L’azienda agricola “Borgo delle Oche”, a Valvasone proprio nel centro medievale di questo borgo della pianura friulana occidentale, è costituita da circa 10 ettari di proprietà in zona Friuli Doc Grave, alcuni dei quali di recente impianto. L’azienda è strettamente a conduzione familiare.
Nel 1997 vengono vinificati con mezzi molto rudimentali alcuni quintali di uve normalmente destinate alla vendita, Merlot e Cabernet Sauvignon per provare a farne un vino rosso da affinamento in legno. A tal scopo vengono acquistati due barriques, una nuova ed una di seconda mano; il risultato è talmente incoraggiante che anche negli anni successivi l’esperienza viene ripetuta e, successivamente, allargata anche alla vinificazione di uve Traminer e Chardonnay.
Lentamente dalle prove iniziali si passa alla attività vinicola vera e propria che nasce ufficialmente nel 2004 insieme alla nuova denominazione aziendale: “Borgo delle oche” Azienda agricola.
Luisa Menini, laureata in Tecnologie alimentari nel 1994, segue da sempre per una personale passione, la parte viticola e burocratica dell’azienda di famiglia e Nicola Pittini il marito, Agronomo dal 1990 ed Enologo dal 1991, segue ovviamente la parte enologica.
Luisa Menini è stata invitata dalla rete di informazione l'Italia del Gusto a presentare i propri vini a Camino al Tagliamento, presso l'azienda agricola Ferrin, nella manifestazione che ha lanciato il progetto MedioFriuli con gusto.
La degustazione dei vini 'di casa' ha convinto i giornalisti e i comunicatori, ed ha fatto 'scattare' la partecipazione di Borgo delle Oche al Festival Europeo del Gusto che si è tenuto in Istria nella prima settimana del mese di dicembre.
E' iniziato così un percorso informativo, che prevede delle altre tappe nel 2010, soprattutto per il ComCamp, Il Campo della Comunicazione Territoriale, che porterà a Valvasone l'unità tematica sulle terre della storia.
Nel frattempo il rosato di Borgo delle Oche (una felice esperienza!), verrà presentato ad Ancorano (Slovenia), nel corso di Gustofilosofia, la speciale rassegna internazionale che 'svela' gli inediti del gusto di dieci terre europee.
BORGO DELLE OCHE di Menini Luisa
Borgo Alpi, 5 33098-VALVASONE-PN
cell. 333-2176936 cell. 339-5225759
tel. 0434-840640 0434-938020 fax 0434-899211
E-mail: info@borgodelleoche.it
www.borgodelleoche.it
giovedì 31 dicembre 2009
martedì 29 dicembre 2009
I serramenti di BM, qualità che continua
La azienda BM snc inizia la propria attività nel 1969 come azienda artigiana che produce serramenti in legno e prodotti collegati che il mercato di allora richiedeva.
Grazie ai soci fondatori Carlo Buffon e Gianni Minutello, che tuttora la dirigono, l’azienda progressivamente è cresciuta in numero di addetti specializzandosi nella produzione di finestre, portefinestre, portoncini, scuri e relativi accessori.
In quaranta anni di attività, è passata da azienda artigiana a piccola industria di riferimento regionale nella produzione di serramenti in legno: questa in estrema sintesi l’evoluzione che la BM snc ha avuto e che la porta, chiaramente, a puntare ad ambiziosi traguardi futuri.
Da una attività diversificata, utilizzando da sempre il legno come materia prima, ad una specializzazione nella produzione e commercializzazione dei serramenti in legno da essa prodotti.
La crescita aziendale non ha fatto trascurare i fattori principali del successo aziendale, quali:
• un buon prodotto;
• il contatto diretto con i clienti;
• la garanzia di intervenire anche dopo diversi anni per rimuovere difetti, anche se non imputabili all’azienda.
Attenta cura dei particolari, delle novità tecniche, del servizio ai clienti, anche post-vendita ben oltre le garanzie che la legge richiede, questa è stata la “pubblicità” che ha permesso lo sviluppo dell'azienda che ha sempre puntato a soddisfare la clientela anteponendo la serietà di comportamento a logiche di guadagno a breve.
Questo è il motivo per cui, pur essendo una delle aziende leader del Friuli Venezia Giulia nella produzione di serramenti in legno, sono conosciuti a livello di addetti ai lavori ma poco, per così dire, dal grande pubblico.
Il legno è una materia prima rinnovabile “viva” e “calda” per un serramento di classe, che muta nel tempo insieme a noi... che trasmette sensazioni di calore ed empatia con il nostro vissuto, che ci accompagna nella nostra vita che con semplici accorgimenti rinnoviamo nel tempo come fosse sempre il primo giorno.
Brevi e semplici manutenzioni mantengono nel tempo, anche più di quarant’anni, il fascino del legno, sensazioni che altre materie prima non riescono a dare.
Un’azienda in crescita, che ha deciso di sostenere l’attività dei Borghi Europei del Gusto, visto che questi ultimi si rivolgono anche a Slovenia, Croazia, Austria.
BM snc
Via I.Castellarin, 14
33050 Ronchis ( Udine )
Tel. 0431 56145
Fax 0431 56549
e-mail: info@bminfissi.it
http://www.bminfissi.it/
Grazie ai soci fondatori Carlo Buffon e Gianni Minutello, che tuttora la dirigono, l’azienda progressivamente è cresciuta in numero di addetti specializzandosi nella produzione di finestre, portefinestre, portoncini, scuri e relativi accessori.
In quaranta anni di attività, è passata da azienda artigiana a piccola industria di riferimento regionale nella produzione di serramenti in legno: questa in estrema sintesi l’evoluzione che la BM snc ha avuto e che la porta, chiaramente, a puntare ad ambiziosi traguardi futuri.
Da una attività diversificata, utilizzando da sempre il legno come materia prima, ad una specializzazione nella produzione e commercializzazione dei serramenti in legno da essa prodotti.
La crescita aziendale non ha fatto trascurare i fattori principali del successo aziendale, quali:
• un buon prodotto;
• il contatto diretto con i clienti;
• la garanzia di intervenire anche dopo diversi anni per rimuovere difetti, anche se non imputabili all’azienda.
Attenta cura dei particolari, delle novità tecniche, del servizio ai clienti, anche post-vendita ben oltre le garanzie che la legge richiede, questa è stata la “pubblicità” che ha permesso lo sviluppo dell'azienda che ha sempre puntato a soddisfare la clientela anteponendo la serietà di comportamento a logiche di guadagno a breve.
Questo è il motivo per cui, pur essendo una delle aziende leader del Friuli Venezia Giulia nella produzione di serramenti in legno, sono conosciuti a livello di addetti ai lavori ma poco, per così dire, dal grande pubblico.
Il legno è una materia prima rinnovabile “viva” e “calda” per un serramento di classe, che muta nel tempo insieme a noi... che trasmette sensazioni di calore ed empatia con il nostro vissuto, che ci accompagna nella nostra vita che con semplici accorgimenti rinnoviamo nel tempo come fosse sempre il primo giorno.
Brevi e semplici manutenzioni mantengono nel tempo, anche più di quarant’anni, il fascino del legno, sensazioni che altre materie prima non riescono a dare.
Un’azienda in crescita, che ha deciso di sostenere l’attività dei Borghi Europei del Gusto, visto che questi ultimi si rivolgono anche a Slovenia, Croazia, Austria.
BM snc
Via I.Castellarin, 14
33050 Ronchis ( Udine )
Tel. 0431 56145
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lunedì 28 dicembre 2009
Brda, un sogno
La favolosa, interessante e suggestiva regione chiamata Brda, in italiano Collio, si estende all' estremo ovest della Slovenia su un territorio di 72 kmq.. A limitarla sono a sudest il fiume verde smeraldo Soča (Isonzo), a nord-ovest il fiume confinario Idrija (Judrio) oltre il quale il Collio si espande solo in piccola parte anche sul territorio italiano, ad est il Monte Sabotino e a nord il Monte Corada. Il mondo collinare del Collio con i circa seimila abitanti che vivono in case assestate in borghi generalmente serrati alla chiesa in cima ai colli, digrada nel sud dolcemente verso la Pianura Friulana. La sera, è possibile vedere in lontananza le luci di Udine, e verso sudovest, quelle verso il mare fino ad Aquileia. Qui , quando fa bel tempo, si apre un nuovo orizzonte – il mare, il cui gradevole influsso mediterraneo rende la terra sullo strato di Flysch ancora più fertile. Le ottime condizioni naturali ed il contributo delle mani diligenti degli abitanti del Collio, denominati Brici, consentono una ricca raccolta di succosi frutti di ciliege, pesche, albicocche, olive, fichi e delle castagne. Da non dimenticare la rinomata vite, i cui frutti il giorno di San Martino vengono maturati in generoso vino.
Il Collio è un paese dal passato burrascoso e degli avvenimenti attuali molto interessanti. Ricordiamo che una volta c’era il confine con la Repubblica Veneta, e non sempre i rapporti erano amichevoli. Proseguendo da villaggio in villaggio s' incontrano le ricchezze dei beni storico-culturali e tante curiosità naturali degne di rilievo. È pure e un paese dei castelli e delle chiese bianche (di queste ultime se ne sono conservate quasi trenta) costruite generalmente in cima ai colli. La natura è stata molto generosa nei confronti del Collio: in primavera ci offre un' innumerevole quantità di fiori più incantevoli, in estate gustosi frutti ed in autunno un divertente gioco di colori arricchito con il più importante lavoro degli abitanti del luogo – la vendemmia. Poi , tardi in autunno ed inverno, la natura si mette a riposo, alle volte il paesaggio viene addirittura coperto di neve. I contadini – viticoltori in quel periodo si intrattengono nelle cantine, ed e proprio merito loro che viene alla luce un vino cosi generoso.
