mercoledì 31 marzo 2010
La sparisada di Castelvenere
Come ogni anno, ci sarà la sparisada di Castelvenere, vicino a Buie, in Istria. La novità è che quest'anno alla gara internazionele Asparago d'oro, partecipa un rappresentante dei Colli Euganei, l'agriturismo Bacco e Arianna di Vò.
PROGRAMMA
MERCOLEDI' 07.04.2010
„ASPARAGO D'ORO“ gara gastronomica internazionale
Taverna MALO SELO Fratria
VENERDI' 09.04.2010
16:00 Tennis da tavolo
17:00 Torneo di piccolo calcio «VETERANI»
22:00 Divertimento e ballo –QUO VADIS BAND E KOKTELSI
SABATO 10.04.2010
08:00 Torneo internazionale di bocce
09.00 Torneo di paintball
10:00-14.00 Gara nella raccolta degli asparagi,
premio speciale «UNA SPALLETTA PER L'ASPARAGO PIU' LUNGO»
SPARISADA PER BAMBINI
15:00 Gara ciclistica per bambini
16:30 Laboratorio creativo per bambini
18:00 Allegro pomeriggio con i bikers
19:00 Mostra dei cibi agli asparagi dei ristoratori locali e delle casalinghe di Castelvenere
19:30 Degustazione dei cibi agli asparagi e dei vini premiati
21:00 Divertimento e ballo - MAMBO KINGS
DOMENICA 11.04.2010
09:30 Passegiata per i “trosi” (sentieri) di Castelvenere
10:00 MOUNTAIN BIKE giro ciclistico
11:00 Santa messa – OTTAVA
11:00 Mostra di fotografie e manufatti
14:00 Mostra degli old-timer
15:00 Partita di campionato bocciofilo Castelvenere - Oslici
Terza lega regionale
18:00 MEGASPARISADA – asparagi selvatici alla CASTELLANA
19:00 Consegna dei riconoscimenti e programma culturale
20:00 Divertimento e ballo – BULLEA FOLK
CITTA' DI BUIE,ENTE PER IL TURISMO DELLA CITTA' DI BUIE,COMITATO LOCALE DI CASTELVENERE,SOCIETA' ARTISTICO CULTURALE E SPORTIVA “LIPA”CASTELVENERE,
COMUNITA' DEGLI ITALIANI DI CASTELVENERE,CLUB BOCCIOFILO CASTELVENERE,PAINTBALL CLUB CASTELVENERE,ENTE PER IL TURISMO DELLA REGIONE ISTRIANA
TZ Buje
Istarska 2
52460 Buje
T. +385 (0)52 773353
F. +385 (0)52 773353
info@istria-buje-buie.com
www.istria-buje-buie.com
Enoturismo Bacco e Arianna
Via Cà Sceriman, 784 - 35030 Vò - Padova - ITALY
Tel: (+39)049.9940187 - Fax: (+39)049.9944273
E-mail:info@baccoearianna.com
http://www.baccoearianna.com/
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lunedì 29 marzo 2010
Fioreria Rugiada, un posto gentile
Entriamo nella Fioreria Rugiada a Salzano, e notiamo che non si tratta della solita fioreria. Marco Mion, il titolare, dimostra una passione grande nonostante l’età giovane, servendo delle signore che c’erano prima di noi.
Il negozio è aperto da quatto anni: lui ha prelevato una fioreria già esistente, e poi l’ha trasferita qui.
Dicevamo della passione: lui afferma che l’ha sempre avuta, che gli sono sempre piaciuti fiori e piante: finite le scuole, ha iniziato a lavorare in questo settore.
Nonostante la giovane età, si dimostra un tipo solido: ci fa notare come i fiori si vendano di più quando fa freddo e fa bel tempo. Forse si tratta di un desiderio di primavera e di allegria che il sole ci dà.
Adesso, siamo a metà marzo, è il momento buono per vendere, e la stagione va avanti fino a giugno. Si riprende a settembre per andare fino a novembre.
Lui dice che la gente fa meno acquisti, ma comunque acquista sempre; la stagione, le ricorrenze, le feste e così via. Questo comporta un maggior lavoro, ma non si lamenta poi più di tanto. Anche lui afferma che bisogna fare attenzione alla qualità, per tenersi stretta la clientela, specie di questi tempi, e al servizio. Poi un tocco di modernità: anche lui ha capito la spinta notevole che può dare il Web, e così si sta attrezzando.
via roma 132
30030 salzano
041 574 5929
sabato 27 marzo 2010
Il Cenacolo dell’Antica Pila, per “Grandi Storie di Piccoli Borghi”
Il Cenacolo del Gusto dell'Antica Pila ha aderito in questi giorni alle manifestazioni di “Grandi Storie di Piccoli Borghi”, la rassegna informativa promossa dall'Associazione L'Altratavola e dalla Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto, che dura dal 23 marzo al 23 luglio, per far conoscere borghi e territori delle province di Padova, Venezia, Vicenza, Treviso e Belluno.
La Trattoria l'Antica Pila organizzerà tre serate a convivio fra aprile, maggio e giugno, tutte imperniate su temi 'monografici', con un occhio rivolto anche ad eccellenze e prodotti di altri territori, nella logica di rete.
Nel corso delle serate verranno proposti i vini dell'Istria, dei Colli Euganei, del Montello e i vini ungheresi di Eger.
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venerdì 26 marzo 2010
Le Giornate dell'Asparago Istriano presentate nella Riviera del Brenta
Dario Penco dell'Ufficio Turistico di Umago e Valter Bassanese (direttore dell'Ufficio Turistico di Buie), hanno presentato a Villa Nani Mocenigo, in Dolo, le manifestazioni sull'asparago selvatico che si tengono nel mese di marzo e di aprile nell'Istria croata, a Umago, Buie, Verteneglio e Cittanova.
Alcuni tra i più rinomati ristoranti del nord-ovest istriano (Umago, Cittanova, Salvore, Verteneglio e Buie) presentano un menù degustazione di cinque portate, avente come ingrediente principe l’asparago selvatico istriano. L'obiettivo di queste serate è quello di promuovere la cultura e le tradizioni istriane attraverso l'arte culinaria e si inserisce nell'ambito della terza edizione de “Le Giornate dell’Asparago Istriano“: dal 25 marzo al 30 aprile, più di 30 selezionati ristoranti del Nord-Ovest istriano presenteranno un personale menù tematico, utilizzando l’asparago come principale ingrediente.
La manifestazione a Dolo è stata anche l'occasione per degustare i piatti interpretati dai cuochi istriani, che hanno lavorato fianco a fianco con i colleghi italiani, per offrire un menù a base di ricette con l'asparago selvatico.
Paolo Prodan (chef e patron del ristorante Taverna Maruzzella di Salvore), propone una cucina tradizionale, non troppo elaborata, soprattutto istriana a base di pesce (circa l’80%) e cucina dell’interno (tartufo, carne alla brace, paste fatte in casa, pane casareccio). Naturalmente vi sono influenze mediterranee, dovute alla vicinanza delle Venezie.
La cucina del ristorante da Toni a Salvore (protagonisti Paolo Pauletic e il figlio Ivan) si basa sul pesce (crudo, cotto, marinato) e su una cucina tradizionale, rivisitata in modo creativo per adattarsi ai tempi moderni. Il tutto orgogliosamente accompagnato da vini locali e regionali ben scelti.
Al ristorante al Porto di Salvore il punto di forza è la freschezza del pesce, direttamente dal pescatore al consumatore, visto che la famiglia possiede una barca. La storia del locale si rinnova ormai da 20 anni per una clientela che è composta soprattutto di italiani, austriaci e sloveni.
