, Flamingo offre una pizza decisamente di qualità,unita ad un servizio che si avvale di personale efficente e professionale.
Da ricordare.
Telefono: 0426660180/346170
Indirizzo
FLAMINGO RISTOPIZZA
S.S. Romea,32 Km 63.350
Taglio di Po, RO 45019
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La Trattoria 'Da Pavani' a Lagosanto
"La Trattoria con alloggio "da Pavani" nasce nel lontano 1985, e sin da allora si caratterizza per la familiarità del trattamento riservato alla clientela.
Chi alloggia nelle camere finisce per sentirsi come a casa propria, grazie al calore che si avverte già nell'arredamento, semplice ma attento ai particolari.
I clienti della trattoria sono certi di trovare sempre prodotti freschi e genuini, tipici della zona: la pasta è fatta rigorosamente in casa, così come anche i dolci, dalle sapienti mani di Marika. Il pesce è fresco e trova la sua giusta collocazione sulla griglia di Maurizio. William si occupa di sughi e intingoli e il suo stufato di somarino non ha uguali.
Ma la vera regina del "Pavani" è lei, l'anguilla, la signora delle Valli di Comacchio.
Che sia in umido, o marinata, o alla griglia, il clan del Pavani riesce a trarne tutta la sublime essenza."
Semplicemente, tutto vero !
Borgo dei Fiocinini, 13 - Lagosanto (FE)
Tel. +39 0533 94182 - +39 0533 900069 - +39 338 3799766
fax +39 0533 900069
http://www.dapavani.eu/index.htm
Chi alloggia nelle camere finisce per sentirsi come a casa propria, grazie al calore che si avverte già nell'arredamento, semplice ma attento ai particolari.
I clienti della trattoria sono certi di trovare sempre prodotti freschi e genuini, tipici della zona: la pasta è fatta rigorosamente in casa, così come anche i dolci, dalle sapienti mani di Marika. Il pesce è fresco e trova la sua giusta collocazione sulla griglia di Maurizio. William si occupa di sughi e intingoli e il suo stufato di somarino non ha uguali.
Ma la vera regina del "Pavani" è lei, l'anguilla, la signora delle Valli di Comacchio.
Che sia in umido, o marinata, o alla griglia, il clan del Pavani riesce a trarne tutta la sublime essenza."
Semplicemente, tutto vero !
Borgo dei Fiocinini, 13 - Lagosanto (FE)
Tel. +39 0533 94182 - +39 0533 900069 - +39 338 3799766
fax +39 0533 900069
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martedì 30 agosto 2011
La Capanna di Eraclio
Scrive Donatella Bucci nel magazine Cavolo Verde: "La Capanna di Eraclio si trova sperduta tra Codigoro e Jolanda di Savoia, circondata da risaie luccicanti al sole sulle quali sfrecciano aironi cinerini e se avete un pizzico di fortuna potete vedere anche qualche fenicottero rosa, abbastanza lontano da Ferrara e da Rovigo, ma abbastanza vicino al Boscone della Mesola dove, se dopo un lauto pasto avete voglia di avventurarvi, potete anche vedere il cervo autoctono del delta del Po.
La Capanna non è di certo un posto raffinatissimo per quanto riguarda l'aspetto; l'atmosfera invece, come la cucina, sono decisamente di alto livello.
Tutta la pasta all'uovo è tirata dalla signora Wanda, e dietro ai fornelli troviamo Grazia, la figlia del signor Eraclio, fondatore, in non so quale anno, del ristorante. La conduzione è rigorosamente familiare."
"Ti accolgono con un aperitivo di Franciacorta Saten e un assaggio di gamberetti fritti su letto di polenta e un delizioso cestino di pane ferrarese con grissini ai semi di papavero davvero ottimi.
Abbiamo ordinato due diversi tipi di antipasto, la passeggiata sul delta con gamberetti fritti e moleche fritte su un letto di polenta bianca e una granseola alla veneziana squisiti. Confesso di avere poi visto passare una ciotolona di cozze ordinate da due avventori del tavolo vicino che mi hanno fatte venire l'acquolina in bocca.
Vasta anche la proposta dei primi , la mia scelta è caduta sugli spaghetti al torchio con moleche, e devo dire che è stata un'ottima scelta, per poi proseguire con un fritto misto davvero leggerissimo (comprensivo anche di alghe fritte) e per nulla unto, portato in tavola sulla famosissima e ormai quasi introvabile carta gialla che assorbe l'olio.
Anche la qualità del crudo di pesce ha pochi uguali,veramente fantastico. Altro piatto forte è l'anguilla steccata con aglio e arrostita, insomma una vera pacchia per i buongustai.
Il menu può facilmente variare perchè dipende da quello che il mercato dei pescatori offre. Mi dicono che durante la stagione invernale anche la selvaggina è preparata in modo superbo.
Abbiamo poi terminato con degli ottimi gelati al Mojto e al gelso e io che sono golosa nel DNA mi sono accontentata di due fette di ciambella per fare la scarpetta in un ottimo zabaione cotto.
Per il vino abbiamo continuato con lo stesso Franciacorta Saten dell'aperitivo. Insomma alla Capanna sembra che il tempo si sia davvero fermato e penso che questo rispecchi l'intenzione di chi lo gestisce, non fatevi trarre in inganno dal nome, più che di una capanna si tratta davvero di un ottimo ristorante che consiglio a chiunque si trovi a passare da quelle parti, ma anche a chi ha voglia di scodellarsi un po' di km per farsi un pranzo o una cena con i fiocchi."
Semplicemente sottoscriviamo!
LA CAPANNA DI ERACLIO
V. PER LE VENEZIE 21
CODIGORO (FE)
T 0533 712154
http://www.lacapannadieraclio.com
La Capanna non è di certo un posto raffinatissimo per quanto riguarda l'aspetto; l'atmosfera invece, come la cucina, sono decisamente di alto livello.
Tutta la pasta all'uovo è tirata dalla signora Wanda, e dietro ai fornelli troviamo Grazia, la figlia del signor Eraclio, fondatore, in non so quale anno, del ristorante. La conduzione è rigorosamente familiare."
"Ti accolgono con un aperitivo di Franciacorta Saten e un assaggio di gamberetti fritti su letto di polenta e un delizioso cestino di pane ferrarese con grissini ai semi di papavero davvero ottimi.
Abbiamo ordinato due diversi tipi di antipasto, la passeggiata sul delta con gamberetti fritti e moleche fritte su un letto di polenta bianca e una granseola alla veneziana squisiti. Confesso di avere poi visto passare una ciotolona di cozze ordinate da due avventori del tavolo vicino che mi hanno fatte venire l'acquolina in bocca.
Vasta anche la proposta dei primi , la mia scelta è caduta sugli spaghetti al torchio con moleche, e devo dire che è stata un'ottima scelta, per poi proseguire con un fritto misto davvero leggerissimo (comprensivo anche di alghe fritte) e per nulla unto, portato in tavola sulla famosissima e ormai quasi introvabile carta gialla che assorbe l'olio.