I Brici vi offriranno volentieri “un nappo di questo dolcissimo bacco” (Monti). Visitate il paese dei momenti più suggestivi! Per pernottare o divertirvi, ricordiamo l’hotel Venko, con annesso casinò, e Belica, un bellissimo agriturismo.
TIC Brda (Ufficio informazioni turistiche)
Grajska cesta 10, 5212 Dobrovo
Tel.: +386 5 395 95 94
Fax: +386 5 395 95 95
E-mail: tic@obcina-brda.si
www.brda.si
Il Collio è un paese dal passato burrascoso e degli avvenimenti attuali molto interessanti. Ricordiamo che una volta c’era il confine con la Repubblica Veneta, e non sempre i rapporti erano amichevoli. Proseguendo da villaggio in villaggio s' incontrano le ricchezze dei beni storico-culturali e tante curiosità naturali degne di rilievo. È pure e un paese dei castelli e delle chiese bianche (di queste ultime se ne sono conservate quasi trenta) costruite generalmente in cima ai colli. La natura è stata molto generosa nei confronti del Collio: in primavera ci offre un' innumerevole quantità di fiori più incantevoli, in estate gustosi frutti ed in autunno un divertente gioco di colori arricchito con il più importante lavoro degli abitanti del luogo – la vendemmia. Poi , tardi in autunno ed inverno, la natura si mette a riposo, alle volte il paesaggio viene addirittura coperto di neve. I contadini – viticoltori in quel periodo si intrattengono nelle cantine, ed e proprio merito loro che viene alla luce un vino cosi generoso.
I Brici vi offriranno volentieri “un nappo di questo dolcissimo bacco” (Monti). Visitate il paese dei momenti più suggestivi! Per pernottare o divertirvi, ricordiamo l’hotel Venko, con annesso casinò, e Belica, un bellissimo agriturismo.
TIC Brda (Ufficio informazioni turistiche)
Grajska cesta 10, 5212 Dobrovo
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domenica 27 dicembre 2009
La lavanda di Eleonora
La sua è la Società agricola Cosolo, un’azienda che si occupa principalmente di zootecnia. Ma lei, Eleonora, ha strutturato i terreni vuoti ed inoperosi, realizzando il suo sogno, in quel di San Canzian d’Isonzo.
Su questi terreni ha cominciato a mettere dapprima piante officinale, e poi la lavanda. Ne ricava principalmente olio essenziale, ed acqua di lavanda.
Ma lei offre anche i sacchetti di fiori, che servono a profumare i cassetti ed sono efficaci come anti tarme.
Chi desidera un'acqua di lavanda fatta in casa deve porre 30 grammi di fiori appena raccolti in mezzo litro d'alcool a 32°e lasciarli macerare per un mese, quindi filtrare il tutto.
Il profumo della lavanda attira le api, che producono un ottimo miele aromatico, mentre non piace alle zanzare che ne vengono infastidite: è consigliabile dunque, nelle afose sere estive, frizionarsi con acqua di lavanda per rinfrescarsi e nello stesso tempo evitare fastidiose punture. L'infuso di fiori di lavanda (10 grammi di fiori posti per tre minuti in infusione in una tazza da 200 millilitri) allevia le emicranie originate da digestione lenta, ha inoltre azione rilassante e antisettica per cui giova in caso di laringiti, alitosi e flatulenze.
L'olio essenziale purissimo di lavanda ha moltissime proprietà curative: analgesico, antisettico, sedativo, ipotensivo, cardiotonico, cicatrizzante, fungicida. Negli ambienti, il profumo di lavanda è sempre discreto e delicato; ha effetto equilibrante, tonificante e calmante al tempo stesso, antidepressivo e stimolante delle difese dell’organismo.
Su questi terreni ha cominciato a mettere dapprima piante officinale, e poi la lavanda. Ne ricava principalmente olio essenziale, ed acqua di lavanda.
Ma lei offre anche i sacchetti di fiori, che servono a profumare i cassetti ed sono efficaci come anti tarme.
Chi desidera un'acqua di lavanda fatta in casa deve porre 30 grammi di fiori appena raccolti in mezzo litro d'alcool a 32°e lasciarli macerare per un mese, quindi filtrare il tutto.
Il profumo della lavanda attira le api, che producono un ottimo miele aromatico, mentre non piace alle zanzare che ne vengono infastidite: è consigliabile dunque, nelle afose sere estive, frizionarsi con acqua di lavanda per rinfrescarsi e nello stesso tempo evitare fastidiose punture. L'infuso di fiori di lavanda (10 grammi di fiori posti per tre minuti in infusione in una tazza da 200 millilitri) allevia le emicranie originate da digestione lenta, ha inoltre azione rilassante e antisettica per cui giova in caso di laringiti, alitosi e flatulenze.
L'olio essenziale purissimo di lavanda ha moltissime proprietà curative: analgesico, antisettico, sedativo, ipotensivo, cardiotonico, cicatrizzante, fungicida. Negli ambienti, il profumo di lavanda è sempre discreto e delicato; ha effetto equilibrante, tonificante e calmante al tempo stesso, antidepressivo e stimolante delle difese dell’organismo.
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La Scuola Fioristi Friuli Venezia Giulia
La Scuola Fioristi FVG è l' unico esempio in Friuli Venezia Giulia in provincia di Gorizia ed il primo in Italia di Scuola d' Arte Floreale con una dimensione permanente: un centro che opera lungo tutto l' arco dell' anno con un utenza proveniente dall' Italia e dall' Estero.
Immersa nel verde di Isola Morosini è situata sul percorso turistico-archeologico di Grado/Aquileia/San Canzian d'Isonzo e a pochi passi dalla Riserva Naturale Isola della Cona.
La sede offre uno spazio di circa 1000 mq. destinati ad aule didattiche, laboratori, bar e sala congressi ed un giardino di circa 1000 mq destinato a concerti e manifestazioni culturali durante tutta la stagione estiva.
L' obiettivo principale della Scuola Fioristi FVG è quello di dare a tutti la possibilità di frequentare corsi di alto livello qualitativo e mirato, per ottenere una completa preparazione nel campo dell' arte floreale.
Nel corsodi decorazione della tavola è previsto l'intervento di tre insegnanti; le lezioni iniziano con un'introduzione sul bon ton della tavola e sulle problematiche legate alla decorazione floreale nel mondo della ristorazione.
Si passa poi allo studio di tre o quattro tipologie di tavole, progettazione, disegno, ricerca di materiali e realizzazione degli allestimenti. Durante le lezioni è previsto il lavoro di gruppo. Proprio per l’importanza della preparazione il Sindaco ha ritenuto opportuno farli partecipare all’incontro dei produttori locali. Bisogna dire che ne è giustamente fiera.
San Canzian D'Isonzo via Palazzatto 4 (Isola Morosini) Friuli Venezia Giulia
Tel. e Fax. 0481/711868 cel. 3492293984
info@scuolafioristifvg.it
http://www.scuolafioristifvg.it/
Immersa nel verde di Isola Morosini è situata sul percorso turistico-archeologico di Grado/Aquileia/San Canzian d'Isonzo e a pochi passi dalla Riserva Naturale Isola della Cona.
La sede offre uno spazio di circa 1000 mq. destinati ad aule didattiche, laboratori, bar e sala congressi ed un giardino di circa 1000 mq destinato a concerti e manifestazioni culturali durante tutta la stagione estiva.
L' obiettivo principale della Scuola Fioristi FVG è quello di dare a tutti la possibilità di frequentare corsi di alto livello qualitativo e mirato, per ottenere una completa preparazione nel campo dell' arte floreale.
Nel corsodi decorazione della tavola è previsto l'intervento di tre insegnanti; le lezioni iniziano con un'introduzione sul bon ton della tavola e sulle problematiche legate alla decorazione floreale nel mondo della ristorazione.
Si passa poi allo studio di tre o quattro tipologie di tavole, progettazione, disegno, ricerca di materiali e realizzazione degli allestimenti. Durante le lezioni è previsto il lavoro di gruppo. Proprio per l’importanza della preparazione il Sindaco ha ritenuto opportuno farli partecipare all’incontro dei produttori locali. Bisogna dire che ne è giustamente fiera.
San Canzian D'Isonzo via Palazzatto 4 (Isola Morosini) Friuli Venezia Giulia
Tel. e Fax. 0481/711868 cel. 3492293984
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Hotel Venko, fortuna e gusto
Abbiamo intervistato Valentina Sibav, responsabile dell’Hotel Venko, in occasione dell’incontro con alcuni produttori locali.
L’hotel si trova a Dobrovo, a poche centinaia di metri dal confine con l’Italia, sulle colline di Brda, vicino a Cormons.
Il centro turistico Neblo, che riprende il nome dal villaggio in cui si trova, offre relax e tranquillità, circondato com’è dalla natura, una splendida visione di vigne. Il Collio sloveno è magnifico e tranquillo, ed i paesini sono anche affascinanti.
Valentina ci ricorda che qui ci sono almeno due modi di divertimento e svago, ossia la possibilità di tentare la fortuna al Casinò, che funziona 24 ore al giorno, e gustare le specialità del ristorante.
