Il 1° ComCamp (Campo della Comunicazione Territoriale), inizierà venerdì 17 aprile alle ore 11,00, ad Ottava Presa (Caorle), sotto il Patrocinio della Civica Amministrazione, nella splendida cornice dell'Hotel Villa dei Dogi. Sorta in un'antica proprietà dei Dogi di Venezia, sulle rive del Livenza ed alle porte del centro balneare di Caorle, l'Hotel Villa dei Dogi conserva, tra gli ampi spazi adibiti a soggiorno o alle camere, l'antica sobrietà di quei tempi.
L'unità tematica 'Mare & Storia' metterà a confronto esperienze di località di mare, che fondano le loro iniziative di valorizzazione anche sul patrimonio culturale, storico ed artistico: insomma località 'non solo spiaggia''.
Oltre a Caorle racconteranno le loro iniziative: Termoli ( tramite la voce dell'AADI, Associazione Amici dell'Italia), Santa Flavia (Palermo, il luogo del sito archeologico di Solunto, grazie alla voce di Rete Mediterraneo); Ancona, con le iniziative dell'Accademia dello stoccafisso all'anconetana presentate dal giornalista e scrittore Bruno Bravetti; Marano Lagunare (comunità di lingua veneta in terra friulana); le terre di mare della provincia di Teramo (Abruzzo); Mesola (Ferrara e l'ambiente del Parco del Delta del Po); Ravenna; Sibari (Calabria); Metaponto (Basilicata), Tarquinia (Lazio).
L'obiettivo concreto è quello di realizzare un circuito permanente delle terre d'acqua all'interno della rete dei Borghi Europei del gusto.
Secondo molti studiosi la nascita di Marano, e di conseguenza il nome, si ricollega alle origini di Aquileia. Aquileia fu fondata nell'anno 181 a. C. da una colonia di 300 soldati romani ai quali si sono aggiunte più tardi nel 169 circa 1300 famiglie romane, mandate in questa zona per impedire le invasioni barbariche. Ad alcune di queste famiglie vennero assegnate le località più importanti e strategiche da presidiare. Dal nome di queste famiglie derivarono alcuni nomi di paesi friulani come Cervignano («Ceveniano»), Ontagnano («Antoniano»), Clauiano («Claudio»)..
Oggi, Marano conserva nella lingua il suo legame con Venezia. L'aver resistito e non essersi lasciati massificare, superando critiche e sensi di compatimento, è stato certamente un grande merito, che ha permesso di conservare un'identità della quale, man mano che il tempo passa, non solo la Comunità locale va fiera, ma anche dall'esterno ne vien riconosciuta ed apprezzata la specificità.
lunedì 30 marzo 2009
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