Anche la qualità del crudo di pesce ha pochi uguali,veramente fantastico. Altro piatto forte è l'anguilla steccata con aglio e arrostita, insomma una vera pacchia per i buongustai.
Il menu può facilmente variare perchè dipende da quello che il mercato dei pescatori offre. Mi dicono che durante la stagione invernale anche la selvaggina è preparata in modo superbo.
Abbiamo poi terminato con degli ottimi gelati al Mojto e al gelso e io che sono golosa nel DNA mi sono accontentata di due fette di ciambella per fare la scarpetta in un ottimo zabaione cotto.
Per il vino abbiamo continuato con lo stesso Franciacorta Saten dell'aperitivo. Insomma alla Capanna sembra che il tempo si sia davvero fermato e penso che questo rispecchi l'intenzione di chi lo gestisce, non fatevi trarre in inganno dal nome, più che di una capanna si tratta davvero di un ottimo ristorante che consiglio a chiunque si trovi a passare da quelle parti, ma anche a chi ha voglia di scodellarsi un po' di km per farsi un pranzo o una cena con i fiocchi."
Semplicemente sottoscriviamo!
LA CAPANNA DI ERACLIO
V. PER LE VENEZIE 21
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Il Ristorante Milano da Pierino
Dal 1980 a Porto Garibaldi potete incontrare una cucina di solo pesce tipica dei lidi ferraresi, semplice, leggera e genuina, al ristorante Milano da Pierino.
Un'eccellente cucina che intende mettere in risalto la qualità dei prodotti scelti, senza mai nasconderli in complicate acrobazie culinarie.
Piccolo locale dal carattere familiare, pone le proprie basi sulla costanza del lavoro quotidiano e sulla spesa fatta tutti i giorni come a casa propria.
Semplicemente 50 coperti per assaporare il pesce secondo la tradizione locale, accompagnato, magari, da una delle oltre 100 etichette presenti nella carta dei vini.
Il Ristorante Milano da Pierino si trova a Porto Garibaldi (FE) in via Ugo Bassi n.7.
http://www.milanodapierino.it/
Un'eccellente cucina che intende mettere in risalto la qualità dei prodotti scelti, senza mai nasconderli in complicate acrobazie culinarie.
Piccolo locale dal carattere familiare, pone le proprie basi sulla costanza del lavoro quotidiano e sulla spesa fatta tutti i giorni come a casa propria.
Semplicemente 50 coperti per assaporare il pesce secondo la tradizione locale, accompagnato, magari, da una delle oltre 100 etichette presenti nella carta dei vini.
Il Ristorante Milano da Pierino si trova a Porto Garibaldi (FE) in via Ugo Bassi n.7.
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Il Ristorante Pacifico a Porto Garibaldi (Comacchio)
Sul web, Gheddo annota : "gentilezza e cortesia.... sincere e qualità sempre ottima dei cibi e dei vini..e poi in quale altro locale della riviera estense si può mangiare il pesce e assistere al passaggio delle barche a pochi metri dal vostro tavolo?"
Sottoscriviamo volentieri questi appunti sul ristorante Pacifico di Franco a Porto Garibaldi.
"Immerso in un paesaggio suggestivo, sul portocanale che divide Portogaribaldi dal Lido degli Estensi, vi accoglie il Ristorante Pacifico, proprio là dove i pescatori ormeggiano le loro barche e si trova il pesce più fresco. Entrando, troverete un'atmosfera calda, elegante, raffinata e la cortesia del servizio, per altro impeccabile, renderà la permanenza ancora più accogliente. La cucina è esclusivamente a base di pesce e i piatti sono preparati sempre in base al pescato, proprio per offrire il massimo della freschezza e del sapore. La pasta fatta a mano e i dolci della casa sono una vera tentazione. Un buon vino, scelto fra la carta fornitissima e ben equilibrata, incontrerà qualsiasi del palato."
44022 Comacchio (FE) - 10, v. Caduti Del Mare
tel: 0533 327169
fax: 0533 351175
http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g948491-d1899283-Reviews-Ristorante_Pacifico_da_Franco-Porto_Garibaldi_Emilia_Romagna.html
Sottoscriviamo volentieri questi appunti sul ristorante Pacifico di Franco a Porto Garibaldi.
"Immerso in un paesaggio suggestivo, sul portocanale che divide Portogaribaldi dal Lido degli Estensi, vi accoglie il Ristorante Pacifico, proprio là dove i pescatori ormeggiano le loro barche e si trova il pesce più fresco. Entrando, troverete un'atmosfera calda, elegante, raffinata e la cortesia del servizio, per altro impeccabile, renderà la permanenza ancora più accogliente. La cucina è esclusivamente a base di pesce e i piatti sono preparati sempre in base al pescato, proprio per offrire il massimo della freschezza e del sapore. La pasta fatta a mano e i dolci della casa sono una vera tentazione. Un buon vino, scelto fra la carta fornitissima e ben equilibrata, incontrerà qualsiasi del palato."
44022 Comacchio (FE) - 10, v. Caduti Del Mare
tel: 0533 327169
fax: 0533 351175
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L'Osteria ai Trani di Rovigo
L’Osteria ai Trani, si affacia su due delle strade più suggestive di Rovigo – via Cavour e via X Luglio , a pochi passi da piazza Vittorio Emanuele. E’ il luogo d’incontro ideale per il tradizionale rito dell’aperitivo e per scoprire i tipici sapori del territorio.
Negli accoglienti ambienti dell’osteria – location adatta a ogni occasione – vengono proposti i piatti di una risalente tradizione polesana, tramandati dalla sapiente arte culiniaria e gastronomica della famiglia Bernardinello.
L’Osteria Ai Trani è gestita dai fratelli Andrea e Fabrizio Conforto, coadiuvati in cucina dal papà Livio e in sala dalla mamma Mariarosa.
Per scoprire i sapori forti e autentici della loro cucina, possiamo scegliere tra gli antipasti la polentina calsa con soppressa o il luccio in saore; tra i primi piatti vanno segnalate le tagliatelle ai Trani, i tortelloni al radicchio con guanciale e scamorza affumicata, i bigoli in salsa e un’invidiabile scelta di risotti, squisito quello ai fegatini e quello alle trippe.
Tra gli immancabili secondi il baccalà in umido, il fegato alla veneziana e le trippe, il tutto contornato dagli ottimi fasoi in potacin e fasoetti in salsa, vera delizia per gli amanti dei legumi.
Degna conclusione i dolci, rigorosamente preparati in casa da Mariarosa: imperdibile il tiramisù, la zuppa inglese, nonchè la tipica brazzadea."
Ristorante "Osteria Ai Trani"
Via Cavour, 30
45100 Rovigo
Tel 0425.25109 Cell. 3407358628
info@osteriaitrani.it
http://www.osteriaitrani.it/
Negli accoglienti ambienti dell’osteria – location adatta a ogni occasione – vengono proposti i piatti di una risalente tradizione polesana, tramandati dalla sapiente arte culiniaria e gastronomica della famiglia Bernardinello.