L’hotel offre 32 camere, di cui 2 suite, agli ospiti, che così hanno la possibilità di svagarsi sia in montagna che al mare poco distanti. Vi è la possibilità di fare alcune gite per le colline, sia andando a visitare le cantine, oppure andando a Smartno e simili, oppure di fare passeggiate nel verde.
Il personale è cordiale e professionale, e tutti parlano correntemente l’italiano. I prezzi sono più bassi rispetto all’Italia, ma ciò che veramente stordisce è essere immersi nel verde, in una tranquillità che da noi è veramente difficile trovare.
TRINE d.o.o.
Neblo 11
5212 Dobrovo v Brdih
tel: 05 39 88 750
fax: 05 39 88 778
E-mail: info@venko.si
http://www.venko.si/
L’hotel si trova a Dobrovo, a poche centinaia di metri dal confine con l’Italia, sulle colline di Brda, vicino a Cormons.
Il centro turistico Neblo, che riprende il nome dal villaggio in cui si trova, offre relax e tranquillità, circondato com’è dalla natura, una splendida visione di vigne. Il Collio sloveno è magnifico e tranquillo, ed i paesini sono anche affascinanti.
Valentina ci ricorda che qui ci sono almeno due modi di divertimento e svago, ossia la possibilità di tentare la fortuna al Casinò, che funziona 24 ore al giorno, e gustare le specialità del ristorante.
L’hotel offre 32 camere, di cui 2 suite, agli ospiti, che così hanno la possibilità di svagarsi sia in montagna che al mare poco distanti. Vi è la possibilità di fare alcune gite per le colline, sia andando a visitare le cantine, oppure andando a Smartno e simili, oppure di fare passeggiate nel verde.
Il personale è cordiale e professionale, e tutti parlano correntemente l’italiano. I prezzi sono più bassi rispetto all’Italia, ma ciò che veramente stordisce è essere immersi nel verde, in una tranquillità che da noi è veramente difficile trovare.
TRINE d.o.o.
Neblo 11
5212 Dobrovo v Brdih
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fax: 05 39 88 778
E-mail: info@venko.si
http://www.venko.si/
sabato 26 dicembre 2009
Carga, un nome che viene dalla Storia
Abbiamo incontrato il signor Erzetic all’albergo Venko, dove la direzione ha voluto presentare il meglio della produzione locale, a Dobrovo, sul Collio Sloveno.
Carga è un nome con una lunga storia. In conformità con la tradizione slovena, l'azienda ha mantenuto il nome del suo primo proprietario, Adam Carga, il cui primo cognome appare sui documenti ufficiali dal 1767, quando Adamo battezzato suo figlio. Adam Carga acquistato la tenuta da Conti Thurn-Taxis (Torre).
L’azienda di Edbin Erzetic si trova nel villaggio di Pristavo a circa 150 metri sul livello del mare. La famiglia coltiva da quattro a cinque ettari (su 12,4 ettari) di vigneti,da ben 10 generazioni. Il tradizionale Ribolla è il vitigno dominante, e di Tokaj, Chardonnay, Sivi Pinot, Sauvignon e sono anche cresciuti. La produzione annua varia da duecento a quattrocento ettolitri, di cui la metà del vino è nel range di qualità, metà in alta qualità. Edbin Erzetic ha vinto il suo primo premio nel 1988, quando il suo Tokaj 1987 è stato premiato con la medaglia d'argento al Ljubljana Wine Fair.
L’azienda Carga produce principalmente vini freschi, fermentato in vasche di acciaio inox. La qualità è molto costante.
Tra i bianchi, Ribolla, tra i rossi (circa un 20%) Merlot e Carmenere.
Edbin Erzetic è orgogliosa di offrire due specialità. Egli è uno dei rari viticoltori Brda per mantenere le uve Chardonnay sulla pianta fino a quando sono stramature, il vino che ne risulta è semi-secco, con un aroma molto ricco. Ed infatti la Ribolla gialla che abbiamo assaggiato aveva un gusto equilibrato, piacevole e facile alla degustazione, pieno ed intenso.
Edbin Erzetič, Pristava 2
5212 Dobrovo
+386 (0)41 692 292
www.carga.si
info@carga.si
Carga è un nome con una lunga storia. In conformità con la tradizione slovena, l'azienda ha mantenuto il nome del suo primo proprietario, Adam Carga, il cui primo cognome appare sui documenti ufficiali dal 1767, quando Adamo battezzato suo figlio. Adam Carga acquistato la tenuta da Conti Thurn-Taxis (Torre).
L’azienda di Edbin Erzetic si trova nel villaggio di Pristavo a circa 150 metri sul livello del mare. La famiglia coltiva da quattro a cinque ettari (su 12,4 ettari) di vigneti,da ben 10 generazioni. Il tradizionale Ribolla è il vitigno dominante, e di Tokaj, Chardonnay, Sivi Pinot, Sauvignon e sono anche cresciuti. La produzione annua varia da duecento a quattrocento ettolitri, di cui la metà del vino è nel range di qualità, metà in alta qualità. Edbin Erzetic ha vinto il suo primo premio nel 1988, quando il suo Tokaj 1987 è stato premiato con la medaglia d'argento al Ljubljana Wine Fair.
L’azienda Carga produce principalmente vini freschi, fermentato in vasche di acciaio inox. La qualità è molto costante.
Tra i bianchi, Ribolla, tra i rossi (circa un 20%) Merlot e Carmenere.
Edbin Erzetic è orgogliosa di offrire due specialità. Egli è uno dei rari viticoltori Brda per mantenere le uve Chardonnay sulla pianta fino a quando sono stramature, il vino che ne risulta è semi-secco, con un aroma molto ricco. Ed infatti la Ribolla gialla che abbiamo assaggiato aveva un gusto equilibrato, piacevole e facile alla degustazione, pieno ed intenso.
Edbin Erzetič, Pristava 2
5212 Dobrovo
+386 (0)41 692 292
www.carga.si
info@carga.si
Continuano a chiamarlo “Bepi Meo“
Era questo il soprannome, a S. Canzian d’Isonzo, del nonno materno di Bruno Tirel che in quella che era la casa contadina dei suoi, con tanto di stalla, ha aperto un locale dandogli proprio il nome del suo ben noto parente. Un ritorno alle origini che Bruno, assieme alla moglie Paola, ha fortemente voluto dopo venticinque anni “in giro a cucinare” in ristoranti importanti.
Un ritorno così sentito che nei suoi progetti è entrata anche la decisione di realizzare, accanto allo spazio dedicato alla cultura gastronomica, un museo della civiltà contadina bisiaca. Su questo attaccamento alla propria terra, Bruno Tirel ha anche ispirato la sua cucina, attenta ai sapori di una volta, ma di un casalingo comunque rivisitato per dare quel tocco di differenza proprio di una ristorazione con una precisa identità.
Una possibilità offerta anche dal fatto che l’Osteria da Bepe Meo serve al massimo una cinquantina di coperti e quindi c’è modo di curare il cibo all’interno di una ampia e comoda cucina. I legami dei sapori sono anche quelli con la storia e le usanze ed ecco quindi le serate a tema che Bruno propone nel corso dell’anno, magari per una cena austriaca a ricordo di quando S. Canzian era sotto Francesco Giuseppe.
Mitico lo spadone: non sapevo cosa fosse, e mi ritrovai davanti uno spiedone gigantesco. Ovviamente non riuscii a finirlo, e Bruno mi fece portare a casa il resto.
Osteria da “Bepi Meo”
tel. 0481 70195 - fax 0481 708077
Via Romana, 46
San Canzian d' Isonzo (GO) – 34075
Un ritorno così sentito che nei suoi progetti è entrata anche la decisione di realizzare, accanto allo spazio dedicato alla cultura gastronomica, un museo della civiltà contadina bisiaca. Su questo attaccamento alla propria terra, Bruno Tirel ha anche ispirato la sua cucina, attenta ai sapori di una volta, ma di un casalingo comunque rivisitato per dare quel tocco di differenza proprio di una ristorazione con una precisa identità.
Una possibilità offerta anche dal fatto che l’Osteria da Bepe Meo serve al massimo una cinquantina di coperti e quindi c’è modo di curare il cibo all’interno di una ampia e comoda cucina. I legami dei sapori sono anche quelli con la storia e le usanze ed ecco quindi le serate a tema che Bruno propone nel corso dell’anno, magari per una cena austriaca a ricordo di quando S. Canzian era sotto Francesco Giuseppe.
Mitico lo spadone: non sapevo cosa fosse, e mi ritrovai davanti uno spiedone gigantesco. Ovviamente non riuscii a finirlo, e Bruno mi fece portare a casa il resto.
Osteria da “Bepi Meo”
tel. 0481 70195 - fax 0481 708077
Via Romana, 46
San Canzian d' Isonzo (GO) – 34075
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venerdì 25 dicembre 2009
San Canzian d'Isonzo apre a gennaio 2010 le manifestazioni nazionali de i Borghi Europei del Gusto
L'inserimento del comune di San Canzian d'Isonzo nella rete dei Borghi Europei del Gusto,ha conosciuto nel mese di dicembre due importanti appuntamenti : la partecipazione al Festival Europeo del gusto in Istria e l'incontro con i produttori locali presso il Palazzo del Marchese de Fabris in Begliano,in occasione della festa 'Pace e Solidarietà sotto l'albero'.