I ristoranti che partecipano alla Giornate dell'Asparago;
Navigare, Novigrad Sergio, Novigrad Sidro, Novigrad
Tabasco, Novigrad Bušcina, Bušcina (Umago) Maruzzella, Zambratija
Nono, Umago Pergola, Zambratija
Porto Salvore, Savudrija Toni, Zambratija
Villa Rosetta, Zambratija Villa Vilola, Zambratija
Astarea, Brtonigla San Rocco, Brtonigla Silvano, Markoni – BrtoniglaVinoteka San Rocco, Brtonigla Bassanese, Kaštel
David, Kaštel Furia, Smilovi´ci
La Parenzana, Volpija
Malo selo, Fratrija
Marino, Kremenje
Morgan, Bracanija
Mulino, Škrile
Rino, Momjan
San Mauro, Momjan
Sergio, Buje
Stari podrum, Most, Momjan
Pjero, Kremenje
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giovedì 25 marzo 2010
Sulle tracce della Vaca Mora, all’Antica Pila
L’Antica Pila è una trattoria che si trova a Calcroci di Camponogara, e si trova a poche decine di metri dalla ferrovia per Adria: non abbiamo visto la vaca mora, perché il treno adesso è blu, potenza della Regione Veneto. Dicevamo della Trattoria: il titolare è stefano, un tipo simpatico che sa il fatto suo.
Si è fatto venticinque anni in giro per il mondo, Harry’s Bar a Venezia, Montecarlo, Londra. Poi un bel momento ha deciso di stabilirsi qui, e ha rilevato l’Antica Pila. Con un tocco personale: lui voleva creare una trattoria di qualità, più consona ai tempi di vacche magre. Ha una grande passione per la cucina: ha sempre voluto fare il cuoco, e lui può vantare un’esperienza di tutto rispetto.
Il suo forte sono i risotti, le grigliate, le tagliate, ma non disdegna le varie cose dal mondo. Abbiamo mangiato un piatto di lasagne niente male e braciola affumicata, tipica tirolese, e dobbiamo dire che abbiamo mangiato bene, nonostante non volessimo niente di particolare. Su ordinazione, dal venerdì alla domenica, si trova il pesce. Apre la sera durante la settimana solo su prenotazione. Dispone di tre parcheggi: ricordiamo che si trova a un tiro di schioppo dalla Romea, da Padova e da Venezia.
E poi dobbiamo ricordare Nadia: la sua passione sono i dolci, specie le meringate. Ne abbiamo assaggiata una alle fragole che era la fine del mondo.
TRATTORIA ANTICA PILA
Via camillo benso conte di cavour, 4
30010 – Calcroci di Camponogara (VE) Italia
Tel. 041.462165
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mercoledì 24 marzo 2010
Pizzeria trattoria All’Albera
All'Albera è un locale a Salzano in Provincia di Venezia. Stavamo gironzolando e ci siamo capitati. Si trova nell'affascinante, e tutto sommato rassicurante, cornice di una villa veneta ristrutturata a pochi passi dal centro del paese. Nell’800 era una Posta e punto di ristoro, e poi ai primi del ‘900 divenne una trattoria.
Piatto forte di questo posto (a parte l’estrema gentilezza dei titolari) è la paella di carne e pesce insieme. Ricordiamo che il mare e i porti pescherecci come Chioggia non sono tanto distanti, le tagliate, le grigliate, il pesce e naturalmente le pizze, non esclusa quella ai cereali.
La paella è una novità, proviene dalla tradizione spagnola, ma in questo mondo globalizzato non sia mai che quella preparata nel nostro Nordest non sia migliore dell’originale. Ricordiamo che una volta i cinesi, insomma quelli che copiavano, eravamo noi.
La gestione è familiare. Abbiamo incontrato Salvatore e Giuseppa, che si sono prodigati nel descriverci il locale, e poi c’è Antonio. Insomma, sana tradizione veneta, ma un occhio anche a quella degli altri per non perdere il treno: siamo a soli 20 chilometri da Venezia, e la vicinanza di una città cosmopolita si fa sentire.
Ah, dimenticavo: sono passato un mezzogiorno di là, e ho trovato una pastiera napoletana, così buona che l’ho divorata. Giuseppa ama fare i dolci in casa, con ottimi risultati, e questo è un buon motivo per andarci.
ALL'ALBERA PIZZERIA - TRATTORIA
44, v. De Gasperi - SALZANO (VE)
T 041.437088 - 041.437445
F 041.437088
http://www.ristorantepizzeria-allalbera.it/
email: trattoria.albera@alice.it
lunedì 22 marzo 2010
Dall’olio d’oliva il sostituto della margarina
L’abbiamo trovato a Crassiza, in occasione di Oleum Olivarum. Magdis Company è stata fondata nel 1993 a Zagabria da Srećko Gross, farmacista laureato, con una straordinaria esperienza nella produzione farmaceutica.
L'azienda ha mirato nel corso degli anni ad essere uno dei produttori leader di servizi di prodotti dietetici e cosmetici con le tecnologie farmaceutiche. Oltre alla produzione, l'azienda è impegnata nello sviluppo costante del prodotto e dello sviluppo del packaging dei prodotti.
Un’altra sezione dell'azienda è orientata verso la produzione di prodotti farmaceutici e medici, e c'è anche una sezione di successo di ingegneria farmaceutica.
Impiega attualmente 30 addetti, e che il numero è in costante aumento a causa dello sviluppo dei nuovi progetti.
Fin dall'inizio del loro lavoro, si sono concentrati sulla creazione non solo di nuovi prodotti, ma anche sulle nuove tendenze nei dietetici e prodotti cosmetici.
Hanno un costante impegno negli investimenti in sviluppo e formazione del personale che considerano loro dovere.
I prodotti per gli acquirenti finali sono suddivisi in diversi gruppi di prodotti:
- Polar Ice -- linea gel per la circolazione gel
- linea di prodotti intestinali
Vitamina C - come integratore alimentare e immunità di richiamo
Ora, si sono inventati un prodotto, che è un sostituto della margarina. Collaborano con Oleatica di Buje per la materia prima, che già opera in questo settore cosmetico, ma vorrebbero allargarsi. Hanno due tipi di prodotto, uno più saporito e uno meno, di colore verde, ovvio, deriva dall’olio di oliva., di una consistenza a metà tra l’olio e la margarina.
Ulica Vladimira Nazora 12,
Brezje Samoborsko 10431 Sv Nedjelja,
HRVATSKA
General Manager: sreckogross@magdis.hr
http://www.magdis.hr/
L'azienda ha mirato nel corso degli anni ad essere uno dei produttori leader di servizi di prodotti dietetici e cosmetici con le tecnologie farmaceutiche. Oltre alla produzione, l'azienda è impegnata nello sviluppo costante del prodotto e dello sviluppo del packaging dei prodotti.
Un’altra sezione dell'azienda è orientata verso la produzione di prodotti farmaceutici e medici, e c'è anche una sezione di successo di ingegneria farmaceutica.
Impiega attualmente 30 addetti, e che il numero è in costante aumento a causa dello sviluppo dei nuovi progetti.
Fin dall'inizio del loro lavoro, si sono concentrati sulla creazione non solo di nuovi prodotti, ma anche sulle nuove tendenze nei dietetici e prodotti cosmetici.
Hanno un costante impegno negli investimenti in sviluppo e formazione del personale che considerano loro dovere.