L’Osteria Ai Trani è gestita dai fratelli Andrea e Fabrizio Conforto, coadiuvati in cucina dal papà Livio e in sala dalla mamma Mariarosa.
Per scoprire i sapori forti e autentici della loro cucina, possiamo scegliere tra gli antipasti la polentina calsa con soppressa o il luccio in saore; tra i primi piatti vanno segnalate le tagliatelle ai Trani, i tortelloni al radicchio con guanciale e scamorza affumicata, i bigoli in salsa e un’invidiabile scelta di risotti, squisito quello ai fegatini e quello alle trippe.
Tra gli immancabili secondi il baccalà in umido, il fegato alla veneziana e le trippe, il tutto contornato dagli ottimi fasoi in potacin e fasoetti in salsa, vera delizia per gli amanti dei legumi.
Degna conclusione i dolci, rigorosamente preparati in casa da Mariarosa: imperdibile il tiramisù, la zuppa inglese, nonchè la tipica brazzadea."
Ristorante "Osteria Ai Trani"
Via Cavour, 30
45100 Rovigo
Tel 0425.25109 Cell. 3407358628
info@osteriaitrani.it
http://www.osteriaitrani.it/
Al ristorante Pericle di Porto Garibaldi
Da oltre quaranta anni il ristorante Pericle propone una cucina rigorosamente di pesce,rigorosamente fresco che varia a seconda del pescato giornaliero.
"Le specialità di pesce abbinano profumi e sapori delicati e gustosi allo stesso tempo-, osserva Renzo Lupatin,presidente dell'associazione l'Altratavola-. Una preparazione accurata ed attenta ad esaltare il gusto della materia prima, è quella dello Chef, esperto nel settore della ristorazione. Tutto viene lavorato artigianalmente dalle paste fresche ai dolci di propria produzione."
Il servizio è improntato su di una cortesia non untuosa. L’ambiente è fine e ben curato nei minimi particolari, l’atmosfera è calda ed il servizio impeccabile. Proprio per questi motivi è il locale adatto per pranzi e cene di lavoro o per banchetti e cerimonie in genere.
Viale dei Mille, 103 - 44029 Lungomare di Porto Garibaldi (FE)
Tel 0533.327314 - Fax 0533.359688
Email: info@ristorantepericle.it
http://www.ristorantepericle.it/
"Le specialità di pesce abbinano profumi e sapori delicati e gustosi allo stesso tempo-, osserva Renzo Lupatin,presidente dell'associazione l'Altratavola-. Una preparazione accurata ed attenta ad esaltare il gusto della materia prima, è quella dello Chef, esperto nel settore della ristorazione. Tutto viene lavorato artigianalmente dalle paste fresche ai dolci di propria produzione."
Il servizio è improntato su di una cortesia non untuosa. L’ambiente è fine e ben curato nei minimi particolari, l’atmosfera è calda ed il servizio impeccabile. Proprio per questi motivi è il locale adatto per pranzi e cene di lavoro o per banchetti e cerimonie in genere.
Viale dei Mille, 103 - 44029 Lungomare di Porto Garibaldi (FE)
Tel 0533.327314 - Fax 0533.359688
Email: info@ristorantepericle.it
http://www.ristorantepericle.it/
lunedì 29 agosto 2011
Trattoria La Gigina a Ferrara
"Una sopravvissuta. Ecco che cos’è Gigina, trattoria nata con il secolo Novecento e tuttora dal sapore antico a poche centinaia di metri dalla stazione di Ferrara. Il locale sorge nell'unica palazzina con cortile schiacciata tra i capannoni e il grande centro commerciale sorto alle sue spalle. Un tempo era meta di intellettuali e artisti ferraresi. E in fondo, da sopravvissuta, lo è tuttora: meta di sopravvissuti di tutte le età. Ai suoi tavoli si trovano infatti giovani e anziani, coppie e famiglie. Quello che è certo è che La Gigina è sempre piena. Tipici tortelloni di zucca e carni ben cucinate a parte, il piatto forte è la frittura all'italiana, una montagna di verdure, cotolette, mozzarelle, creme in pastella dall'aspetto e dal sapore irripetibili. E il venerdì c'è la frittura di pesce, altrettanto saporita e godibile al gusto come alla vista. Il tutto si può accompagnare con i vini della casa, spendendo intorno ai 30 euro a testa con un pasto davvero completo. E dalla primavera inoltrata si può mangiare ai tavoli all'aperto, nel cortile, in uno spazio ormai quasi extraterestre, ma con comodo parcheggio nelle adiacenze."
Via San Giacomo 51 - Ferrara (fe)
http://bologna.2night.it/locali/cena/ristorante/14593/la-gigina.html
Via San Giacomo 51 - Ferrara (fe)
http://bologna.2night.it/locali/cena/ristorante/14593/la-gigina.html
Trattoria l'Oca Giuliva a Ferrara
Locale abbastanza intimo, molto elegante, piatti della tradizione e più innovativi con due menù degustazione.
Grandissima cantina con ricarichi onesti.
Si mangia benissimo per circa 35 euro a testa.
Consigliamo di prenotare perchè ci saranno una trentina di coperti, più o meno...... Strabiliante la carta delle birre, di piccole aziende italiane e inglesi.
L'OCA GIULIVA - Cucina e Cantina - Ferrara (ITALY) - Via Boccacanale di S. Stefano, 38/40 –
Tel. (+39) 0532 20 76 28 - Cell. (+39) 346 58 18 487
Email: info@ristorantelocagiuliva.it
www.ristorantelocagiuliva.it
Grandissima cantina con ricarichi onesti.
Si mangia benissimo per circa 35 euro a testa.
Consigliamo di prenotare perchè ci saranno una trentina di coperti, più o meno...... Strabiliante la carta delle birre, di piccole aziende italiane e inglesi.
L'OCA GIULIVA - Cucina e Cantina - Ferrara (ITALY) - Via Boccacanale di S. Stefano, 38/40 –
Tel. (+39) 0532 20 76 28 - Cell. (+39) 346 58 18 487
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Trattoria & Locanda LA CHIOCCIOLA
Da tre generazioni "I Migliari" gravitano nel mondo della ristorazione.
Nel 1998 decidono di spostarsi dal paese di Marrara, ma soprattutto dalla conosciuta ed apprezzata Trattoria DA IDO, verso le campagne di Portomaggiore per la precisione nella frazione di Quartiere.
Ristrutturando un vecchio edificio, in disuso ed usato un tempo per lo stoccaggio delle granaglie raccolte nei campi limitrofi, danno vita alla Trattoria & Locanda LA CHIOCCIOLA, con comodo parcheggio, agiati spazi per i clienti ma anche ampi spazi per la cucina...
Una carta ben solida alle radici della tradizione, con i piatti a base di lumache e rane incancellabili, ma la volontà e il piacere di offrire piatti a base di pesce o carne legati al mercato e alla stagione.....