Ambedue le iniziative hanno evidenziato il buon lavoro che è stato svolto da Roberto Manera e Bruno Tirel (Ostaria Bepi Meo),che hanno contribuito anche alla nascita dei 'Cenacolo della Bisiacaria',il cenacolo del gusto dell'Associazione L'AltraTavola che,in collaborazione con la rete di informazione L'Italia del Gusto,affianca le iniziative e i progetti della rete europea.
Nel mese di gennaio si terrà a San Canzian d'Isonzo l'apertura ufficiale dei progetti e delle iniziative per il 2010, con la partecipazione di giornalisti e comunicatori a livello regionale, nazionale ed internazionale. L'incontro si svolgerà presso la Ostaria Bepi Meo.E' anche annunciata la presenza del prosciuttificio Pitip di Umago (con il famoso Violino e il 'saluto' istriano) : il suo titolare, infatti, è originario di Staranzano.
I giornalisti e i comunicatori de il Gusto Italiano,guidati da Giovanni Meneghini, hanno già provveduto a visitare
il territorio ed hanno potuto degustare le eccellenze locali.
All'incontro di Begliano avevano partecipato nel settore dei vini l'azienda agricola Feudi di Romans, l'azienda agricola di Arcangelo Lorenzon, l'azienda vitivinicola di Paolo Zorzet, l'azienda agricola Principato di Bean e Agriturismo La Privata de Roberto: nel settore del latte e dei formaggi la Società agricola Thomas Frate e l’azienda zootecnica Nevio Russi; nel settore del pane il Panificio Pasticceria L'Aquila Reale; il miele di Denis Zorzet; nel settore dell'arte floreale Mondo Fiorito, Centro Commerciale del Verde e la Scuola Fioristi FVG; nel settore dei profumi di lavanda la Società Agricola Cosolo dell'Appo Friuli (ass. produttori piante officinali bio); nel settore del tempo libero il Circolo Ippico Parco dell'Isonzo e il Club Epoca Tractor; nel settore delle carni e dei salumi la Macelleria Manera.
Al Festival Europeo del Gusto in Istria avevano anche partecipato l'azienda agricola di Roberto e Fabio Brumat e la panetteria di Maurizio Clemente di Turriaco.
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Feudi di Romans, un’azienda in crescita
Un’esperienza trentennale su terreni diversi: S. Canzian d’Isonzo, Cassegliano, Scodovacca, Villa Vicentina, Romàns D’Isonzo, tutti ben vocati. L’azienda conta in totale 160 ettari di vigneto, ma nel futuro cresceranno. Severino Lorenzon arrivò in Friuli, agli inizi degli anni ‘50, da pioniere, comprando terreno abbandonato in quel’“Isontino che l'emigrazione, tanto selvaggia quanto necessaria, aveva messo alle corde. Con professionalità, serietà imprenditoriale, e passione per il proprio lavoro, Severino e la moglie Maria successivamente coadiuvati dal figlio Enzo e dalla moglie Silvana, hanno portato l’azienda ad essere una delle più belle realtà viticole del Friuli Venezia Giulia. La svolta, con l’acquisto nel 1991 di una vigna di viti americane a Romàns d'Isonzo. La natura aveva conferito a questo habitat qualcosa di diverso rispetto alla media del territorio segnato dagli sbalzi di umore dell’Isonzo, fiume caro alla patria ma pronto a cambiar frequentemente di letto, creando substrati diametralmente opposti. Un color rosso vivo, con frequenti affioramenti di pietrisco irregolare, ti confermano che da queste parti la terra sembra dire “tienimi povera, ti farò ricco”.
Nacquero così i primi 15 ettari del CRU “I Feudi di Romans”. Da questa conquista venne l’esigenza di una cantina nuova, ampia, strutturata in maniera pratica, attrezzata per la produzione di vini di qualità. Enzo ne decise ogni particolare e ne fece una delle più avanzate tecnologicamente.
Nel 1995 arrivò un’altra grande occasione: comprare “l'azienda delle mele”, confinante con il primo vigneto dei “Feudi”. 50 ettari di meleto, 5 ettari di vigneto, casolare e casa rurale. Oggi il CRU “I Feudi di Romàns” è di 50 ettari di vigneto.
E se nel 1977 vennero piantati i primi 7 ettari di vigneto a Cassegliano, oggi gli ettari vitati sono 70 e 40 sono quelli a S. Canzian D’Isonzo intorno ai primi investimenti di Severino. Nel 1996 le prime bottiglie, “I Feudi di Romàns”, il passo decisivo verso la qualità, e da qui ogni anno è una continua crescita. Reimpianti, rinnovamenti in cantina, ricerca. Oggi l’azienda è condotta da Enzo e dai figli, Davide, enotecnico dell’azienda e Nicola, che occupa una parte importante nel marketing, coadiuvati da Michela Sfiligoi, direttore commerciale, Daniele Zimolo e Nicola Vecchiato, responsabili della gestione dei vigneti.
Azienda Agricola Lorenzon
Via Cà del Bosco, 16 - Loc. Pieris
34075 San Canzian d'Isonzo
(Gorizia) Italy
tel +39-0481-76445
fax +39-0481-470000
email: ifeudi@ifeudi.it
http://www.ifeudi.it/
Nacquero così i primi 15 ettari del CRU “I Feudi di Romans”. Da questa conquista venne l’esigenza di una cantina nuova, ampia, strutturata in maniera pratica, attrezzata per la produzione di vini di qualità. Enzo ne decise ogni particolare e ne fece una delle più avanzate tecnologicamente.
Nel 1995 arrivò un’altra grande occasione: comprare “l'azienda delle mele”, confinante con il primo vigneto dei “Feudi”. 50 ettari di meleto, 5 ettari di vigneto, casolare e casa rurale. Oggi il CRU “I Feudi di Romàns” è di 50 ettari di vigneto.
E se nel 1977 vennero piantati i primi 7 ettari di vigneto a Cassegliano, oggi gli ettari vitati sono 70 e 40 sono quelli a S. Canzian D’Isonzo intorno ai primi investimenti di Severino. Nel 1996 le prime bottiglie, “I Feudi di Romàns”, il passo decisivo verso la qualità, e da qui ogni anno è una continua crescita. Reimpianti, rinnovamenti in cantina, ricerca. Oggi l’azienda è condotta da Enzo e dai figli, Davide, enotecnico dell’azienda e Nicola, che occupa una parte importante nel marketing, coadiuvati da Michela Sfiligoi, direttore commerciale, Daniele Zimolo e Nicola Vecchiato, responsabili della gestione dei vigneti.
Azienda Agricola Lorenzon
Via Cà del Bosco, 16 - Loc. Pieris
34075 San Canzian d'Isonzo
(Gorizia) Italy
tel +39-0481-76445
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lunedì 21 dicembre 2009
Naturalmix, una delizia al bar
I progetti più ambiziosi partono da lontano ed i risultati migliori nascono da una cura minuziosa di ogni piccolo particolare. Da una esperienza familiare di oltre 50 anni nel commercio di prodotti alimentari nasce nel 1996 la Naturalmix.
La continua ricerca di nuovi prodotti e di nuovi gusti fanno della Naturalmix un'azienda leader in Italia nelle specialità di caffetteria per bar.
Il successo di un'azienda è sempre il frutto di un articolato gioco di tasselli. Il risultato è un corpo unico, equilibrato e agile, abbastanza da adattarsi ad ogni nuova fase di mutamento, niente a che vedere con le enormi fabbriche che appartengono ormai all'archeologia industriale.
Naturalmix che ha scelto la strada dell'espansione e del confronto internazionale non può rinunciare ad importanti investimenti sulle persone che lavorano e collaborano con l'azienda.
Uno staff preparato, ma sopratutto informato e abituato a misurarsi con i risultati, non può che essere uno staff responsabile e affidabile.
Fin dall'inizio Naturalmix è stata attenta alle esigenze del cliente che cerca novità e ricerca prodotti sempre più naturali e di alta qualità. Sempre attenta nel raggiungere i più alti standard di qualità dei suoi prodotti, riduce al minimo l'uso di conservanti e coloranti, e se necessario, utilizza coloranti e conservanti di tipo naturale.
Ogni nuovo prodotto viene accuratamente testato e periodicamente migliorato per ottenere il meglio sul mercato secondo la politica e la filosofia dell'azienda.
Presenza e tempismo è quello che oggi il mercato chiede con maggiore insistenza. Nessuna tappa può essere definitiva in un mercato che muta continuamente proposte e richieste, che preme per soddisfare esigenze sempre diverse.
Se si cerca di definire il futuro con una parola, questa non può che essere "velocità".
L'abbattimento delle principali frontiere politiche e monetarie, l'annullamento delle distanze attraverso le tecnologie informatiche, la globalizzazione dei mercati economici ha impresso un'accelerazione formidabile al nostro modo di pensare e di agire, che oggi devono essere in tempo reale.
Proseguendo nella tradizione di precorrere i tempi, Naturalmix, grazie ad un eccezionale senso del futuro, ha saputo rispondere rapidamente ai continui mutamenti del mercato.
Grazie alla sua struttura flessibile, l'azienda è in grado di offrire i propri servizi con estrema rapidità. La razionalizzazione del magazzino e delle sue funzioni costituisce oggi uno dei punti di forza di Naturalmix e della sua effettiva capacità di servizio ai clienti.
Obbiettivo prossimo dell'azienda, in fase operativa, è la certificazione ISO 9000 ed ISO 14000 unita alla massima informatizzazione dei processi amministrativi, logistici e produttivi.
