Ottimi vini accompagnati da eccellenze friulane
Al confine con la parte meridionale della provincia di Siena, nell’area intorno al borgo di Città della Pieve, sorge l’azienda agricola Fontesecca. Il proprietario si chiama Paolo Bolla. E’ di origine veneta ma vive e lavora in Umbria dal 2001, quando ha deciso di trasferirsi da Verona, dove si occupava di marketing e pubblicità, verso le terre che hanno dato i natali alla moglie, originaria di San Lorenzo di Monteleone, per avviare la sua azienda agricola.
«Anche a Verona lavoravo nel settore vinicolo, è una tradizione familiare, che va avanti da almeno quattro generazioni», spiega Paolo Bolla.
Come mai ha deciso di avviare la sua attività proprio in Umbria?
«Mi sono innamorato di queste terre, che conosco bene perché sono quelle dove è nata mia moglie».
Che cosa produce la sua azienda?
«Olio e vino».
Quanto è estesa?
«In tutto 10 ettari. Tre sono destinati alla coltivazione della vite e tre a quella dell’ulivo. Il resto è perlopiù bosco».
Anche lei in perenne lotta con i cinghiali della zona?
«Sempre. Ormai non riesco più a tenerli lontani dalla vigna nemmeno con il filo elettrico».
Che vitigni vengono coltivati nella sua azienda?
«Solo vitigni locali che abbiano un legame forte con il territorio: come il sangiovese rosso e il ciliegiolo, che vinifico entrambi in purezza, il canaiolo, che non è ancora in produzione, e poi il trebbiano toscano, la malvasia e il grechetto, con le cui uve produciamo il nostro bianco. Questo del legame del vitigno con il territorio è un principio fondamentale, una vera e propria filosofia che sta alla base del lavoro che si fa a Fontesecca».
Come si chiamano i suoi vini?
«Due hanno nomi semplici: “Bianco” e “Ciliegiolo”, mentre il terzo, il sangiovese vinificato in purezza, si chiama “Pino” come mio padre».
Qual è il vostro mercato di riferimento?
«Soprattutto l’Umbria».
I prodotti della vostra azienda sono biologici?
«Sia l’olio sia il vino».
Quanto olio producete?
«Abbiamo cinquecento piante dalle quali ricaviamo 300-400 litri d’olio».
Progetti per il futuro?
«Tra due o tre anni pianterò altri vitigni per il bianco»
I convenuti hanno potuto degustare i suoi prodotti, accompagnandoli con pro dotti locali ma non solo. Trattandosi di prodotti biologici, sono stati presentati il pane ed i grissini della Bioforneria Sambucco di Codroipo (UD): secondo i presenti, una merenda da ricordare, vista la qualità superiore dei prodotti.
Al confine con la parte meridionale della provincia di Siena, nell’area intorno al borgo di Città della Pieve, sorge l’azienda agricola Fontesecca. Il proprietario si chiama Paolo Bolla. E’ di origine veneta ma vive e lavora in Umbria dal 2001, quando ha deciso di trasferirsi da Verona, dove si occupava di marketing e pubblicità, verso le terre che hanno dato i natali alla moglie, originaria di San Lorenzo di Monteleone, per avviare la sua azienda agricola.
«Anche a Verona lavoravo nel settore vinicolo, è una tradizione familiare, che va avanti da almeno quattro generazioni», spiega Paolo Bolla.
Come mai ha deciso di avviare la sua attività proprio in Umbria?
«Mi sono innamorato di queste terre, che conosco bene perché sono quelle dove è nata mia moglie».
Che cosa produce la sua azienda?
«Olio e vino».
Quanto è estesa?
«In tutto 10 ettari. Tre sono destinati alla coltivazione della vite e tre a quella dell’ulivo. Il resto è perlopiù bosco».
Anche lei in perenne lotta con i cinghiali della zona?
«Sempre. Ormai non riesco più a tenerli lontani dalla vigna nemmeno con il filo elettrico».
Che vitigni vengono coltivati nella sua azienda?
«Solo vitigni locali che abbiano un legame forte con il territorio: come il sangiovese rosso e il ciliegiolo, che vinifico entrambi in purezza, il canaiolo, che non è ancora in produzione, e poi il trebbiano toscano, la malvasia e il grechetto, con le cui uve produciamo il nostro bianco. Questo del legame del vitigno con il territorio è un principio fondamentale, una vera e propria filosofia che sta alla base del lavoro che si fa a Fontesecca».
Come si chiamano i suoi vini?
«Due hanno nomi semplici: “Bianco” e “Ciliegiolo”, mentre il terzo, il sangiovese vinificato in purezza, si chiama “Pino” come mio padre».
Qual è il vostro mercato di riferimento?
«Soprattutto l’Umbria».
I prodotti della vostra azienda sono biologici?
«Sia l’olio sia il vino».
Quanto olio producete?
«Abbiamo cinquecento piante dalle quali ricaviamo 300-400 litri d’olio».
Progetti per il futuro?
«Tra due o tre anni pianterò altri vitigni per il bianco»
I convenuti hanno potuto degustare i suoi prodotti, accompagnandoli con pro dotti locali ma non solo. Trattandosi di prodotti biologici, sono stati presentati il pane ed i grissini della Bioforneria Sambucco di Codroipo (UD): secondo i presenti, una merenda da ricordare, vista la qualità superiore dei prodotti.
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