Dal web : "Bel locale e ottima accoglienza da parte del patron Ido. In cucina il figlio e la moglie preparano piatti della bassa ferrarese con qualce piccola rivisitazione: grande cura nella presentazione e nel trattare ottime materie prime."
Locanda & Trattoria La Chiocciola
Via Runco, 94/F - 44019 Loc. Quartiere di Portomaggiore (FE)
http://www.locandalachiocciola.it
Nel 1998 decidono di spostarsi dal paese di Marrara, ma soprattutto dalla conosciuta ed apprezzata Trattoria DA IDO, verso le campagne di Portomaggiore per la precisione nella frazione di Quartiere.
Ristrutturando un vecchio edificio, in disuso ed usato un tempo per lo stoccaggio delle granaglie raccolte nei campi limitrofi, danno vita alla Trattoria & Locanda LA CHIOCCIOLA, con comodo parcheggio, agiati spazi per i clienti ma anche ampi spazi per la cucina...
Una carta ben solida alle radici della tradizione, con i piatti a base di lumache e rane incancellabili, ma la volontà e il piacere di offrire piatti a base di pesce o carne legati al mercato e alla stagione.....
Dal web : "Bel locale e ottima accoglienza da parte del patron Ido. In cucina il figlio e la moglie preparano piatti della bassa ferrarese con qualce piccola rivisitazione: grande cura nella presentazione e nel trattare ottime materie prime."
Locanda & Trattoria La Chiocciola
Via Runco, 94/F - 44019 Loc. Quartiere di Portomaggiore (FE)
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giovedì 18 agosto 2011
L'OSTERIA DI BUDRIO (ex stazione di posta) a Gambettola
Non è nota l'epoca di erezione di questo possente edificio che si trova sulla Via Emilia, al limite meridionale dei territorio comunale, in località Budrio.
Già nel sec. XV le fonti tramandano l'esistenza a Budrio di un' osteria, da identificare con l' edificio in argomento, legata a numerosi episodi cruenti (uccisioni, impiccagioni, rapine)
In epoca più tarda si registra la presenza di controlli di Guardie Pontificie e di una stazione di posta per il cambio dei cavalli, la cui funzione, ovviamente, si confonde con quella di osteria.
Nel 1829 l'Osteria di Budrio esisteva ancora e probabilmente solo alla fine dei secolo scorso l' edificio perdette la sua originaria funzione e fu adibito ad usi diversi.
Il palazzo, attualmente in fase di ristrutturazione ad opera di privati, si presenta a pianta rettangolare e a due piani. La facciata è in stile neoclassico.
http://www.gambettola.it/sto.cera.html
Già nel sec. XV le fonti tramandano l'esistenza a Budrio di un' osteria, da identificare con l' edificio in argomento, legata a numerosi episodi cruenti (uccisioni, impiccagioni, rapine)
In epoca più tarda si registra la presenza di controlli di Guardie Pontificie e di una stazione di posta per il cambio dei cavalli, la cui funzione, ovviamente, si confonde con quella di osteria.
Nel 1829 l'Osteria di Budrio esisteva ancora e probabilmente solo alla fine dei secolo scorso l' edificio perdette la sua originaria funzione e fu adibito ad usi diversi.
Il palazzo, attualmente in fase di ristrutturazione ad opera di privati, si presenta a pianta rettangolare e a due piani. La facciata è in stile neoclassico.
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mercoledì 1 giugno 2011
Il Lido Adriano nella rete dei Borghi Europei del Gusto grazie alla Pro Loco
Grazie al Patrocinio della Pro Loco presieduta dalla attivissima Paola Fantinelli, il Lido Adriano è entrato a far parte della rete dei Borghi Europei del Gusto, una 'rete' di scambio e confronto fra località di 15 paesi europei, impegnate in azioni di valorizzazione e comunicazione del proprio territorio,tramite scambi culturali e progetti comuni.
Venerdì 3 giugno una delegazione della Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto sarà in visita al Lido Adriano, per realizzare una trasmissione televisiva di oltre due ore ('L'Italia del Gusto', in onda su Carpe Diem di Sky e su Italianissima news).
I giornalisti e i comunicatori della rete europea avevano realizzato nei mesi passati delle visite in incognito al Lido Adriano,per verificare la qualità dell'ambiente e dell'accoglienza.
La visita toccherà anche gli spazi di Sapori d'Italia, la manifestazione che si svolge al Lido Adriano dal 2 al 5 di giugno, con esposizione di prodotti dell’enogastronomia regionale italiana e dell’artigianato tipico.
Associazione Pro Loco Lido Adriano
Viale Petrarca, 434
48100 Lido Adriano (RA)
+39 0544 495353
+39 0544 495353
info@prolocolidoadriano.it
http://www.prolocolidoadriano.it/
Venerdì 3 giugno una delegazione della Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto sarà in visita al Lido Adriano, per realizzare una trasmissione televisiva di oltre due ore ('L'Italia del Gusto', in onda su Carpe Diem di Sky e su Italianissima news).
I giornalisti e i comunicatori della rete europea avevano realizzato nei mesi passati delle visite in incognito al Lido Adriano,per verificare la qualità dell'ambiente e dell'accoglienza.
La visita toccherà anche gli spazi di Sapori d'Italia, la manifestazione che si svolge al Lido Adriano dal 2 al 5 di giugno, con esposizione di prodotti dell’enogastronomia regionale italiana e dell’artigianato tipico.
Associazione Pro Loco Lido Adriano
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48100 Lido Adriano (RA)
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lunedì 21 marzo 2011
DOLO: I SAPORI DELL’ALTRO -3-
Le Venezie Sconosciute
9 marzo 2011
Particolarmente fruttuoso è stato l’incontro con il Gruppo Banca Carige, che ha sostenuto la manifestazione.
Banca Carige, che conta più di 46 filiali nel Veneto e affiancata anche da una rete assicurativa, è stata presente al convegno con tre cariche di grande rilievo: il Communication Specialist direttamente dalla sede centrale della banca in Liguria, Diego De Matia; il Direttore Capozona della filiale di banca Carige, Lino Cagnin; e il responsabile dell’Agenzia Carige Assicurazioni di Dolo, Andrea Favaro. Queste personalità hanno presentato la realtà dell’istituto finanziario che rappresentano, indicando quali fossero le potenzialità e le debolezze di una zona come quella della Riviera del Brenta. I comunicatori e i giornalisti hanno posto loro alcune domande in merito alla realtà locale in un momento in cui la crisi angoscia moltissime piccole e medie imprese che, come si sa, sono una realtà radicata nel tessuto industriale del nord-est. Banca Carige ha sentito, senza dubbio, gli effetti dello stallo ma ha permesso a moltissime imprese di uscirne in modo virtuoso. La crisi ha fatto ridurre la fiducia e quindi la propensione agli investimenti; la banca si sente di dover essere ancora più vicina al costrutto sociale, famiglie ma soprattutto imprese.