Le procedure di controllo e riduzione dei rischi di contaminazione degli alimenti sono state introdotte dalla legge italiana secondo le direttive europee e prendono il nome di H.A.C.C.P..
Fin da prima dell'entrata in vigore della legge era presente internamente all'azienda un sistema di controlli secondo la normativa H.A.C.C.P. .
Naturalmix - Via dell'Artigianato, 19 - 31034 Cavaso del Tomba (TV) - Italy
Tel +39 0423 920080 Fax +39 0423 922182 -
e-mail: info@naturalmix.it
www.naturalmix.it
La continua ricerca di nuovi prodotti e di nuovi gusti fanno della Naturalmix un'azienda leader in Italia nelle specialità di caffetteria per bar.
Il successo di un'azienda è sempre il frutto di un articolato gioco di tasselli. Il risultato è un corpo unico, equilibrato e agile, abbastanza da adattarsi ad ogni nuova fase di mutamento, niente a che vedere con le enormi fabbriche che appartengono ormai all'archeologia industriale.
Naturalmix che ha scelto la strada dell'espansione e del confronto internazionale non può rinunciare ad importanti investimenti sulle persone che lavorano e collaborano con l'azienda.
Uno staff preparato, ma sopratutto informato e abituato a misurarsi con i risultati, non può che essere uno staff responsabile e affidabile.
Fin dall'inizio Naturalmix è stata attenta alle esigenze del cliente che cerca novità e ricerca prodotti sempre più naturali e di alta qualità. Sempre attenta nel raggiungere i più alti standard di qualità dei suoi prodotti, riduce al minimo l'uso di conservanti e coloranti, e se necessario, utilizza coloranti e conservanti di tipo naturale.
Ogni nuovo prodotto viene accuratamente testato e periodicamente migliorato per ottenere il meglio sul mercato secondo la politica e la filosofia dell'azienda.
Presenza e tempismo è quello che oggi il mercato chiede con maggiore insistenza. Nessuna tappa può essere definitiva in un mercato che muta continuamente proposte e richieste, che preme per soddisfare esigenze sempre diverse.
Se si cerca di definire il futuro con una parola, questa non può che essere "velocità".
L'abbattimento delle principali frontiere politiche e monetarie, l'annullamento delle distanze attraverso le tecnologie informatiche, la globalizzazione dei mercati economici ha impresso un'accelerazione formidabile al nostro modo di pensare e di agire, che oggi devono essere in tempo reale.
Proseguendo nella tradizione di precorrere i tempi, Naturalmix, grazie ad un eccezionale senso del futuro, ha saputo rispondere rapidamente ai continui mutamenti del mercato.
Grazie alla sua struttura flessibile, l'azienda è in grado di offrire i propri servizi con estrema rapidità. La razionalizzazione del magazzino e delle sue funzioni costituisce oggi uno dei punti di forza di Naturalmix e della sua effettiva capacità di servizio ai clienti.
Obbiettivo prossimo dell'azienda, in fase operativa, è la certificazione ISO 9000 ed ISO 14000 unita alla massima informatizzazione dei processi amministrativi, logistici e produttivi.
Le procedure di controllo e riduzione dei rischi di contaminazione degli alimenti sono state introdotte dalla legge italiana secondo le direttive europee e prendono il nome di H.A.C.C.P..
Fin da prima dell'entrata in vigore della legge era presente internamente all'azienda un sistema di controlli secondo la normativa H.A.C.C.P. .
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domenica 20 dicembre 2009
I formaggi di San Canzian d’Isonzo
Domenica 13 dicembre il Sindaco ha riunito alcuni produttori, tra i quali alcuni che si dedicano al vino. L’occasione era la festa del gemellaggio con altri paesi, St. Kanzian am Klopeiner See in Austria e Divaca in Slovenia, e l’incontro con i Borghi europei del gusto. Ne è uscito un quadro piuttosto positivo: San Canzian ha diverse particolarità che ne fanno un paese dinamico, che ha voglia di fare e di distinguersi.
Per primo abbiamo incontrato Thomas Frate, dell’azienda frate di Isola Morosini; un giovanissimo casaro che sa il fatto suo. Il settore lattiero caseario è ormai da anni in crisi, lui e la sua famiglia hanno pensato bene di creare un’azienda a ciclo completo. Le loro specialità sono il formaggio speziato, ad esempio con erba cipollina, mozzarelle, crescenze, e così via. La produzione è partita da poco, ma intendono garantire al cliente un prodotto sempre fresco. Ciò è possibile perché con 120 capi in stalla il latte è sempre fresco.
Poi abbiamo Nereo Rossi, socio di Latterie Friulane, con la produzione di latte di alta qualità, e ,fiore all’occhiello, un montasio davvero buono, e poi, latte di bufala friulana. I montasi sono stagionati 3, 5 o 6 mesi, e 10 mesi ed oltre.
Poi c’è stato l’incontro con il Pecorino Istriano diventato una rarità che però, per fortuna, qualche volonteroso e lungimirante allevatore produce ancora. Una meta sicura, poco distante da Grisignana: è l'agriturismo "Goli Vrh" (Montenudo), poco fuori Materada (il paese di Fulvio Tomizza), sulla strada che da Buia porta a Umago.
Insomma, anche sul fronte lattiero caseario San Canzian può tranquillamente confrontarsi con realtà rinomate. Il Sindaco ha ragione a voler farlo conoscere e a voler mantenere questo paese della Bisiacaria attaccato alle tradizioni.
Per primo abbiamo incontrato Thomas Frate, dell’azienda frate di Isola Morosini; un giovanissimo casaro che sa il fatto suo. Il settore lattiero caseario è ormai da anni in crisi, lui e la sua famiglia hanno pensato bene di creare un’azienda a ciclo completo. Le loro specialità sono il formaggio speziato, ad esempio con erba cipollina, mozzarelle, crescenze, e così via. La produzione è partita da poco, ma intendono garantire al cliente un prodotto sempre fresco. Ciò è possibile perché con 120 capi in stalla il latte è sempre fresco.
Poi abbiamo Nereo Rossi, socio di Latterie Friulane, con la produzione di latte di alta qualità, e ,fiore all’occhiello, un montasio davvero buono, e poi, latte di bufala friulana. I montasi sono stagionati 3, 5 o 6 mesi, e 10 mesi ed oltre.
Poi c’è stato l’incontro con il Pecorino Istriano diventato una rarità che però, per fortuna, qualche volonteroso e lungimirante allevatore produce ancora. Una meta sicura, poco distante da Grisignana: è l'agriturismo "Goli Vrh" (Montenudo), poco fuori Materada (il paese di Fulvio Tomizza), sulla strada che da Buia porta a Umago.
Insomma, anche sul fronte lattiero caseario San Canzian può tranquillamente confrontarsi con realtà rinomate. Il Sindaco ha ragione a voler farlo conoscere e a voler mantenere questo paese della Bisiacaria attaccato alle tradizioni.
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I vini di S. Canzian d’Isonzo
Domenica 13 dicembre il Sindaco di San Canzian d'Isonzo ha riunito alcuni produttori, tra i quali alcuni che si dedicano al vino, nel Palazzo del Marchese de Fabris a Begliano.
I giornalisti e i comunicatori dell'Associazione Internazionale Borghi Europei del Gusto hanno incontrato alcuni vignaioli di tutto rispetto. Per iniziare, Nicola Lorenzon dei Feudi di Romans. Il vino è considerato Figlio dell’Isonzo, dei terreni che bagna man mano che si allontana dalle colline, figlio dell’uomo che ha cura della vite, che pigia l’uva e vigila attento con rinnovata tecnologia e antica passione. La famiglia Lorenzon si è trasferita qui negli anni ’50, e tre generazioni sono bastate a far sì che diventasse un nome importante. Nicola ricorda che la regione Friuli, con l’abbattimento delle frontiere, è diventata una regione di passaggio, ed ha auspicato che anche i Borghi sconosciuti come San Canzian abbiano la visibilità che meritano.
Paolo Zorzet ha dapprima lavorato per l’azienda De Fabris, poi,circa quindici anni orsono, si è messo in proprio. La scelta è stata quella di produrre vini giovani e beverini, di ottima qualità. E il palato se ne accorge......
E poi l’azienda agricola di Arcangelo Lorenzon (anche questo un ceppo della famiglia originaria di Negrisia,sulle rive del Piave).Arrivato anche lui negli anni ’50 ha trasmesso al figlio la passione enoica. Continua così la tradizione: merlot, friulano e prosecco sono i suoi fiori all’occhiello.
Infine il Principato di Bean, Agriturismo di Zorzèt Mersia : vende vino sfuso e in bottiglia. Cabernet franc, Refosco,Tocai friulano o meglio solo Friulano, Pinot bianco,con la possibilità di visita e di degustazioni accompagnate da spuntini freddi e caldi.
Insomma, sul fronte enoico San Canzian può tranquillamente confrontarsi con realtà rinomate. Il Sindaco ha ragione a voler farlo conoscere e a voler mantenere questo paese della Bisiacaria attaccato alle tradizioni.
I giornalisti e i comunicatori dell'Associazione Internazionale Borghi Europei del Gusto hanno incontrato alcuni vignaioli di tutto rispetto. Per iniziare, Nicola Lorenzon dei Feudi di Romans. Il vino è considerato Figlio dell’Isonzo, dei terreni che bagna man mano che si allontana dalle colline, figlio dell’uomo che ha cura della vite, che pigia l’uva e vigila attento con rinnovata tecnologia e antica passione. La famiglia Lorenzon si è trasferita qui negli anni ’50, e tre generazioni sono bastate a far sì che diventasse un nome importante. Nicola ricorda che la regione Friuli, con l’abbattimento delle frontiere, è diventata una regione di passaggio, ed ha auspicato che anche i Borghi sconosciuti come San Canzian abbiano la visibilità che meritano.