I prodotti per gli acquirenti finali sono suddivisi in diversi gruppi di prodotti:
- Polar Ice -- linea gel per la circolazione gel
- linea di prodotti intestinali
Vitamina C - come integratore alimentare e immunità di richiamo
Ora, si sono inventati un prodotto, che è un sostituto della margarina. Collaborano con Oleatica di Buje per la materia prima, che già opera in questo settore cosmetico, ma vorrebbero allargarsi. Hanno due tipi di prodotto, uno più saporito e uno meno, di colore verde, ovvio, deriva dall’olio di oliva., di una consistenza a metà tra l’olio e la margarina.
Ulica Vladimira Nazora 12,
Brezje Samoborsko 10431 Sv Nedjelja,
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domenica 21 marzo 2010
La malvasia di Dario
Eravamo a Crassizza, in occasione di Oleum Olivarum, e Dario Penco mi dice “Assaggia questa Malvasia. E’ la migliore in Istria.” Se non è la migliore in assoluto, è certamente fra le migliori.
Il produttore è Agrolaguna, una società la cui attività si svolge in una unità con più produzioni: vino, olio, bestiame, panificio, e un caseificio. Tutti i suoi prodotti marchi estremamente ben noti marchi in regione.
Agrolaguna ha più di 300 ettari di piantagioni complessive tra le varietà di uve da vino rosso e bianco, in cui produce vini istriani come la Malvasia, Terrano, Moscato, Gamay e altri.
Oltre ai vigneti, sul mercato è ben noto l’olio di qualità d'oliva, che proviene da loro alberi di olivo, che copre una superficie di circa 250 ettari.
Agrolaguna produce anche ottimo latte intero di vacca grassa e formaggio di pecora, benvoluto e riconosciuto sul mercato.
La proprietà si estende dal mare alle zone che si trovano sui 270 m sopra il livello del mare. Del totale di 2.500 ettari di vigneti di Parenzo, i vigneti Agrolaguna coprono 300 ettari. Bisogna menzionare che l'area si trova in lieve pendenza, su colline soleggiate con i tipi di terreno buono, che sono rossi principalmente nella parte costiera, mentre nella parte centrale della penisola, prevale il colore bianco del suolo.
Questo vino, conosciuto fin dai tempi antichi, è l'orgoglio della regione vinicola di Porec. O Parenzo che dir si voglia. Solo questo tipo di uve di qualità danno i loro frutti qui, ed è impossibile separare dalla eccellente Malvasia la regione di Parenzo. Bisogna sentire il profumo, il gusto e la varietà e la ricchezza della sua armonia.
La Malvasia è commercializzata col marchio Festigia.
Agrolaguna dd Porec
Mate Vlašića 34
52440 Porec, -Parenzo Croazia
Tel: +385 / 52 453-179
+385 / 52 432-111
Fax: +385 / 52 451-610
E-mail: agrolaguna@agrolaguna.hr
http://www.agrolaguna.hr/
Il produttore è Agrolaguna, una società la cui attività si svolge in una unità con più produzioni: vino, olio, bestiame, panificio, e un caseificio. Tutti i suoi prodotti marchi estremamente ben noti marchi in regione.
Agrolaguna ha più di 300 ettari di piantagioni complessive tra le varietà di uve da vino rosso e bianco, in cui produce vini istriani come la Malvasia, Terrano, Moscato, Gamay e altri.
Oltre ai vigneti, sul mercato è ben noto l’olio di qualità d'oliva, che proviene da loro alberi di olivo, che copre una superficie di circa 250 ettari.
Agrolaguna produce anche ottimo latte intero di vacca grassa e formaggio di pecora, benvoluto e riconosciuto sul mercato.
La proprietà si estende dal mare alle zone che si trovano sui 270 m sopra il livello del mare. Del totale di 2.500 ettari di vigneti di Parenzo, i vigneti Agrolaguna coprono 300 ettari. Bisogna menzionare che l'area si trova in lieve pendenza, su colline soleggiate con i tipi di terreno buono, che sono rossi principalmente nella parte costiera, mentre nella parte centrale della penisola, prevale il colore bianco del suolo.
Questo vino, conosciuto fin dai tempi antichi, è l'orgoglio della regione vinicola di Porec. O Parenzo che dir si voglia. Solo questo tipo di uve di qualità danno i loro frutti qui, ed è impossibile separare dalla eccellente Malvasia la regione di Parenzo. Bisogna sentire il profumo, il gusto e la varietà e la ricchezza della sua armonia.
La Malvasia è commercializzata col marchio Festigia.
Agrolaguna dd Porec
Mate Vlašića 34
52440 Porec, -Parenzo Croazia
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+385 / 52 432-111
Fax: +385 / 52 451-610
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mercoledì 10 marzo 2010
Il Prosciutto di Montagnana di Daniolo e Violin de Umago ad AgriCamp
Simpatico confronto da Bacco e Arianna fra due prosciuttificio, uno veneto ed uno istriano.
Padova era rappresentata da Daniolo, un artigiano di Montagnana. Tipo tosto, con le idee ben precise. L’Istria, nel particolare Salvore, era rappresentata da una nostra vecchia conoscenza: il prosciuttificio PITIP.
Da un equilibrio perfetto tra tempi di salatura, peso del prosciutto, durata e condizioni di stagionatura scaturisce il sapore elegante vivo e pieno del Prosciutto Veneto: un equilibrio perfetto di dolcezza e profumo. Le sue caratteristiche organolettiche, il suo contenuto di sali, grassi e di proteine lo rendono adatto a qualsiasi dieta alimentare. Per il suo aroma delicato e personale, per la sua morbidezza, il Prosciutto Veneto è una base ideale per preparare antipasti, primi e secondi piatti, contorni di elevato livello gastronomico.
Il Prosciutto Veneto deve essere posto in commercio con:
1 - marchiatura dell’allevamento di provenienza ed idoneità delle cosce;
2 - marchiatura del macello autorizzato;
3 - sigillo metallico con mese ed anno di salatura;
4 - marchio a fuoco del Consorzio con indicazione dello stabilimento di produzione;
5 - marchio del produttore.
Le caratteristiche che distinguono “Il mio violino“da tutti gli altri prosciutti sono: l’uso di maiali allevati e macellati esclusivamente sul territorio istriano e la stagionatura dei prosciutti all’aria pura istriana. In base a ciò si potrebbe concludere che esiste un solo tipo di prosciutto “Il mio violino” su tutto il territorio istriano. ma non è così, e il motivo è nella storia dell’ Istria.
Il prosciutto nasce dalla necessità di conservare la carne il più a lungo possibile. Nell’entroterra istriano, dove non soffia la bora, il grasso e la pelle venivano asportati dal prosciutto per accelerarne la stagionatura. in questo metodo il prosciutto si asciugava più in fretta, mentre il grasso si poteva usare subito a scopi alimentari.
Così è nato quello che chiameremo “VIOLIN DE TINJAN” Sulla costa la situazione era all’ opposto, a causa della bora. Il grasso e la pelle rimanevano sulla coscia per non far asciugare troppo il prosciutto nel processo di stagionatura, ed è così che nasce il”VIOLIN DE UMAGO”. In epoca recente grazie alla tecnologia che permette di creare condizioni ottimali nella produzione, nasce un nuovo e moderno tipo di prosciutto “Il mio violino“ che pur mantenendo la tradizione, si differenzia nell’ aspetto.
DANIOLO DESIDERIO DI DANIOLO VITTORIO
V. CAMPANA 14 B
35044 MONTAGNANA (PD)Tel. : 0429 81512
Prosciuttificio PITIP
Franèeskija 52, 52475 Salvore - Croazia
TEL./FAX UFFICIO: +385 52 / 737 - 013
CELLULARE: +385 91 / 1737 - 015
VENDITA: +385 91 /5171 - 113
PER ORDINI DOPO L 'ORARIO DI LAVORO : +385 91/1737 - 014
e-mail: info@pitip.hr
www.pitip.hr
Padova era rappresentata da Daniolo, un artigiano di Montagnana. Tipo tosto, con le idee ben precise. L’Istria, nel particolare Salvore, era rappresentata da una nostra vecchia conoscenza: il prosciuttificio PITIP.