9 marzo 2011
Particolarmente fruttuoso è stato l’incontro con il Gruppo Banca Carige, che ha sostenuto la manifestazione.
Banca Carige, che conta più di 46 filiali nel Veneto e affiancata anche da una rete assicurativa, è stata presente al convegno con tre cariche di grande rilievo: il Communication Specialist direttamente dalla sede centrale della banca in Liguria, Diego De Matia; il Direttore Capozona della filiale di banca Carige, Lino Cagnin; e il responsabile dell’Agenzia Carige Assicurazioni di Dolo, Andrea Favaro. Queste personalità hanno presentato la realtà dell’istituto finanziario che rappresentano, indicando quali fossero le potenzialità e le debolezze di una zona come quella della Riviera del Brenta. I comunicatori e i giornalisti hanno posto loro alcune domande in merito alla realtà locale in un momento in cui la crisi angoscia moltissime piccole e medie imprese che, come si sa, sono una realtà radicata nel tessuto industriale del nord-est. Banca Carige ha sentito, senza dubbio, gli effetti dello stallo ma ha permesso a moltissime imprese di uscirne in modo virtuoso. La crisi ha fatto ridurre la fiducia e quindi la propensione agli investimenti; la banca si sente di dover essere ancora più vicina al costrutto sociale, famiglie ma soprattutto imprese.
venerdì 18 marzo 2011
DOLO: I SAPORI DELL’ALTRO -2-
Le Venezie Sconosciute
7 marzo 2011
Nell’Hotel “Casa a Colori” di Dolo la rassegna è continuata con i colori della Primavera del Prosecco. I produttori del vino tipico di Conegliano e Valdobbiadene, hanno presentato quelle che sono le loro prerogative per creare e sviluppare un vino di qualità, aggiungendo particolarità all’enoteca classica. Ricordiamo le cantine Bisol, le enoteche Terra da Mar, la Noventana. fra gli altri. I ristoratori della zona, dal canto loro, cercano di sviluppare un rapporto diretto con le cantine per rilanciare il turismo, sia dal punto di vista gastronomico che enogastronomico, spingendo i visitatori a scoprire i gusti tradizionali; i giovani chef, quindi, ripropongono piatti della tradizione rivisitati con modernità.
Dolo, essendo in questi giorni la protagonista indiscussa dell’iniziativa, ha fatto anche oggi la parte del leone con la presenza dei simpatici coniugi Luigino ed Annalisa, proprietari della Macelleria equina “Al Cristo” di Dolo, che vanta una tradizione di quasi cento anni nel settore, essendo nata nel 1927. La qualità è senza dubbio ottima: il proprietario, come ha avuto modo di raccontare durante la tavola rotonda, si occupa personalmente della scelta della carne nei vari allevamenti locali. Ma Annalisa e Luigino offrono un valore aggiunto alla loro merce: l’ospitalità; ed è questo che è necessario per creare un turismo nuovo e rilanciarlo in modo p
ositivo. Ricordiamo che hanno portato gli sfilacci di Coppiello, un leader del settore, ed hanno avuto la collaborazione di Roncolato.
Una tale occasione sembra essere utile al fine di scambiarsi opinioni e raccontare le proprie esperienze in modo diretto, creando, magari, la circostanza per collaborare.
7 marzo 2011
Nell’Hotel “Casa a Colori” di Dolo la rassegna è continuata con i colori della Primavera del Prosecco. I produttori del vino tipico di Conegliano e Valdobbiadene, hanno presentato quelle che sono le loro prerogative per creare e sviluppare un vino di qualità, aggiungendo particolarità all’enoteca classica. Ricordiamo le cantine Bisol, le enoteche Terra da Mar, la Noventana. fra gli altri. I ristoratori della zona, dal canto loro, cercano di sviluppare un rapporto diretto con le cantine per rilanciare il turismo, sia dal punto di vista gastronomico che enogastronomico, spingendo i visitatori a scoprire i gusti tradizionali; i giovani chef, quindi, ripropongono piatti della tradizione rivisitati con modernità.
Dolo, essendo in questi giorni la protagonista indiscussa dell’iniziativa, ha fatto anche oggi la parte del leone con la presenza dei simpatici coniugi Luigino ed Annalisa, proprietari della Macelleria equina “Al Cristo” di Dolo, che vanta una tradizione di quasi cento anni nel settore, essendo nata nel 1927. La qualità è senza dubbio ottima: il proprietario, come ha avuto modo di raccontare durante la tavola rotonda, si occupa personalmente della scelta della carne nei vari allevamenti locali. Ma Annalisa e Luigino offrono un valore aggiunto alla loro merce: l’ospitalità; ed è questo che è necessario per creare un turismo nuovo e rilanciarlo in modo p
ositivo. Ricordiamo che hanno portato gli sfilacci di Coppiello, un leader del settore, ed hanno avuto la collaborazione di Roncolato.
Una tale occasione sembra essere utile al fine di scambiarsi opinioni e raccontare le proprie esperienze in modo diretto, creando, magari, la circostanza per collaborare.
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giovedì 17 marzo 2011
DOLO: I SAPORI DELL’ALTRO -1-
Le Venezie Sconosciute
6 marzo 2011
Nell’ incantevole cornice della Riviera del Brenta, presso l’Hotel “Casa a Colori” di Dolo, si è dato avvio il 6 marzo 2011 a: “Dolo: i Sapori dell’Altro”, una manifestazione promossa dall’Associazione l’Altratavola, dal progetto InfoRiviera, (sotto il patrocinio del comune di Dolo) e dall’Associazione Internazionale Borghi Europei del Gusto, con il patrocinio della provincia di Venezia.
Una rassegna nella quale si sono confrontati giornalisti, comunicatori, rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni, Aziende dei settori agroalimentare e turistico, provenienti da ben cinque paesi europei - Austria, Slovenia, Croazia, Svizzera e Romania - , e da sette regioni italiane: Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Campania, Liguria, Calabria e Puglia.
In questo primo giorno, il lato internazionale della manifestazione ha visto come protagonista la Slovenia, presentando il parco naturale delle Saline di Sicciole, dove da secoli si tramanda la raccolta del sale e grazie alle quali si sono sviluppate attività parallele contribuendo sostanzialmente allo sviluppo di Pirano e lo storico allevamento di branzini della Famiglia Fonda.
Dall’Italia, sono giunti richiami dal Veneto, dalle colline di Conegliano e Valdobbiadene, con un sorso di Prosecco tranquillo accompagnato da dolci dalle note spezziate della cantina Tardivel. La Calabria ha fatto saggiare il suo lato verace con i prodotti tipici contraddistinti dai gusti intensi del suo olio.
La giornata si è conclusa all’insegna del mondo delle Associazioni, che hanno avuto modo di esporre la propria attività e i progetti futuri, per poter riuscire a costruire un piano di Informazione Locale. Hanno partecipato l’Associazione Villaggio Solidale di Mirano della fondazione Cav. Guido Gini Onlus; il gruppo Corte con le sue due associazioni che ne fanno parte: Nuovo Villaggio e città SO.LA.RE; e l’Associazione di promozione sociale “Mille Sogni” di Dolo.