Paolo Zorzet ha dapprima lavorato per l’azienda De Fabris, poi,circa quindici anni orsono, si è messo in proprio. La scelta è stata quella di produrre vini giovani e beverini, di ottima qualità. E il palato se ne accorge......
E poi l’azienda agricola di Arcangelo Lorenzon (anche questo un ceppo della famiglia originaria di Negrisia,sulle rive del Piave).Arrivato anche lui negli anni ’50 ha trasmesso al figlio la passione enoica. Continua così la tradizione: merlot, friulano e prosecco sono i suoi fiori all’occhiello.
Infine il Principato di Bean, Agriturismo di Zorzèt Mersia : vende vino sfuso e in bottiglia. Cabernet franc, Refosco,Tocai friulano o meglio solo Friulano, Pinot bianco,con la possibilità di visita e di degustazioni accompagnate da spuntini freddi e caldi.
Insomma, sul fronte enoico San Canzian può tranquillamente confrontarsi con realtà rinomate. Il Sindaco ha ragione a voler farlo conoscere e a voler mantenere questo paese della Bisiacaria attaccato alle tradizioni.
Carni & Osterie dei paesi tuoi: San Canzian d'Isonzo
Domenica 13 dicembre l'Amministrazione Comunale di San Canzian d'Isonzo in collaborazione con le associazioni del paese ha organizzato la festa 'Pace e Solidarietà sotto l'Albero', che si è tenuta presso il Palazzo dei Marchesi De Fabris a Bergliano.Alla festa hanno partecipato il comune gemellato St. Kanzian am Klopeiner See in Austria e il comune amico Divaca in Slovenia. Ne è uscito un quadro piuttosto positivo: San Canzian ha diverse particolarità che ne fanno un paese dinamico, che ha voglia di fare e di distinguersi.
E qui si sono fatti notare Roberto Manera e Bruno Tirel. Roberto Manera gestisce una macelleria a San Canzian, ereditata dalla famiglia. Lui continua sulla stessa falsariga. Ha aderito alla manifestazione perché ritiene giusto valorizzare il territorio nel quale abita.
Bruno Tirel dell’Osteria Bepi Meo ha curato l’ospitalità, producendosi in due piatti strepitosi: gnocchi di castagne alla lepre e salame all’aceto con polenta.
Presente alla manifestazione anche il prosciuttificio PITIP di Salvore, in Istria, che ha iniziato ad operare verso la fine degli anni ottanta. Il particolare clima della regione è di primaria importanza per la lavorazione dei prodotti. Sulla base dell’antica ricetta Istriana, unita all’attenta osservazione dei fattori atmosferici e della loro influenza sui prodotti, Pitip ha ottenuto risultati eccellenti, con il famoso Violino di Umago.
Insomma, anche sul fronte delle carni e della ristorazione San Canzian può tranquillamente confrontarsi con realtà rinomate. Il Sindaco ha ragione a voler farlo conoscere e a voler mantenere questo paese della Bisiacaria attaccato alle tradizioni.
E qui si sono fatti notare Roberto Manera e Bruno Tirel. Roberto Manera gestisce una macelleria a San Canzian, ereditata dalla famiglia. Lui continua sulla stessa falsariga. Ha aderito alla manifestazione perché ritiene giusto valorizzare il territorio nel quale abita.
Bruno Tirel dell’Osteria Bepi Meo ha curato l’ospitalità, producendosi in due piatti strepitosi: gnocchi di castagne alla lepre e salame all’aceto con polenta.
Presente alla manifestazione anche il prosciuttificio PITIP di Salvore, in Istria, che ha iniziato ad operare verso la fine degli anni ottanta. Il particolare clima della regione è di primaria importanza per la lavorazione dei prodotti. Sulla base dell’antica ricetta Istriana, unita all’attenta osservazione dei fattori atmosferici e della loro influenza sui prodotti, Pitip ha ottenuto risultati eccellenti, con il famoso Violino di Umago.
Insomma, anche sul fronte delle carni e della ristorazione San Canzian può tranquillamente confrontarsi con realtà rinomate. Il Sindaco ha ragione a voler farlo conoscere e a voler mantenere questo paese della Bisiacaria attaccato alle tradizioni.
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sabato 19 dicembre 2009
Il Gusto italiano crea la rete dei ‘cenacoli’ del gusto grazie al sostegno di Naturalmix
Giovanni Meneghini, amministratore delegato de Il Gusto Italiano, intervenendo a Malta ad un incontro promosso dalla Camera di Commercio Italo-Maltese, ha annunciato che il Gusto Italiano diventerà il network delle associazioni che con le loro iniziative inseriranno borghi e territori poco conosciuti nella rete dei Borghi Europei del gusto.
Lo Statuto della Associazione Internazionale Borghi Europei del Gusto prevede infatti l’adesione sia di enti locali che di associazioni.
Questa scelta porterà alla costituzione di una fitta rete di ‘cenacoli del gusto’, che si doterà presto di una propria autonoma rivista.
Nel mese di febbraio 2010 la rete si presenterà ad Ancarano (Slovenia), nel corso della seconda edizione di GustoFilosofia, la rassegna informativa dedicata alle identità culturali.
L’iniziativa nasce anche grazie al sostegno attivo di Naturalmix, una dinamica azienda di Cavaso del Tomba.
I progetti più ambiziosi partono da lontano ed i risultati migliori nascono da una cura minuziosa di ogni piccolo particolare. Da una esperienza familiare di oltre 50 anni nel commercio di prodotti alimentari nasce nel 1996 la Naturalmix. La continua ricerca di nuovi prodotti e di nuovi gusti fanno della Naturalmix un’azienda leader in Italia nelle specialità di caffetteria per bar. Naturalmix,che ha scelto la strada dell’espansione e del confronto internazionale, non può rinunciare ad importanti investimenti sulle persone che lavorano e collaborano con l’azienda. Sempre attenta nel raggiungere i più alti standard di qualità dei suoi prodotti, riduce al minimo l’uso di conservanti e coloranti, e se necessario, utilizza coloranti e conservanti di tipo naturale.
Naturalmix - Via dell'Artigianato, 19 - 31034 Cavaso del Tomba (TV) - Italy
Tel +39 0423 920080 Fax +39 0423 922182 -
e-mail: info@naturalmix.it
http://www.naturalmix.it/
Lo Statuto della Associazione Internazionale Borghi Europei del Gusto prevede infatti l’adesione sia di enti locali che di associazioni.
Questa scelta porterà alla costituzione di una fitta rete di ‘cenacoli del gusto’, che si doterà presto di una propria autonoma rivista.
Nel mese di febbraio 2010 la rete si presenterà ad Ancarano (Slovenia), nel corso della seconda edizione di GustoFilosofia, la rassegna informativa dedicata alle identità culturali.
L’iniziativa nasce anche grazie al sostegno attivo di Naturalmix, una dinamica azienda di Cavaso del Tomba.
I progetti più ambiziosi partono da lontano ed i risultati migliori nascono da una cura minuziosa di ogni piccolo particolare. Da una esperienza familiare di oltre 50 anni nel commercio di prodotti alimentari nasce nel 1996 la Naturalmix. La continua ricerca di nuovi prodotti e di nuovi gusti fanno della Naturalmix un’azienda leader in Italia nelle specialità di caffetteria per bar. Naturalmix,che ha scelto la strada dell’espansione e del confronto internazionale, non può rinunciare ad importanti investimenti sulle persone che lavorano e collaborano con l’azienda. Sempre attenta nel raggiungere i più alti standard di qualità dei suoi prodotti, riduce al minimo l’uso di conservanti e coloranti, e se necessario, utilizza coloranti e conservanti di tipo naturale.
Naturalmix - Via dell'Artigianato, 19 - 31034 Cavaso del Tomba (TV) - Italy
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mercoledì 16 dicembre 2009
Una simpatica cartolina
Agriturismo San Mauro
proprietario: Libero Sinković
San Mauro 157
52462 Momiano – Istria – Croazia
Tel. 00385 (0)52 779 033
Fax 00385 (0)52 721 380
e-mail: sinkovic@sinkovic.hr
www.sinkovic.hr
proprietario: Libero Sinković
San Mauro 157
52462 Momiano – Istria – Croazia
Tel. 00385 (0)52 779 033
Fax 00385 (0)52 721 380
e-mail: sinkovic@sinkovic.hr
www.sinkovic.hr
martedì 15 dicembre 2009
Un incontro a tavola tra Slovenia, Croazia e Italia
Era un lunedì, ultimo giorno del Festival Europeo del Gusto, e ci siamo trovati Marjana della Cantina Goriska Brda, in pratica la cantina sociale del Collio sloveno, Mateja dell’Ufficio turistico di Dobrovo, Valentina e Jersej del casinò Venko sempre di Brda, e io, che praticamente ho fatto da notaio, La parte istriana era rappresentata da Paolo, patron del Ristorante Toni, a Zambrattia di Salvore. Si tratta va di abbinare ai piatti preparati da Paolo i vini del Collio.
Siamo partiti da un vino frizzante del Collio, seguito via via dal moscato secco istriano, dallo chardonnay insuperabile del Collio, dalla Ribolla Gialla.