Da un equilibrio perfetto tra tempi di salatura, peso del prosciutto, durata e condizioni di stagionatura scaturisce il sapore elegante vivo e pieno del Prosciutto Veneto: un equilibrio perfetto di dolcezza e profumo. Le sue caratteristiche organolettiche, il suo contenuto di sali, grassi e di proteine lo rendono adatto a qualsiasi dieta alimentare. Per il suo aroma delicato e personale, per la sua morbidezza, il Prosciutto Veneto è una base ideale per preparare antipasti, primi e secondi piatti, contorni di elevato livello gastronomico.
Il Prosciutto Veneto deve essere posto in commercio con:
1 - marchiatura dell’allevamento di provenienza ed idoneità delle cosce;
2 - marchiatura del macello autorizzato;
3 - sigillo metallico con mese ed anno di salatura;
4 - marchio a fuoco del Consorzio con indicazione dello stabilimento di produzione;
5 - marchio del produttore.
Le caratteristiche che distinguono “Il mio violino“da tutti gli altri prosciutti sono: l’uso di maiali allevati e macellati esclusivamente sul territorio istriano e la stagionatura dei prosciutti all’aria pura istriana. In base a ciò si potrebbe concludere che esiste un solo tipo di prosciutto “Il mio violino” su tutto il territorio istriano. ma non è così, e il motivo è nella storia dell’ Istria.
Il prosciutto nasce dalla necessità di conservare la carne il più a lungo possibile. Nell’entroterra istriano, dove non soffia la bora, il grasso e la pelle venivano asportati dal prosciutto per accelerarne la stagionatura. in questo metodo il prosciutto si asciugava più in fretta, mentre il grasso si poteva usare subito a scopi alimentari.
Così è nato quello che chiameremo “VIOLIN DE TINJAN” Sulla costa la situazione era all’ opposto, a causa della bora. Il grasso e la pelle rimanevano sulla coscia per non far asciugare troppo il prosciutto nel processo di stagionatura, ed è così che nasce il”VIOLIN DE UMAGO”. In epoca recente grazie alla tecnologia che permette di creare condizioni ottimali nella produzione, nasce un nuovo e moderno tipo di prosciutto “Il mio violino“ che pur mantenendo la tradizione, si differenzia nell’ aspetto.
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Franèeskija 52, 52475 Salvore - Croazia
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lunedì 8 marzo 2010
Ad Agricamp 2010 il Moscato di Momiano dell'Istria e il Moscato Fior d'Arancio dei Colli Euganei
Ad AgriCamp 2010, i Campo della Comunicazione Territoriale in Agricoltura che si è tenuto nei Colli Euganei alla fine del mese di febbraio, hanno partecipato gli Uffici Turistici di Buie, Cittanova, Umago e Verteneglio, proponendo, fra le altre eccellenze, il Moscato di Momiano.
“II Moscato di Momiano lo beveva l'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe. Lo voleva per i suoi pranzi importanti. Lo sceglieva per il suo inconfondibile profumo, per il colore, il sapore, tant'è che lo insignì di diverse medaglie d'oro. Ma che cos'ha di eccezionale Momiano? La posizione giusta, a 250 metri sul livello del mare, la terra buona, l'aria frizzante, resa tale dall'incontro di correnti che salgono dal mare e scendono dalle montagne. Da Oscurus a San Mauro a Merischie si possono già vedere le viti piantate solo qualche anno fa. Sono molto delicate. Una pioggia più forte o una grandinata possono compromettere il lavoro di una stagione. Tutta l'arte del fare il moscato sta proprio nel portare a giusta maturazione il loro frutto. L'acino è molto delicato, basta un niente e si svuota del succo. Prima dell'esodo, Momiano aveva novanta numeri civici sulle rispettive case. Gli edifici, tuttora esistenti, erano a più piani e quindi di gente ce n'era. Dopo gli anni Cinquanta rimasero qui soltanto sette famiglie: Bassa, Giurgevich, Pelin, Biloslavo, Scaramello, Orlando e Salich. I campi incolti, la migrazione verso le industrie e le aziende sociali di chi era rimasto, hanno contribuito a far sparire usi e costumi, o a trasformarli in riti da consumarsi soltanto all'interno della famiglia. Ad un certo punto, i giovani della zona si sono resi conto che c'era una strada sicura da percorrere: quella della tradizione. Tornare al lavoro dei campi, con l'impegno di tutta la tecnologia necessaria e la presentazione, qualificata e qualificante, dei prodotti sul mercato. A spronare la generazione dei trentenni a produrre ed imbottigliare i vini sono stati anche i riconoscimenti ottenuti in occasione della Festa di San Martino, tornata in auge dopo anni di silenzio. Da qualche anno, infatti, l'11 novembre si premiano i vini migliori di tutta la zona. È una sagra che dura diversi giorni e che riassume in questo periodo dell'anno tutti i contenuti e gli appuntamenti che, una volta, avevano luogo nei paesetti del Buiese. Si svolgono incontri di bocce, si balla in piazza e per le strade, si beve vino in una generale, inevitabile, euforia.”
AgriCamp 2010 è stata la giusta occasione per degustare il Moscato di Momiano e il Moscato Fior d'Arancio dei Colli Euganei. “Il nome Fior d’Arancio deriva dalla caratteristica nota di agrumi che caratterizza il Moscato giallo allevato nei particolari terreni vulcanici dei Colli Euganei. Colore giallo ambrato. Al naso sensazioni di scorza di arancio candita, datteri e miele di zagara, con un fondo di speziatura dolce. In bocca è dolce e morbido, con una buona freschezza e persistenza gustativa.”
“II Moscato di Momiano lo beveva l'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe. Lo voleva per i suoi pranzi importanti. Lo sceglieva per il suo inconfondibile profumo, per il colore, il sapore, tant'è che lo insignì di diverse medaglie d'oro. Ma che cos'ha di eccezionale Momiano? La posizione giusta, a 250 metri sul livello del mare, la terra buona, l'aria frizzante, resa tale dall'incontro di correnti che salgono dal mare e scendono dalle montagne. Da Oscurus a San Mauro a Merischie si possono già vedere le viti piantate solo qualche anno fa. Sono molto delicate. Una pioggia più forte o una grandinata possono compromettere il lavoro di una stagione. Tutta l'arte del fare il moscato sta proprio nel portare a giusta maturazione il loro frutto. L'acino è molto delicato, basta un niente e si svuota del succo. Prima dell'esodo, Momiano aveva novanta numeri civici sulle rispettive case. Gli edifici, tuttora esistenti, erano a più piani e quindi di gente ce n'era. Dopo gli anni Cinquanta rimasero qui soltanto sette famiglie: Bassa, Giurgevich, Pelin, Biloslavo, Scaramello, Orlando e Salich. I campi incolti, la migrazione verso le industrie e le aziende sociali di chi era rimasto, hanno contribuito a far sparire usi e costumi, o a trasformarli in riti da consumarsi soltanto all'interno della famiglia. Ad un certo punto, i giovani della zona si sono resi conto che c'era una strada sicura da percorrere: quella della tradizione. Tornare al lavoro dei campi, con l'impegno di tutta la tecnologia necessaria e la presentazione, qualificata e qualificante, dei prodotti sul mercato. A spronare la generazione dei trentenni a produrre ed imbottigliare i vini sono stati anche i riconoscimenti ottenuti in occasione della Festa di San Martino, tornata in auge dopo anni di silenzio. Da qualche anno, infatti, l'11 novembre si premiano i vini migliori di tutta la zona. È una sagra che dura diversi giorni e che riassume in questo periodo dell'anno tutti i contenuti e gli appuntamenti che, una volta, avevano luogo nei paesetti del Buiese. Si svolgono incontri di bocce, si balla in piazza e per le strade, si beve vino in una generale, inevitabile, euforia.”