Questo primo incontro è avvenuto in concomitanza con la quarta Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, un programma statale con l’obiettivo di convertire vecchie ferrovie abbandonate e restituirle a nuova vita per la realizzazione di piste ciclabili, in collaborazione con “La Vaca Mora”, Giornale delle ferrovie dimenticate.
6 marzo 2011
Nell’ incantevole cornice della Riviera del Brenta, presso l’Hotel “Casa a Colori” di Dolo, si è dato avvio il 6 marzo 2011 a: “Dolo: i Sapori dell’Altro”, una manifestazione promossa dall’Associazione l’Altratavola, dal progetto InfoRiviera, (sotto il patrocinio del comune di Dolo) e dall’Associazione Internazionale Borghi Europei del Gusto, con il patrocinio della provincia di Venezia.
Una rassegna nella quale si sono confrontati giornalisti, comunicatori, rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni, Aziende dei settori agroalimentare e turistico, provenienti da ben cinque paesi europei - Austria, Slovenia, Croazia, Svizzera e Romania - , e da sette regioni italiane: Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Campania, Liguria, Calabria e Puglia.
In questo primo giorno, il lato internazionale della manifestazione ha visto come protagonista la Slovenia, presentando il parco naturale delle Saline di Sicciole, dove da secoli si tramanda la raccolta del sale e grazie alle quali si sono sviluppate attività parallele contribuendo sostanzialmente allo sviluppo di Pirano e lo storico allevamento di branzini della Famiglia Fonda.
Dall’Italia, sono giunti richiami dal Veneto, dalle colline di Conegliano e Valdobbiadene, con un sorso di Prosecco tranquillo accompagnato da dolci dalle note spezziate della cantina Tardivel. La Calabria ha fatto saggiare il suo lato verace con i prodotti tipici contraddistinti dai gusti intensi del suo olio.
La giornata si è conclusa all’insegna del mondo delle Associazioni, che hanno avuto modo di esporre la propria attività e i progetti futuri, per poter riuscire a costruire un piano di Informazione Locale. Hanno partecipato l’Associazione Villaggio Solidale di Mirano della fondazione Cav. Guido Gini Onlus; il gruppo Corte con le sue due associazioni che ne fanno parte: Nuovo Villaggio e città SO.LA.RE; e l’Associazione di promozione sociale “Mille Sogni” di Dolo.
Questo primo incontro è avvenuto in concomitanza con la quarta Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, un programma statale con l’obiettivo di convertire vecchie ferrovie abbandonate e restituirle a nuova vita per la realizzazione di piste ciclabili, in collaborazione con “La Vaca Mora”, Giornale delle ferrovie dimenticate.
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mercoledì 16 marzo 2011
Egidio Ziber, Gospodar Sonca, Signore del Sole
Abbiamo incontrato Egidio Ziber a Dolo: lui era venuto con la delegazione di Pirano-Portorose agli incontri programmati per i Borghi Europei del Gusto.
Gia il simbolo è un programma: il caprone istriano bianco che quasi sovrasta un sole rosso. E poi il nome, signore del Sole. E’ stato lui ad insegnarmi a mettere sul branzino di Irena Fonda il sale di Sicciole e un goccio d’olio. Come stuzzichino, accompagnato da una buona malvasia istriana,è eccezionale.
Lui ha 1500 alberi di ulivo su 5 ettari a Sicciole, nell’Istria Slovena: Leccino 60%, diverse varietà autoctone 30% (varietà di Pirano: Buga, Cernizza, Storta), istriana Belica 10%. Le olive sono raccolte a mano, la produzione integrata. Le olive raccolte vengono lavorate entro 12 ore nel frantoio della fattoria. Suggerisco di andare a trovarlo perché è un fenomeno, nel senso buono.
Egidio Ziber
Parecag/Parezzago 168, 6333 Sečovlje /Sicciole
Slovenia
Phone: +386 (0)5 672 09 20
E-mail: egidio.ziber@siol.net
Gia il simbolo è un programma: il caprone istriano bianco che quasi sovrasta un sole rosso. E poi il nome, signore del Sole. E’ stato lui ad insegnarmi a mettere sul branzino di Irena Fonda il sale di Sicciole e un goccio d’olio. Come stuzzichino, accompagnato da una buona malvasia istriana,è eccezionale.
Lui ha 1500 alberi di ulivo su 5 ettari a Sicciole, nell’Istria Slovena: Leccino 60%, diverse varietà autoctone 30% (varietà di Pirano: Buga, Cernizza, Storta), istriana Belica 10%. Le olive sono raccolte a mano, la produzione integrata. Le olive raccolte vengono lavorate entro 12 ore nel frantoio della fattoria. Suggerisco di andare a trovarlo perché è un fenomeno, nel senso buono.
Egidio Ziber
Parecag/Parezzago 168, 6333 Sečovlje /Sicciole
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Phone: +386 (0)5 672 09 20
E-mail: egidio.ziber@siol.net
lunedì 14 marzo 2011
Le Saline di Sicciole e il loro sale
Le saline di Sicciole sono le uniche da questa parte del Adriatico, dove il sale è tuttora in produzione e in cui la procedura tradizionale di produzione è sopravvissuta fino ai nostri giorni.
Oggi, il ruolo economico delle saline viene sottoposto alle cure conservative della natura e culturali del luogo. La produzione del sale riguarda anche altri prodotti, come il cioccolato al sale, la conservazione delle saline è stato aiutata dal patrimonio culturale di sensibilizzazione, l'area delle saline sta dando rifugio agli speciali o vegetali rare e specie animali ed è al momento una riserva residenziale dell'ambiente ecologicamente prezioso per l’uomo e ricordo di una volta, ricco patrimonio culturale del Mediterraneo ed attualmente scomparso del paesaggio.
Il sale è prodotto nelle saline, comprendendo evaporazione e bacini di cristallizzazione. L’acqua di mare è una soluzione che evapora e che viene spinta nei bacini di cristallizzazione seguendo il principio di gravità, o coadiuvata da pompe. A Fontanigge, una volta si usavano le ruote spinte dal vento, mentre, gli austriaci avevano introdotto a Lera, un secolo fa, una procedura modernizzata con l'uso di pompe.
I bacini di cristallizzazione coprono circa un quinto di tutti i bacini. In essi, il sale è finalmente fatto, una volta che l'acqua di mare ha viaggiato nelle vasche di evaporazione, a poco a poco ha evaporato.
Il risultato è un sale bianchissimo, ricco di sostanze minerali, non depauperato da lavorazioni.
www.soline.si
Oggi, il ruolo economico delle saline viene sottoposto alle cure conservative della natura e culturali del luogo. La produzione del sale riguarda anche altri prodotti, come il cioccolato al sale, la conservazione delle saline è stato aiutata dal patrimonio culturale di sensibilizzazione, l'area delle saline sta dando rifugio agli speciali o vegetali rare e specie animali ed è al momento una riserva residenziale dell'ambiente ecologicamente prezioso per l’uomo e ricordo di una volta, ricco patrimonio culturale del Mediterraneo ed attualmente scomparso del paesaggio.