In degustazione Paolo ha offerto uno strudel con spinaci e calamari, alici, e poi carpaccio di piovra con rucola condita, tortino di branzino di pere, canestrelli con radicchio dell’orto di casa avvolto nella pancetta croccante maschio,e poi sogliola e tortino d’arancia. Ha fatto bella figura il Malvasia Kozlovic di Momiano,ma i vini sloveni hanno stravinto.
Il perché di tutta questa faccenda è presto detto: Paolo è un maestro, sempre alla ricerca di abbinamenti, e l’abbinamento con i vini del Collio gli è parso ottimale.
Paolo, e il ristorante Toni da lui fondato e condotto oggi dal figlio, è specializzato in pesce, locale e del Quarnero, in modo personalissimo, facendo apprezzare i contrasti ed i sapori tradizionali. Davvero un’esperienza entusiasmante per tutti.
RISTORANTE TONI, VL. IVAN PAOLETIĆ
SIPARSKA 8, ZAMBRATIJA
52475 Savudrija (Salvore)Tel/Fax:052 / 759570
Mobitel:091 / 1759597
E-mail: toni@pu.t-com.hr
Vinska klet "GORIŠKA BRDA" z.o.o., Dobrovo
Zadružna cesta 9
5212 Dobrovo
Slovenia
info@klet-brda.com
http://www.klet-brda.com/
TRINE d.o.o.
Neblo 11
5212 Dobrovo v Brdih
tel: 05 39 88 750
fax: 05 39 88 778
E-mail: info@venko.si
http://www.venko.si/
Siamo partiti da un vino frizzante del Collio, seguito via via dal moscato secco istriano, dallo chardonnay insuperabile del Collio, dalla Ribolla Gialla.
In degustazione Paolo ha offerto uno strudel con spinaci e calamari, alici, e poi carpaccio di piovra con rucola condita, tortino di branzino di pere, canestrelli con radicchio dell’orto di casa avvolto nella pancetta croccante maschio,e poi sogliola e tortino d’arancia. Ha fatto bella figura il Malvasia Kozlovic di Momiano,ma i vini sloveni hanno stravinto.
Il perché di tutta questa faccenda è presto detto: Paolo è un maestro, sempre alla ricerca di abbinamenti, e l’abbinamento con i vini del Collio gli è parso ottimale.
Paolo, e il ristorante Toni da lui fondato e condotto oggi dal figlio, è specializzato in pesce, locale e del Quarnero, in modo personalissimo, facendo apprezzare i contrasti ed i sapori tradizionali. Davvero un’esperienza entusiasmante per tutti.
RISTORANTE TONI, VL. IVAN PAOLETIĆ
SIPARSKA 8, ZAMBRATIJA
52475 Savudrija (Salvore)Tel/Fax:052 / 759570
Mobitel:091 / 1759597
E-mail: toni@pu.t-com.hr
Vinska klet "GORIŠKA BRDA" z.o.o., Dobrovo
Zadružna cesta 9
5212 Dobrovo
Slovenia
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venerdì 11 dicembre 2009
San Canzian d'Isonzo: continua l'impegno a livello internazionale
Dopo l'intervento del Sindaco di San Canzian d'Isonzo al Festival Europeo del Gusto a Umago, per presentare la propria comunità e la Bisiacaria ai giornalisti e ai comunicatori di oltre 13 paesi europei e di 16 regioni italiane, il Comune propone per domenica 13 dicembre una giornata dedicata alla 'Pace e Solidarietà sotto l'albero', una festa promossa da tutte le associazioni del paese e che conoscerà,presso il Palazzo Marchese de Fabris a Begliano, un'importante anteprima dedicato all'Italia del Gusto, alle 10,30 del mattino, con una degustazione di prodotti ed eccellenze locali.
Parteciperà all'iniziativa una delegazione della Associazione Internazionale Borghi Europei del Gusto, per presentare la rete alla quale anche il comune di San Canzian d'Isonzo ha aderito ed annunciare ufficialmente che le città gemellate ( St.Kanzian am Klopeiner See in Austria e Divaca in Slovenia), potranno entrare di diritto nella rete europea, grazie all'impegno e all'adesione del comune isontino.
La delegazione locale de l'Italia del Gusto, guidata da Roberto Manera e Bruno Tirel dell'Osteria Bepi Meo, sta predisponendo il programma delle iniziative per il 2010.
Parteciperà all'iniziativa una delegazione della Associazione Internazionale Borghi Europei del Gusto, per presentare la rete alla quale anche il comune di San Canzian d'Isonzo ha aderito ed annunciare ufficialmente che le città gemellate ( St.Kanzian am Klopeiner See in Austria e Divaca in Slovenia), potranno entrare di diritto nella rete europea, grazie all'impegno e all'adesione del comune isontino.
La delegazione locale de l'Italia del Gusto, guidata da Roberto Manera e Bruno Tirel dell'Osteria Bepi Meo, sta predisponendo il programma delle iniziative per il 2010.
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Sinkovic e Facchin, due maestri nel loro genere
Per la cena siamo andati da Libero Sinkovic, in quel di Momiano, vicino a Buie, in Istria. Con noi c’era Sandro Facchin, il maestro fornaio dii Ciano di Crocetta del Montello. La famiglia Sinković, comprende il signor Libero, sua moglie Dora, ed i figli Patrik e Sergej, che, la sera, sono tuuti occupati nell’agriturismo.
Per le pietanze, nelle diverse portate, sono utilizzati molti ingredienti 'caserecci', quali verdure, frutta e carni; il tutto viene accompagnato da una scelta di vini e di sciroppi fruttati di nostra produzione. Organizziamo pure degustazioni dei vari assortimenti di vini e degli altri prodotti di nostra produzione.
Il Ristorante comprende due sale: la sala da pranzo in spazio coperto con un totale di 50 posti a sedere e la sala per la degustazione, ristrutturata in stile tipicamente istriano, tanto da poter gustare il vino in un ambiente interessante e confortevole. Noi abbiamo mangiato pasta fatta in casa al sugo di capriolo e per secondo cinghiale con polenta. Tutto sicuramente buono.
Al momento del dolce, Sandro ha tirato fuori un panettone variegato al cioccolato, una vera delizia, che ha scatenato la voglia di confrontarsi di Libero su questo argomento. Una particolare battaglia finita in parità, visto che anche i dolci della famiglia Sinkovic sono fatti in casa e deliziosi. La serata era vivacizzata da un complesso di musica popolare croata, cosa che ha riscaldato l’ambiente mentre fuori pioveva e tirava vento. Una bellissima serata, bagnata per di più dalla malvasia istriana e dal famoso moscato di momiano.
Agriturismo San Mauro di Libero Sinković
San Mauro 157 52462 Momiano – Istria – Croazia
Tel. 00385 (0)52 779 033 Fax 00385 (0)52 721 380
e-mail: sinkovic@sinkovic.hr
www.sinkovic.hr
Per le pietanze, nelle diverse portate, sono utilizzati molti ingredienti 'caserecci', quali verdure, frutta e carni; il tutto viene accompagnato da una scelta di vini e di sciroppi fruttati di nostra produzione. Organizziamo pure degustazioni dei vari assortimenti di vini e degli altri prodotti di nostra produzione.
Il Ristorante comprende due sale: la sala da pranzo in spazio coperto con un totale di 50 posti a sedere e la sala per la degustazione, ristrutturata in stile tipicamente istriano, tanto da poter gustare il vino in un ambiente interessante e confortevole. Noi abbiamo mangiato pasta fatta in casa al sugo di capriolo e per secondo cinghiale con polenta. Tutto sicuramente buono.
Al momento del dolce, Sandro ha tirato fuori un panettone variegato al cioccolato, una vera delizia, che ha scatenato la voglia di confrontarsi di Libero su questo argomento. Una particolare battaglia finita in parità, visto che anche i dolci della famiglia Sinkovic sono fatti in casa e deliziosi. La serata era vivacizzata da un complesso di musica popolare croata, cosa che ha riscaldato l’ambiente mentre fuori pioveva e tirava vento. Una bellissima serata, bagnata per di più dalla malvasia istriana e dal famoso moscato di momiano.
Agriturismo San Mauro di Libero Sinković
San Mauro 157 52462 Momiano – Istria – Croazia
Tel. 00385 (0)52 779 033 Fax 00385 (0)52 721 380
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giovedì 10 dicembre 2009
Šmartno, il regalo di Zlatko
Il paese di Šmartno (San Martino di Quisca) si trova proprio nel centro geografico del Collio, attualmente quello sloveno. Un poeta paragona il borgo ad un nido d'aquila da dove lo sguardo può abbracciare tutta la zona circostante, che va dal monte Nanos ad est alle Alpi Carniche a nord-est, e a tutta la Pianura Friulana fino al mare Adriatico. Su questa collina panoramica sorse nella prima metà del XVI secolo sulle rovine di una base militare romana ed intorno alla chiesa, un grande centro abitato – una fortezza medievale, chiamata Tabor, dove all' epoca delle incursioni turche la gente trovò riparo. Il paese sulla sommità di una collina con una cinta muraria e con dei torrioni viene menzionato per la prima volta nel 1317. Non esistono fonti rilevanti sull' origine del muro di cinta, si ritiene però che sia stato costruito all' epoca delle guerre tra gli Asburgo ed i Veneziani fra il 1507 ed il 1519. Alla morte dell' ultimo conte il Goriziano divenne possedimento dell' imperatore Massimiliano I d' Asburgo che ereditò queste terre in cambio dell' appoggio militare contro i Veneziani. Šmartno divenne allora un importantissimo punto strategico sul confine tra l'Austria e Venezia facendo parte della catena delle fortificazioni Števerjan – Kojsko – Šmartno – Vipolže. I Veneziani che tentarono di occupare il Collio ben due volte, furono sconfitti in tutte e due le guerre.