AgriCamp 2010 è stata la giusta occasione per degustare il Moscato di Momiano e il Moscato Fior d'Arancio dei Colli Euganei. “Il nome Fior d’Arancio deriva dalla caratteristica nota di agrumi che caratterizza il Moscato giallo allevato nei particolari terreni vulcanici dei Colli Euganei. Colore giallo ambrato. Al naso sensazioni di scorza di arancio candita, datteri e miele di zagara, con un fondo di speziatura dolce. In bocca è dolce e morbido, con una buona freschezza e persistenza gustativa.”
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venerdì 5 marzo 2010
Il Moscato delle Cantine Botta di Trani
La limitata produzione per pianta, 1,5kg, i terreni tufacei-calcarei tendenzialmente aridi situati in prossimità del mare, la potatura corta, le tecniche accurate di vinificazione e la grande serietà delle cantine Botta, conferiscono al prodotto un impeccabile ed inconfondibile pregio.
I grappoli vengono sottoposti a pigiatura soffice avendo cura di eliminare i raspi ed i vinaccioli. Dopo qualche giorno di contatto con le bucce, il mosto “limpido”, viene fatto fermentare lentamente a bassa Temperatura, sino a raggiungere un adeguato equilibrio tra alcole, acidità e zuccheri naturali residui.
Il vino ottenuto, viene fatto maturare sei mesi in particolari “carrati” da 750 litri; le doghe di legno compongono le botti, le quali, sono di diverse varietà di rovere tali da favorire con “discrezione” i processi di affinamento, amalgamandone, a loro volta, gli elementi tipici del MOSCATO DI TRANI ed esaltandone i pregi.
Alla vista si presenta con aspetto fiero e luminoso dalle calde tonalità dorate e brillanti evolventi all’ambrato.
Al naso emoziona, intenso e finissimo il suo corredo aromatico che si apre con sinuosi sentori di scorza d’arancia candita e percettibili note di rosa e gelsomino che con la maturazione diventano profumi di frutta esotica matura e melone. L’affinamento per 6 mesi nei caratteristici “carrati”, botticelle in rovere da 750 lt, aggiunge a questi profumi una leggera nota speziata di vaniglia.
In bocca è caldo, denso ed avvolgente. Gradevolmente dolce, invita a continui riassaggi. Lunghissimo il suo finale in bocca.
Il nostro esperto ci ha sentito pure la mandorla e sentori di fico bianco, e ha sentenziato che si tratta di un vino equilibrato.
L‘abbiamo assaggiato im una degustazione alla Pasticceria Magnolia di Ponte della Priula, accompagnato da quaresimale, dolci con frutta candita e mandorle.
Cantine Botta
Trani (Bari)
Puglia
S.S.16 Km.755+510
www.cantinebotta.com/
I grappoli vengono sottoposti a pigiatura soffice avendo cura di eliminare i raspi ed i vinaccioli. Dopo qualche giorno di contatto con le bucce, il mosto “limpido”, viene fatto fermentare lentamente a bassa Temperatura, sino a raggiungere un adeguato equilibrio tra alcole, acidità e zuccheri naturali residui.
Il vino ottenuto, viene fatto maturare sei mesi in particolari “carrati” da 750 litri; le doghe di legno compongono le botti, le quali, sono di diverse varietà di rovere tali da favorire con “discrezione” i processi di affinamento, amalgamandone, a loro volta, gli elementi tipici del MOSCATO DI TRANI ed esaltandone i pregi.
Alla vista si presenta con aspetto fiero e luminoso dalle calde tonalità dorate e brillanti evolventi all’ambrato.
Al naso emoziona, intenso e finissimo il suo corredo aromatico che si apre con sinuosi sentori di scorza d’arancia candita e percettibili note di rosa e gelsomino che con la maturazione diventano profumi di frutta esotica matura e melone. L’affinamento per 6 mesi nei caratteristici “carrati”, botticelle in rovere da 750 lt, aggiunge a questi profumi una leggera nota speziata di vaniglia.
In bocca è caldo, denso ed avvolgente. Gradevolmente dolce, invita a continui riassaggi. Lunghissimo il suo finale in bocca.
Il nostro esperto ci ha sentito pure la mandorla e sentori di fico bianco, e ha sentenziato che si tratta di un vino equilibrato.
L‘abbiamo assaggiato im una degustazione alla Pasticceria Magnolia di Ponte della Priula, accompagnato da quaresimale, dolci con frutta candita e mandorle.
Cantine Botta
Trani (Bari)
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S.S.16 Km.755+510
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mercoledì 3 marzo 2010
Cà Lustra, il lavoro di una vita
Da 31 anni Ca' Lustra è impegnata nella vitivinicolura Euganea con immutato entusiasmo. Pensando sempre con etica e per la qualità.
Il 2008 è anche l'anno del "3 bicchieri" al Sassonero 2005 nella guida Vini d'Italia del Gambero Rosso. Meritato perchè lavorano tanto per offrire prodotti piacevoli e per essere contenti di quel che fanno.
Ca’Lustra è un cammino in una zona non famosa, nè chiacchierata, ed è quest’apparente povertà che ha spinto le persone che vi lavorano a scoprire la naturale ricchezza in essa nascosta. La terra ha i suoi tempi ed è più tenace di chiunque la percorra, per questo il loro lavoro è “con” la terra; terra generosa o arida ma sempre con un forte carattere.
Osservarla e assecondarla attentamente permette di assaporare la sua natura, attraverso aromi e sapori creati dall’interazione delle piante con i suoi elementi costituenti, sempre diversi, in ogni singolo campo.
La filosofia, l’impegno
» La conoscenza profonda del territorio di appartenenza
» Il legame alla tradizione
» La continua ricerca per migliorare
» Il lavoro agricolo nel rispetto della natura
» L'etica commerciale attenta al giusto rapporto tra qualità e prezzo
» Lo studio e la sperimentazione su antichi vitigni e metodi di lavoro
E' certamente per ciascuno di questi molteplici motivi, per la passione, la disponibilità, la professionalità dei suoi operatori, che Cà LUSTRA ritrova quotidianamente nella sua affezionata clientela fiducia ed entusiasmo crescenti.
Con un impegno umile ed appassionato in tutte le fasi della vita produttiva coltivano 34 ettari a vigneto e altri 15 a bosco di castagno, uliveto e pascolo. Tutto è condotto da Franco, in vigna e in cantina. Perché produrre nel Parco Regionale dei Colli Euganei è più che un lavoro, è custodire un irripetibile ambiente di un centinaio di isole nel mezzo dell’affollata pianura padana.
È quindi il vino nel bicchiere che può raccontare di sè e delle sue origini invogliando l'assaggiatore ad un duplice viaggio: in pochi centilitri un parco di storia e natura di circa 200 Kmq.
Bontà, semplicità e riconoscibilità, prodotto e territorio come sincera identità in bottiglia. E' questo il messaggio che intendono dare con l'immagine dei vini Ca' Lustra fin dalla nascita dell'azienda. E per sottolineare questo radicamento nella tradizione le attuali etichette della linea "base" torneranno nel corso di quest'anno a essere più aderenti alle originali degli anni '80 e '90.