Il sale è prodotto nelle saline, comprendendo evaporazione e bacini di cristallizzazione. L’acqua di mare è una soluzione che evapora e che viene spinta nei bacini di cristallizzazione seguendo il principio di gravità, o coadiuvata da pompe. A Fontanigge, una volta si usavano le ruote spinte dal vento, mentre, gli austriaci avevano introdotto a Lera, un secolo fa, una procedura modernizzata con l'uso di pompe.
I bacini di cristallizzazione coprono circa un quinto di tutti i bacini. In essi, il sale è finalmente fatto, una volta che l'acqua di mare ha viaggiato nelle vasche di evaporazione, a poco a poco ha evaporato.
Il risultato è un sale bianchissimo, ricco di sostanze minerali, non depauperato da lavorazioni.
www.soline.si
venerdì 11 marzo 2011
Il sale di Irena
Stiamo parlando di Irena Fonda, una bella ragazza che ha una passione per il mare e le sue creature non da poco. Allora, mi ha dato una scatola di sale, sale di Sicciole, le famose saline nei dintorni di Portorose. Servirebbe per fare il branzino sotto sale, ma può essere usato anche in altri modi. Il sale di Sicciole è bianco, incredibilmente bianco, e ricco di microorganismi che lo rendono unico.
Giustamente Irena ne va fiera, pur non essendo loquace, ho capito che le piace e ama il mare, in tutte le sue componenti. Il pesce allevato in acqua pulita, come ad esempio il BRANZINO DI PIRANO, alimentato solo con mangime di qualità e senza aggiunta di sostanze nocive, ha il vantaggio, rispetto al pesce che vive libero, di non contenere (o di contenerne solo alcune tracce) di pesticidi, additivi, metalli tossici (mercurio, selenio, cromo ed altri), nitrati, diossine, furani, sulfonamidi, PCB, 3-MCPD, acrilamidi e altri. Inoltre i branzini d’allevamento, rispetto agli altri branzini, contengono una quantità di grassi fino a sei volte maggiore, soprattutto quei grassi che sono utili alla nostra salute. Sono inoltre, oltretutto, una vera specialità gastronomica.
I branzini che commercializza la ditta Fonda, sono freschissimi, e sono consegnati dappertutto, in speciali contenitori. Ho visto che la merce è sotto ghiaccio, e anche il contenitore è buono: dopo un sacco di tempo il ghiaccio è ancora più o meno integro, e il pesce ha ancora un bell’aspetto.
Lei ci ha fatto assaggiare un antipasto davvero originale: pezzettini di branzino, che uniti a sale di Sicciole e olio istriano, hanno un gusto straordinario. Poi, un bicchiere di malvasia istriana viene esaltato nel gusto: il giusto complemento.
FONDA.SI d.o.o.
Liminjanska cesta 117
6320 Portorož – Portorose
Slovenija
T: 051 605 605
F: 05 6772 181
E: info@fonda.si
I: www.fonda.si
Giustamente Irena ne va fiera, pur non essendo loquace, ho capito che le piace e ama il mare, in tutte le sue componenti. Il pesce allevato in acqua pulita, come ad esempio il BRANZINO DI PIRANO, alimentato solo con mangime di qualità e senza aggiunta di sostanze nocive, ha il vantaggio, rispetto al pesce che vive libero, di non contenere (o di contenerne solo alcune tracce) di pesticidi, additivi, metalli tossici (mercurio, selenio, cromo ed altri), nitrati, diossine, furani, sulfonamidi, PCB, 3-MCPD, acrilamidi e altri. Inoltre i branzini d’allevamento, rispetto agli altri branzini, contengono una quantità di grassi fino a sei volte maggiore, soprattutto quei grassi che sono utili alla nostra salute. Sono inoltre, oltretutto, una vera specialità gastronomica.
I branzini che commercializza la ditta Fonda, sono freschissimi, e sono consegnati dappertutto, in speciali contenitori. Ho visto che la merce è sotto ghiaccio, e anche il contenitore è buono: dopo un sacco di tempo il ghiaccio è ancora più o meno integro, e il pesce ha ancora un bell’aspetto.
Lei ci ha fatto assaggiare un antipasto davvero originale: pezzettini di branzino, che uniti a sale di Sicciole e olio istriano, hanno un gusto straordinario. Poi, un bicchiere di malvasia istriana viene esaltato nel gusto: il giusto complemento.
FONDA.SI d.o.o.
Liminjanska cesta 117
6320 Portorož – Portorose
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giovedì 10 marzo 2011
mercoledì 16 febbraio 2011
Storia della pasta di Gragnano
Ricordo una scena con Sophia Loren e un pastificio, all’inizio del ‘900. Quando penso a Gragnano mi viene in mente quella scena. Dispiace che il XX secolo abbia segnato in gran parte un declino della pasta di Gragnano. Ma andiamo con ordine.
L'etimologia del vocabolo pasta è tutt'oggi ancora discussa; c'è chi sostiene che il vocabolo viene dal tardo latino pasta(m) o dal greco pastai con il significato di "farina con salsa".
La storia della pasta ebbe inizio quando l'uomo abbandonò la vita nomade e diventò agricoltore, imparò a seminare e a raccogliere le messi. E' in quel tempo che la storia dell'uomo si sposa e si incrocia con quella del grano e con il grano ha inizio la storia della pasta.
Le prime testimonianze relative alla pasta risalgono al 1310 anche se probabilmente, chiamata con nome differente, la pasta trae le sue origini sin dall'età neolitica quando ebbe inizio la coltivazione dei cereali.
La pasta è uno dei pochi cibi universali la cui presenza storica è rilevabile in tutto il continente euroasiatico, in particolar modo ha avuto la sua massima espressione e diffusione in Italia ed in Cina.
E' ancora controversa l'ipotesi che sia stato lo stesso Marco Polo al ritorno dalla Cina nel 1295 a portare in Italia la pasta, ma sembra che sia un falso-
Furono gli Arabi del deserto ad essiccare per primi le paste per destinarle a una lunga conservazione, poiché nelle loro peregrinazioni non avevano sufficiente acqua per confezionare ogni giorno la pasta fresca. Nacquero così dei cilindretti di pasta forati in mezzo per permettere una rapida essiccazione. Quando? Il più antico documento è costituito dal libro di cucina di 'Ibn 'al Mibrad (IX sec), dove appare un piatto comunissimo tra le tribù beduine e berbere, ancor oggi conosciuto in Siria e in Libano: si tratta della rista, cioè maccheroni essiccati conditi in vario modo, ma soprattutto con lenticchie.
