martedì 16 febbraio 2010

La strada dei vini dei Piccoli Carpazi

Val la pena di andare a visitare le colline che dominano Bratislava, la capitale slovacca: esse sono sempre più meta di enoturisti provenienti soprattutto dalla vicina Vienna, che sta ad una sessantina di km di distanza. Ai piedi di queste boscose colline verdeggianti, chiamate Piccoli Carpazi, c'è infatti una delle zone vitivinicole più antiche dell'Europa centrale, con una grande tradizione. La Slovacchia è ancora un Paese povero ma nella regione dei Piccoli Carpazi il vino e la vite sono sempre stati delle importanti fonti di ricchezza, fin dai tempi remoti.


“Quest'area infatti è molto adatta alla coltivazione della vite da vino che risale ai tempi più antichi. Sono stati trovati dei fossili di vitis vinifera risalenti al Terziario, anche se le prime notizie certe di produzione del vino per mano dei Celti provengono dal V° secolo a.C. ed un suo vero sviluppo cominciò soltanto in seguito grazie agli antichi Romani, che con Marco Aurelio Probo nel III° secolo d.C. piantarono vigneti dalla Galizia fino alla Pannonia. Con il disfacimento dell'Impero Romano arrivarono in queste valli gli Slavi, che si appassionarono al vino esattamente come i Romani ed i Celti e continuarono a sviluppare la vitivinicoltura, fino a farla davvero fiorire nel medioevo sotto il regno della Grande Moravia. “(Mario Crosta)

Si tratta di una zona particolarmente favorita dalle condizioni pedoclimatiche in una nazione che per gran parte è montuosa ed altrove ha un clima molto più rigido. Questo consente a numerose varietà di uve, sia bianche che rosse, di maturare perfettamente. I suoli hanno un pH neutro (con valori tra 6,8 e 7,2) e sono di origine morenica, con ottimo drenaggio e l'altezza dei territori coltivati a vite arriva fino ai 300 m sul livello del mare.

Grefty produce vini eleganti dalle sue terre alluvionali; Krizna dà vini più ricchi di acidità con i suoi terreni poveri e pietrosi; Narpoch ricava ottimi rossi dalle sue terre in piena erosione calcarea; Stare hory e Solne si caratterizzano per vini bianchi molto minerali per via dei suoli granitici; Vimpereg è un vigneto ricostruito recentemente e produce vini di grande struttura; Zumberg, con le vigne più alte, disposte a larghe terrazze, dà vini di corpo pieno, freschi, aromatici.

Per i vini da tavola si parla dei bianchi Limbassky silvan, Klastorne biele, Bakchus, Pezinske gazdovske biele, Pezinske zamocke sladke biele, Novohradske dievca e dei rossi Klastorne red, Pezinske gazdovske red, Rubeso, Pezinske zamocke sweet red. Leggeri, scorrevoli, di poco prezzo, accompagnano però abbastanza degnamente i piatti quotidiani e questo fa della regione dei Piccoli Carpazi una grande consumatrice di vino. Il consumo pro capite di vino qui è alto, come nell'adiacente Moravia, cioè quasi come in Italia o in Francia, mentre nel resto della Slovacchia è significativamente più basso ed impera incontrastata la birra, anche se la cultura del vino è in genere abbastanza sviluppata. Per i vini di qualità si parla dei bianchi Veltlinske zelene (veltliner), Muller Thurgau, Rizling vlassky (italico), Rizling rynsky (renano), Rulandske biele (pinot bianco), Rulandske sede (pinot grigio), Chardonnay, Silvanske zelene (silvaner), Devin, Pesecka Leanka (feteasca regala), Dievcie hrozno, Muskat Ottonel, Muskat moravsky, Tramin cerveny (traminer buccia rossa), Irsai Oliver, Sauvignon, Veltlinske cervene skore (veltliner buccia rossa) e dei rossi Saint Laurent, Blue Frankonia (blaufrankisch), Cabernet Sauvignon e Pinot Noir.

Comunque, esistono dei tour: una gita di metà giornata nella zona nota per il vino già dai tempi dei romani. Si attraversano le città della via reale dei vini, Svatý Jur, Pezinok e Modra, alla scoperta dei monumenti più importanti. A Modra si assiste alla produzione della famosa ceramica locale chiamata majolika. La visita del Červený Kameň (Castello Pietra Rossa) – un castello conservatosi in modo eccezionale (http://www.bratislavasightseeing.com).

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