La linea "alta" della produzione è invece più recente. Dopo le prime selezioni di vigneto degli anni '90 che già riportavano il nome "Zanovello", nel 2002 si iniziò con una gamma crescente di vini ottenuti da vitigni e vigneti speciali e dedicati.
I vini dolci sono un'antica tradizione nei Colli Euganei. Se il Moscato Bianco era già presente fin dai tempi romani, i Veneziani della repubblica marinara, amanti appunto dei vini dolci, portarono di ritorno dai loro viaggi nel Mediterraneo una quantità di varietà aromatiche e dolcissime. E queste colline che furono già a quell'epoca il più ambito luogo di residenza estiva iniziarono a ospitare anche vitigni come Fior d'Arancio, Malvasie, Marzemino, Moscati rossi... Noi produciamo ben quattro diversi tipi di vino dolce adatti alle più diverse esigenze.
Azienda Agricola
Cà LUSTRA s.s.
Via S. Pietro, 50
Frazione FAEDO - 35030 Cinto Euganeo (PD)
tel. 0429 94128 - fax 0429 644111
P.I. 02684930288
E-mail: info@calustra.it
www.calustra.it
Il 2008 è anche l'anno del "3 bicchieri" al Sassonero 2005 nella guida Vini d'Italia del Gambero Rosso. Meritato perchè lavorano tanto per offrire prodotti piacevoli e per essere contenti di quel che fanno.
Ca’Lustra è un cammino in una zona non famosa, nè chiacchierata, ed è quest’apparente povertà che ha spinto le persone che vi lavorano a scoprire la naturale ricchezza in essa nascosta. La terra ha i suoi tempi ed è più tenace di chiunque la percorra, per questo il loro lavoro è “con” la terra; terra generosa o arida ma sempre con un forte carattere.
Osservarla e assecondarla attentamente permette di assaporare la sua natura, attraverso aromi e sapori creati dall’interazione delle piante con i suoi elementi costituenti, sempre diversi, in ogni singolo campo.
La filosofia, l’impegno
» La conoscenza profonda del territorio di appartenenza
» Il legame alla tradizione
» La continua ricerca per migliorare
» Il lavoro agricolo nel rispetto della natura
» L'etica commerciale attenta al giusto rapporto tra qualità e prezzo
» Lo studio e la sperimentazione su antichi vitigni e metodi di lavoro
E' certamente per ciascuno di questi molteplici motivi, per la passione, la disponibilità, la professionalità dei suoi operatori, che Cà LUSTRA ritrova quotidianamente nella sua affezionata clientela fiducia ed entusiasmo crescenti.
Con un impegno umile ed appassionato in tutte le fasi della vita produttiva coltivano 34 ettari a vigneto e altri 15 a bosco di castagno, uliveto e pascolo. Tutto è condotto da Franco, in vigna e in cantina. Perché produrre nel Parco Regionale dei Colli Euganei è più che un lavoro, è custodire un irripetibile ambiente di un centinaio di isole nel mezzo dell’affollata pianura padana.
È quindi il vino nel bicchiere che può raccontare di sè e delle sue origini invogliando l'assaggiatore ad un duplice viaggio: in pochi centilitri un parco di storia e natura di circa 200 Kmq.
Bontà, semplicità e riconoscibilità, prodotto e territorio come sincera identità in bottiglia. E' questo il messaggio che intendono dare con l'immagine dei vini Ca' Lustra fin dalla nascita dell'azienda. E per sottolineare questo radicamento nella tradizione le attuali etichette della linea "base" torneranno nel corso di quest'anno a essere più aderenti alle originali degli anni '80 e '90.
La linea "alta" della produzione è invece più recente. Dopo le prime selezioni di vigneto degli anni '90 che già riportavano il nome "Zanovello", nel 2002 si iniziò con una gamma crescente di vini ottenuti da vitigni e vigneti speciali e dedicati.
I vini dolci sono un'antica tradizione nei Colli Euganei. Se il Moscato Bianco era già presente fin dai tempi romani, i Veneziani della repubblica marinara, amanti appunto dei vini dolci, portarono di ritorno dai loro viaggi nel Mediterraneo una quantità di varietà aromatiche e dolcissime. E queste colline che furono già a quell'epoca il più ambito luogo di residenza estiva iniziarono a ospitare anche vitigni come Fior d'Arancio, Malvasie, Marzemino, Moscati rossi... Noi produciamo ben quattro diversi tipi di vino dolce adatti alle più diverse esigenze.
Azienda Agricola
Cà LUSTRA s.s.
Via S. Pietro, 50
Frazione FAEDO - 35030 Cinto Euganeo (PD)
tel. 0429 94128 - fax 0429 644111
P.I. 02684930288
E-mail: info@calustra.it
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Agriturismo La Buona Terra, bio e tanto altro
Luisa e Domenico Carpanese amano trasmettere la loro storia che affonda le radici nella Tradizione veneta contadina.
Domenico allevatore di vacche da latte e Luisa, Consulente agricola, alla fine del 1999 danno il via ad un nuovo progetto chiamandolo: La Buona Terra. Ci credono molto: possiamo testimoniare che Domenico ha letteralmente portato un corno di letame ad Agricamp per mostrare come coltiva la terra.
Il loro modo di interpretare questa attività li vede rispettosi dei metodi antichi, e attenti a tutte quelle innovazioni che sono in sintonia con la natura, tanto da poter essere certificati:
BIOS, AIAB e SINCERT. Tanto antichi da essersi rifatti a scritti benedettini.
Nel 2009 nel grande rispetto per l'ambiente che sentono come obiettivo di vita, Luisa e Domenico hanno installato un impianto fotovoltaico: prendere l'energia pulita dal sole e trasformarlo in energia elettrica. Sfruttando la copertura del tetto della stalla e l'alto potere energetico del sole, ora “La Buona Terra” produce l'energia che consuma per tutte le attività, senza immettere nell'atmosfera nessun rilascio di anidride carbonica. Un grande pannello luminoso indica la produttività dell'impianto e la diminuzione di inquinamento per assenza di rilascio di CO2.
Dal 2009 Domernico ha iniziato il percorso della coltivazione biodinamica.
Questo agriturismo propone piatti come le zuppe, la pasta e fagioli, le fantasie di lessi e la tipica "gallina padovana in tocio" con polenta di maraneo.
Tutte le paste sono fatte a mano dalla padrona di casa, lo stesso per le torte, le focacce, il pane, i dolci, le marmellate e i sottaceti.
I vini usati provengono da vitigni dei colli euganei come il Serprino e il Raboso.
Il servizio di ristorazione viene offerto tutta la settimana agli ospiti, mentre su prenotazione il ristorante è aperto il fine settimana.
Durante la bella stagione si mangia sull'aia all'ombra di olmi secolari e con il profumo della lavanda.
Nello spazio attrezzato dell'Agriturismo, ci sono due barbecue che sono a disposizione di chi vuol cucinare i prodotti acquistati nella fattoria.
Agriturismo sui Colli Euganei LA BUONA TERRA
Via Repoise, 73 - 35030 Cervarese di Santa Croce - (Pd)
Tel. 049 9915497 Fax 0499919448 Cell. 328 0770977
www.buonaterrabio.it
info@buonaterrabio.it
Domenico allevatore di vacche da latte e Luisa, Consulente agricola, alla fine del 1999 danno il via ad un nuovo progetto chiamandolo: La Buona Terra. Ci credono molto: possiamo testimoniare che Domenico ha letteralmente portato un corno di letame ad Agricamp per mostrare come coltiva la terra.
Il loro modo di interpretare questa attività li vede rispettosi dei metodi antichi, e attenti a tutte quelle innovazioni che sono in sintonia con la natura, tanto da poter essere certificati:
BIOS, AIAB e SINCERT. Tanto antichi da essersi rifatti a scritti benedettini.