Il mitico "sposo" della pasta, il pomodoro, arrivò in Italia dal Perù nel 1554, ma la coltivazione su larga scala ebbe inizio solo nel XVII secolo. La pasta col pomodoro nasce quindi "appena" quattro secoli fa.
Gragnano fu la sede dei primi pastifici a conduzione familiare del XVI secolo grazie alle sue particolari condizioni climatiche. Una leggera aria umida favoriva infatti la lenta essiccazione della pasta.
La produzione della pasta rese famosa Gragnano in tutto il mondo: la via Roma e la Piazza Trivione, con la pasta appesa ad essiccare, rappresentavano il fulcro della città. I pastifici arrivarono ad essere ben 32. Oggi circa il 14% della pasta esportata proviene da qui.
La tradizione della pasta di semola di grano duro è tutt'oggi conservata con gran dedizione e cura e fa di Gragnano il centro di attrazione massima per chi ama il "maccherone".
L'etimologia del vocabolo pasta è tutt'oggi ancora discussa; c'è chi sostiene che il vocabolo viene dal tardo latino pasta(m) o dal greco pastai con il significato di "farina con salsa".
La storia della pasta ebbe inizio quando l'uomo abbandonò la vita nomade e diventò agricoltore, imparò a seminare e a raccogliere le messi. E' in quel tempo che la storia dell'uomo si sposa e si incrocia con quella del grano e con il grano ha inizio la storia della pasta.
Le prime testimonianze relative alla pasta risalgono al 1310 anche se probabilmente, chiamata con nome differente, la pasta trae le sue origini sin dall'età neolitica quando ebbe inizio la coltivazione dei cereali.
La pasta è uno dei pochi cibi universali la cui presenza storica è rilevabile in tutto il continente euroasiatico, in particolar modo ha avuto la sua massima espressione e diffusione in Italia ed in Cina.
E' ancora controversa l'ipotesi che sia stato lo stesso Marco Polo al ritorno dalla Cina nel 1295 a portare in Italia la pasta, ma sembra che sia un falso-
Furono gli Arabi del deserto ad essiccare per primi le paste per destinarle a una lunga conservazione, poiché nelle loro peregrinazioni non avevano sufficiente acqua per confezionare ogni giorno la pasta fresca. Nacquero così dei cilindretti di pasta forati in mezzo per permettere una rapida essiccazione. Quando? Il più antico documento è costituito dal libro di cucina di 'Ibn 'al Mibrad (IX sec), dove appare un piatto comunissimo tra le tribù beduine e berbere, ancor oggi conosciuto in Siria e in Libano: si tratta della rista, cioè maccheroni essiccati conditi in vario modo, ma soprattutto con lenticchie.
Il mitico "sposo" della pasta, il pomodoro, arrivò in Italia dal Perù nel 1554, ma la coltivazione su larga scala ebbe inizio solo nel XVII secolo. La pasta col pomodoro nasce quindi "appena" quattro secoli fa.
Gragnano fu la sede dei primi pastifici a conduzione familiare del XVI secolo grazie alle sue particolari condizioni climatiche. Una leggera aria umida favoriva infatti la lenta essiccazione della pasta.
La produzione della pasta rese famosa Gragnano in tutto il mondo: la via Roma e la Piazza Trivione, con la pasta appesa ad essiccare, rappresentavano il fulcro della città. I pastifici arrivarono ad essere ben 32. Oggi circa il 14% della pasta esportata proviene da qui.
La tradizione della pasta di semola di grano duro è tutt'oggi conservata con gran dedizione e cura e fa di Gragnano il centro di attrazione massima per chi ama il "maccherone".
martedì 15 febbraio 2011
La storia dei PACCHERI
Nella tradizione culinaria partenopea, i paccheri napoletani hanno origini molto radicate. Un tempo era la “ pasta dei poveri “ perché sono grandi e ne bastavano pochi per riempire il piatto. Una curiosità simpatica, riguarda l’origine del nome. In dialetto “pacchero” significa “schiaffo” e perciò vengono chiamati anche Schiaffoni. Inoltre, con questo formato di pasta, l’abbinamento con un buon sugo liquido, fa sì che quando si versano nei piatti emettono un particolare suono che assomiglia ad uno schiaffo. Pacchero deriva da un termine greco che significa “schiaffo a piena mano”. Quattro paccheri e sei a posto. Anche per i paccheri napoletani c’è una storia interessante che non si dimentica facilmente: il pomodoro, anzi fu un incontro epocale.
Ricordiamo che il pomodoro arrivò dall’America solo nel XVII secolo e quando approdò a Napoli fu una vera rivoluzione in cucina. Il pomodoro si rivelò un ingrediente che cambiò totalmente le vecchie abitudini di condire la pasta che prima era abbinata a verdure o a salse agrodolci. Il pomodoro portò un nuovo gusto in tavola e si rivelò un condimento capace di far esaltare il sapore della semola di grano duro e di conseguenza la fragranza ad ogni boccone.
L’incontro dei paccheri con il pomodoro, fu amore a prima vista perché la forma e la superficie rugosa al punto giusto, trattengono molto bene il condimento garantendo un gusto impareggiabile.
I Paccheri, alla vista sembrano simile alle “maniche” e invece sono più sottili e lisci all’interno con un tocco di rugosità che li rende unici.
I Paccheri napoletani sono inconfondibili, basta condirli con un buon ragù di carne o con un pasticcio al forno perché sprigionino la loro appetitosa delicatezza e un gusto unico e inconfondibile.
La scelta della pasta come alimento quotidiano, costò ai napoletani la fama di mangiamaccheroni, ma fu però una soluzione migliore di quella trovata altrove. Per esempio al Nord l’alimentazione popolare era costituita per lo più da polenta, sbilanciata dal punto di vista nutrizionale.
Ricordiamo che il pomodoro arrivò dall’America solo nel XVII secolo e quando approdò a Napoli fu una vera rivoluzione in cucina. Il pomodoro si rivelò un ingrediente che cambiò totalmente le vecchie abitudini di condire la pasta che prima era abbinata a verdure o a salse agrodolci. Il pomodoro portò un nuovo gusto in tavola e si rivelò un condimento capace di far esaltare il sapore della semola di grano duro e di conseguenza la fragranza ad ogni boccone.
L’incontro dei paccheri con il pomodoro, fu amore a prima vista perché la forma e la superficie rugosa al punto giusto, trattengono molto bene il condimento garantendo un gusto impareggiabile.
I Paccheri, alla vista sembrano simile alle “maniche” e invece sono più sottili e lisci all’interno con un tocco di rugosità che li rende unici.
I Paccheri napoletani sono inconfondibili, basta condirli con un buon ragù di carne o con un pasticcio al forno perché sprigionino la loro appetitosa delicatezza e un gusto unico e inconfondibile.
La scelta della pasta come alimento quotidiano, costò ai napoletani la fama di mangiamaccheroni, ma fu però una soluzione migliore di quella trovata altrove. Per esempio al Nord l’alimentazione popolare era costituita per lo più da polenta, sbilanciata dal punto di vista nutrizionale.
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