Nel 2009 nel grande rispetto per l'ambiente che sentono come obiettivo di vita, Luisa e Domenico hanno installato un impianto fotovoltaico: prendere l'energia pulita dal sole e trasformarlo in energia elettrica. Sfruttando la copertura del tetto della stalla e l'alto potere energetico del sole, ora “La Buona Terra” produce l'energia che consuma per tutte le attività, senza immettere nell'atmosfera nessun rilascio di anidride carbonica. Un grande pannello luminoso indica la produttività dell'impianto e la diminuzione di inquinamento per assenza di rilascio di CO2.
Dal 2009 Domernico ha iniziato il percorso della coltivazione biodinamica.
Questo agriturismo propone piatti come le zuppe, la pasta e fagioli, le fantasie di lessi e la tipica "gallina padovana in tocio" con polenta di maraneo.
Tutte le paste sono fatte a mano dalla padrona di casa, lo stesso per le torte, le focacce, il pane, i dolci, le marmellate e i sottaceti.
I vini usati provengono da vitigni dei colli euganei come il Serprino e il Raboso.
Il servizio di ristorazione viene offerto tutta la settimana agli ospiti, mentre su prenotazione il ristorante è aperto il fine settimana.
Durante la bella stagione si mangia sull'aia all'ombra di olmi secolari e con il profumo della lavanda.
Nello spazio attrezzato dell'Agriturismo, ci sono due barbecue che sono a disposizione di chi vuol cucinare i prodotti acquistati nella fattoria.
Agriturismo sui Colli Euganei LA BUONA TERRA
Via Repoise, 73 - 35030 Cervarese di Santa Croce - (Pd)
Tel. 049 9915497 Fax 0499919448 Cell. 328 0770977
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lunedì 1 marzo 2010
PIANO AGRICOLO TRIENNALE, UN PACCHETTO DI INTERVENTI PER LANCIARE L’AGRICOLTURA DEI COLLI EUGANEI
Con l’approvazione nel dicembre 2004 del Piano Agricoltura pluriennale 2005 – 2007, l’Ente Parco Colli Euganei si è munito di uno strumento di programmazione che raccoglie, coordina e determina tutte le azioni per la valorizzazione delle attività e delle risorse agricole nel territorio del Parco e delle zone limitrofe.
Previsto dal Piano Ambientale, il Progetto Tematico Agricoltura ha superato i confini degli interventi specifici operati sino ad allora dall’Ente, che riguardavano principalmente i settori trainanti dell’economia agricola dei Colli Euganei (vitivinicolo e olivicolo), ponendosi l’obiettivo di dare delle risposte all’intero comparto. Il Piano Agricolo Triennale 2005 – 2007 è intervenuto nei settori vitivinicolo, olivicolo, apistico, agrituristico e nel settore dell’agricoltura biologica che sta iniziando ad avere un notevole sviluppo all’interno del Parco. Le azioni del Piano pluriennale sono state indirizzate anche, e per la prima volta nella storia dell’Ente, nell’ottica della sostenibilità ambientale degli interventi e cioè in funzione agroambientale come previsto dalla riforma della P.A.C. (Politiche Agricole Comunitarie). Un passo importante quanto il coinvolgimento dei rappresentanti dei vari settori dell’agricoltura, prime fra tutte le Associazioni di categoria dei Colli Euganei, nell’individuazione degli ambiti di intervento e dei fabbisogni specifici attraverso un tavolo tecnico di lavoro e di concertazione.
Il bilancio positivo di questa prima esperienza ha posto delle solide basi per programmare ulteriori interventi nel triennio 2008 – 2010, un Piano che tiene conto di quanto previsto dal Piano di Sviluppo Regionale (P.S.R.) 2007 - 2013 della Regione Veneto al fine di evitare sovrapposizioni di interventi. Il nuovo Piano Agricolo Triennale, oltre a dare avvio a tutte quelle azioni non attuate nel progetto precedente, sviluppa nuove iniziative alla luce delle esigenze del settore e degli operatori agricoli dando un maggior impulso anche a importanti progetti tematici infrastrutturali riguardanti il territorio. Per la prima volta nella storia dell’Ente si crea un rapporto didattico e collaborativo con il mondo delle scuole superiori ad indirizzo Agrario così da arrivare alla realizzazione di progetti condivisi di utilità pratica, sia per gli studenti che per la stessa scuola.
Previsto dal Piano Ambientale, il Progetto Tematico Agricoltura ha superato i confini degli interventi specifici operati sino ad allora dall’Ente, che riguardavano principalmente i settori trainanti dell’economia agricola dei Colli Euganei (vitivinicolo e olivicolo), ponendosi l’obiettivo di dare delle risposte all’intero comparto. Il Piano Agricolo Triennale 2005 – 2007 è intervenuto nei settori vitivinicolo, olivicolo, apistico, agrituristico e nel settore dell’agricoltura biologica che sta iniziando ad avere un notevole sviluppo all’interno del Parco. Le azioni del Piano pluriennale sono state indirizzate anche, e per la prima volta nella storia dell’Ente, nell’ottica della sostenibilità ambientale degli interventi e cioè in funzione agroambientale come previsto dalla riforma della P.A.C. (Politiche Agricole Comunitarie). Un passo importante quanto il coinvolgimento dei rappresentanti dei vari settori dell’agricoltura, prime fra tutte le Associazioni di categoria dei Colli Euganei, nell’individuazione degli ambiti di intervento e dei fabbisogni specifici attraverso un tavolo tecnico di lavoro e di concertazione.
Il bilancio positivo di questa prima esperienza ha posto delle solide basi per programmare ulteriori interventi nel triennio 2008 – 2010, un Piano che tiene conto di quanto previsto dal Piano di Sviluppo Regionale (P.S.R.) 2007 - 2013 della Regione Veneto al fine di evitare sovrapposizioni di interventi. Il nuovo Piano Agricolo Triennale, oltre a dare avvio a tutte quelle azioni non attuate nel progetto precedente, sviluppa nuove iniziative alla luce delle esigenze del settore e degli operatori agricoli dando un maggior impulso anche a importanti progetti tematici infrastrutturali riguardanti il territorio. Per la prima volta nella storia dell’Ente si crea un rapporto didattico e collaborativo con il mondo delle scuole superiori ad indirizzo Agrario così da arrivare alla realizzazione di progetti condivisi di utilità pratica, sia per gli studenti che per la stessa scuola.
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AGRICOLTURA E PARCO, UN BINOMIO IMPRESCINDIBILE
Non solo economia locale e sviluppo sostenibile, ma anche mantenimento delle biodiversità, delle tradizioni e della tipicità dei paesaggi dei Colli Euganei.
Sono questi gli elementi di maggiore rilievo che caratterizzano l’agricoltura del Parco per la quale l’Ente si sta impegnando con diversi interventi e progetti di supporto.
Oltre ad appoggiare le attività di promozione dei prodotti tradizionali euganei attraverso contributi alle associazioni del territorio, l’Ente interviene con azioni mirate che interessano i maggiori comparti produttivi.
In ambito vitivinicolo si sta realizzando un progetto di riqualificazione di un’area di proprietà del Demanio regionale a Galzignano Terme in località Chiesa Vecchia. Gli interventi previsti sono la creazione di una rete sentieristica attorno al colle, un’area attrezzata per pic nic e la messa a dimora di barbatelle di vitigni autoctoni che andranno a costituire un vigneto sperimentale didattico in collaborazione con il Consorzio Vini D.O.C. “Colli Euganei” e il Centro di Ricerche per la viticoltura (CRA-VIT).
Per quanto concerne l’olivicoltura, l’Ente Parco da alcuni anni è impegnata sul fronte della lotta alla mosca dell’olivo (Bactrocera oleae) mediante la distribuzione gratuita di trappole per la cattura massale che coinvolge attualmente circa 350 aziende dell’areale euganeo per un ammontare di circa 80mila piante. Contemporaneamente è stata avviata un’azione di monitoraggio sulla mosca dell’olivo condotta in collaborazione con il Dipartimento di Entomologia dell’Università agli studi di Padova su un campione di circa 11 aziende distribuite in maniera omogenea sul territorio.
Azioni che s’inseriscono nei principi dell’agricoltura ecocompatibile promossa dall’Ente Parco che intende fornire così assistenza tecnica e linee di indirizzo colturale a basso impatto ambientale.
Tra i prodotti tradizionali del Parco spiccano i piselli che vantano un glorioso passato di produzione nell’area meridionale dei Colli Euganei oggetto di una sperimentazione finalizzata alla valutazione quali-quantitativa delle migliori cultivar nane e precoci che meglio si adattano alle condizioni pedoclimatiche della zona storicamente vocata. L’iniziativa di valorizzazione ha portato nel 2009 alla costituzione di un’associazione di produttori denominata “Bisi & Bisi” che si affianca all’Ente Parco e alla Pro Loco di Baone nello svolgimento delle attività in corso tra le quali rientra anche il coinvolgimento dei ristoranti ed agriturismi locali nella presentazione di serate a tema.
Anche l’apicoltura è stata oggetto di un intervento di supporto volto ad incrementare il patrimonio apistico (nuclei di api e api regine) dei Colli Euganei e a rinnovare le arnie.
La produzione tradizionale del Parco si sta, inoltre, inserendo con successo nei circuiti dell’agricoltura biologica con un costante incremento di aziende che attuano la conversione delle proprie colture, grazie all’azione di supporto avviata dall’Ente Parco sia nel sostegno delle spese di certificazione che dell’assistenza tecnica. Attualmente sono quasi 40 le aziende certificate biologico,
tra le quali uno dei tre frantoi del territorio, situate in quasi tutti i 15 Comuni del Parco, tra questi Baone risulta essere quello con la maggiore superficie coltivata con il metodo biologico.
A corollario di questo impegno istituzionale l’Ente Parco sta lavorando per promuovere i prodotti agroalimentari del territorio tramite la stesura di disciplinare per la concessione e l’utilizzo del logo del Parco Regionale dei Colli Euganei a favore delle aziende agricole che renderanno riconoscibile e tracciabile i prodotti dell’area Parco.
Infine, mediante appositi capitoli di bilancio l’Ente Parco è impegnato nelle attività di prevenzione e risarcimento danni causati dalla fauna selvatica. Con l’approvazione della L.R. n. 1 del 05/01/2007 “Piano Faunistico Venatorio Regionale (2007-2012)”, la Regione Veneto ha escluso dai risarcimenti le aree protette. L’Ente Parco dei Colli Euganei ha deciso, quindi, di dare risposta alle richieste danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni primarie all’interno del territorio di competenza attraverso l’assegnazione di un contributo. L’Ente è operativo dal 2008 sia per quanto riguarda i sopralluoghi aziendali e l’accertamento del danno, sia per l’erogazione del contributo a titolo di risarcimento che avviene, normalmente, entro il febbraio dell’anno successivo.
Sono questi gli elementi di maggiore rilievo che caratterizzano l’agricoltura del Parco per la quale l’Ente si sta impegnando con diversi interventi e progetti di supporto.
Oltre ad appoggiare le attività di promozione dei prodotti tradizionali euganei attraverso contributi alle associazioni del territorio, l’Ente interviene con azioni mirate che interessano i maggiori comparti produttivi.
In ambito vitivinicolo si sta realizzando un progetto di riqualificazione di un’area di proprietà del Demanio regionale a Galzignano Terme in località Chiesa Vecchia. Gli interventi previsti sono la creazione di una rete sentieristica attorno al colle, un’area attrezzata per pic nic e la messa a dimora di barbatelle di vitigni autoctoni che andranno a costituire un vigneto sperimentale didattico in collaborazione con il Consorzio Vini D.O.C. “Colli Euganei” e il Centro di Ricerche per la viticoltura (CRA-VIT).
Per quanto concerne l’olivicoltura, l’Ente Parco da alcuni anni è impegnata sul fronte della lotta alla mosca dell’olivo (Bactrocera oleae) mediante la distribuzione gratuita di trappole per la cattura massale che coinvolge attualmente circa 350 aziende dell’areale euganeo per un ammontare di circa 80mila piante. Contemporaneamente è stata avviata un’azione di monitoraggio sulla mosca dell’olivo condotta in collaborazione con il Dipartimento di Entomologia dell’Università agli studi di Padova su un campione di circa 11 aziende distribuite in maniera omogenea sul territorio.
Azioni che s’inseriscono nei principi dell’agricoltura ecocompatibile promossa dall’Ente Parco che intende fornire così assistenza tecnica e linee di indirizzo colturale a basso impatto ambientale.
Tra i prodotti tradizionali del Parco spiccano i piselli che vantano un glorioso passato di produzione nell’area meridionale dei Colli Euganei oggetto di una sperimentazione finalizzata alla valutazione quali-quantitativa delle migliori cultivar nane e precoci che meglio si adattano alle condizioni pedoclimatiche della zona storicamente vocata. L’iniziativa di valorizzazione ha portato nel 2009 alla costituzione di un’associazione di produttori denominata “Bisi & Bisi” che si affianca all’Ente Parco e alla Pro Loco di Baone nello svolgimento delle attività in corso tra le quali rientra anche il coinvolgimento dei ristoranti ed agriturismi locali nella presentazione di serate a tema.
Anche l’apicoltura è stata oggetto di un intervento di supporto volto ad incrementare il patrimonio apistico (nuclei di api e api regine) dei Colli Euganei e a rinnovare le arnie.
La produzione tradizionale del Parco si sta, inoltre, inserendo con successo nei circuiti dell’agricoltura biologica con un costante incremento di aziende che attuano la conversione delle proprie colture, grazie all’azione di supporto avviata dall’Ente Parco sia nel sostegno delle spese di certificazione che dell’assistenza tecnica. Attualmente sono quasi 40 le aziende certificate biologico,
tra le quali uno dei tre frantoi del territorio, situate in quasi tutti i 15 Comuni del Parco, tra questi Baone risulta essere quello con la maggiore superficie coltivata con il metodo biologico.
A corollario di questo impegno istituzionale l’Ente Parco sta lavorando per promuovere i prodotti agroalimentari del territorio tramite la stesura di disciplinare per la concessione e l’utilizzo del logo del Parco Regionale dei Colli Euganei a favore delle aziende agricole che renderanno riconoscibile e tracciabile i prodotti dell’area Parco.
Infine, mediante appositi capitoli di bilancio l’Ente Parco è impegnato nelle attività di prevenzione e risarcimento danni causati dalla fauna selvatica. Con l’approvazione della L.R. n. 1 del 05/01/2007 “Piano Faunistico Venatorio Regionale (2007-2012)”, la Regione Veneto ha escluso dai risarcimenti le aree protette. L’Ente Parco dei Colli Euganei ha deciso, quindi, di dare risposta alle richieste danni arrecati dalla fauna selvatica alle produzioni primarie all’interno del territorio di competenza attraverso l’assegnazione di un contributo. L’Ente è operativo dal 2008 sia per quanto riguarda i sopralluoghi aziendali e l’accertamento del danno, sia per l’erogazione del contributo a titolo di risarcimento che avviene, normalmente, entro il febbraio dell’anno successivo.
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