La gente ancora oggi racconta delle storie dei tempi, quando la piazzaforte di Šmartno aveva ancora la funzione per cui era stata costruita. Colui che viveva al di fuori della fortezza, nell'area dove oggi è situato il paese Imenje, in cambio della protezione che gli offriva la cittadella, forniva agli abitanti all' interno del Tabor dei viveri – imenje. Da qui probabilmente l' origine del nome del paese Imenje (imetje = gli averi).
Le case nel centro vero e proprio sono collocate concentricamente intorno alla chiesa di San Martino. Il santo della chiesa parrocchiale più grande del Collio ha anche dato il nome al paese: San Martino – Šmartno. Un torrione di difesa della fortezza oggi funge da campanile dell' imponente chiesa barocca, che si vanta di diversi affreschi del noto pittore Tone Kralj.
Entrando nel riparo della fortezza di Šmartno e passeggiando per le strette vie tra case vecchie e quelle rinnovate, si ha la sensazione di essere entrato in un labirinto medievale, che rinvigorisce, quando si entra nella Casa gotica.
Orbene, Zlatko Mavric ha voluto farci un regalo, facendoci vistare questo gioiello: in parte la proprietà è del Comune, ma tant’è. Ricordiamo che Zlatko è proprietario dell’Agriturismo Belica, che proprio nel paese di Šmartno si è allargato, ristrutturandone una parte. Poi, Zlatko ha anche partecipato al Festival Europeo del Gusto, offrendo una splendida cena il giovedì e venendo a Umago il lunedì successivo.
Curatore / Informazioni
TIC Brda
Grajska cesta 10
5212
Dobrovo v Brdih
Telefono : ++386 5 395 95 94
Fax : ++386 5 395 95 95
E-mail : tic@obcina-brda.si
Sito internet : http://www.brda.si/it
www.belica.net
La gente ancora oggi racconta delle storie dei tempi, quando la piazzaforte di Šmartno aveva ancora la funzione per cui era stata costruita. Colui che viveva al di fuori della fortezza, nell'area dove oggi è situato il paese Imenje, in cambio della protezione che gli offriva la cittadella, forniva agli abitanti all' interno del Tabor dei viveri – imenje. Da qui probabilmente l' origine del nome del paese Imenje (imetje = gli averi).
Le case nel centro vero e proprio sono collocate concentricamente intorno alla chiesa di San Martino. Il santo della chiesa parrocchiale più grande del Collio ha anche dato il nome al paese: San Martino – Šmartno. Un torrione di difesa della fortezza oggi funge da campanile dell' imponente chiesa barocca, che si vanta di diversi affreschi del noto pittore Tone Kralj.
Entrando nel riparo della fortezza di Šmartno e passeggiando per le strette vie tra case vecchie e quelle rinnovate, si ha la sensazione di essere entrato in un labirinto medievale, che rinvigorisce, quando si entra nella Casa gotica.
Orbene, Zlatko Mavric ha voluto farci un regalo, facendoci vistare questo gioiello: in parte la proprietà è del Comune, ma tant’è. Ricordiamo che Zlatko è proprietario dell’Agriturismo Belica, che proprio nel paese di Šmartno si è allargato, ristrutturandone una parte. Poi, Zlatko ha anche partecipato al Festival Europeo del Gusto, offrendo una splendida cena il giovedì e venendo a Umago il lunedì successivo.
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5212
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mercoledì 9 dicembre 2009
Filoxenia, ovvero un pezzo di Grecia a Trieste
La comunità greca a Trieste data ormai tre secoli, che vi arrivò a metà del ‘700: allora la Grecia era dominata dai Turchi, e la avveduta politica dell’Imperatrice Maria Teresa e dei suoi successori fece sì che fossero ben accolti. I Greci svolgevano soprattutto attività marittime, e ciò era congeniale allo sviluppo del porto asburgico. Verso il 1780, ricordiamo che la comunità raggiunse il numero di circa tremila anime, i greci di Trieste si dettero uno Statuto. Nell’800 ci fu il sostegno alla lotta di indipendenza greca. Il ‘900 andò più o meno sullo stesso ritmo fino alla seconda guerra mondiale, quando l’Italia decise di invadere la Grecia. E poi ci fu il dopoguerra, con la decadenza di Trieste, dovuta al blocco delle frontiere e dei suoi naturali sbocchi. Anche la comunità greca ne soffrì. Tanto che attualmente sono circa 700, ed è solo oggi che il numero ricomincia a crescere: essi cercano di mantenere la lingua, la cultura, le tradizioni, e collaborano con le autorità della loro madrepatria.
Uno dei pilastri della comunità è certamente l’albergo e il ristorante Filoxenia, che vuol dire ospitalità. Il Filoxenia, come ci ha detto il direttore Giorgio, vuole diffondere l’enogastronomia greca, e loro prendono ad esempio i piatti semplici e poveri, naturalmente rivisitati in chiave moderna.
Immersi in una calda atmosfera ellenica si possono gustare le diverse specialità curate con grande professionalità da uno chef greco. Squisiti i dolci e i vini greci. Organizza poi feste, banchetti, pranzi, cene di lavoro, serate musicali.
L’albergo ristorante, posizionato fronte mare nel cuore del centro storico, consente ai suoi ospiti di raggiungere in 5 minuti Piazza Unità d'Italia, il teatro d'opera "Verdi" ed il Centro Congressi. Infatti, il Filoxenia è situato nel cuore del centro storico adiacente alla Chiesa di S. Nicolò dei Greci e posizionato tra piazza Unità d'Italia ed il canale di S. Antonio.
Proprio per la sua particolarità è stato scelto per la partenza del Festival Europeo del Gusto, a cui Giorgio e i suoi collaboratori hanno collaborato rappresentando in modo egregio il loro paese.
Filoxenia srl
Via Mazzini, 3
34121 Trieste
Italia
Tel. +39 040 3481644
Fax +39 040 661371
Email info@filoxenia.it
www.filoxenia.it
Uno dei pilastri della comunità è certamente l’albergo e il ristorante Filoxenia, che vuol dire ospitalità. Il Filoxenia, come ci ha detto il direttore Giorgio, vuole diffondere l’enogastronomia greca, e loro prendono ad esempio i piatti semplici e poveri, naturalmente rivisitati in chiave moderna.
Immersi in una calda atmosfera ellenica si possono gustare le diverse specialità curate con grande professionalità da uno chef greco. Squisiti i dolci e i vini greci. Organizza poi feste, banchetti, pranzi, cene di lavoro, serate musicali.
L’albergo ristorante, posizionato fronte mare nel cuore del centro storico, consente ai suoi ospiti di raggiungere in 5 minuti Piazza Unità d'Italia, il teatro d'opera "Verdi" ed il Centro Congressi. Infatti, il Filoxenia è situato nel cuore del centro storico adiacente alla Chiesa di S. Nicolò dei Greci e posizionato tra piazza Unità d'Italia ed il canale di S. Antonio.
Proprio per la sua particolarità è stato scelto per la partenza del Festival Europeo del Gusto, a cui Giorgio e i suoi collaboratori hanno collaborato rappresentando in modo egregio il loro paese.
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34121 Trieste
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domenica 29 novembre 2009
Il Festival Europeo del Gusto a Muggia, alla Trattoria Risorta
La Trattoria Risorta a Muggia, di tradizione ultrasecolare, è un ambiente raccolto ed elegante, dotato di una splendida terrazza sul mare in cui mangiare nella bella stagione. Stefano e Fulvia continuano ad interpretare la storia del locale e del suo fondatore, il Dante, con la cucina marinara, tendente al creativo, con molte specialità della tradizione friulana. La Trattoria Risorta dispone anche di un’ottima cantina vini molto, con selezione delle migliori etichette regionali.
Ebbene, è proprio da Muggia e dalla Trattoria Risorta che prende l'avvio il Festival Europeo del Gusto, ospitando a convivio i giornalisti e i comunicatori del Comitato Europeo di Certificazione del Gusto.
Verso le 11,30 di venerdì 4 dicembre, verranno presentati i percorsi dell'Olanda Nascosta, della Regione Languedoc Roussillon (Sud della Francia) e dell'Ungheria, alla presenza dei Consoli delle Nazioni invitate. Dopo una simpatica anteprima che privilegerà una selezione di eccellenze locali (il salmone della Val Rosandra, la birra di Campagnolo di Muggia, l'olio di Lenardon e i vini di Kante), dopo un buon bicchiere di spumante dell'azienda agricola Ferrin di Camino al Tagliamento, la cucina de la Risorta incanterà certamente i commensali, con un menù che, saggiamente, include anche la sogliola.
Il Salmone della Val Rosandra viene allevato con metodo artigianale e, per questo, dal gusto particolarmente marcato, rappresenta nelle sue due varianti - Americano ed Europeo - uno dei prodotti emergenti della regione. L’allevamento di Edi Zobec Bagnoli (San Dorligo della Valle - Trieste) sfrutta l’acqua proveniente dal torrente Rosandra, che dà nome alla valle omonima: un canyon affacciato sul mare che presenta molte caratteristiche degli ambienti montani. L’allevamento è realizzato all’interno di una piccola struttura alle pendici del monte Carso e per arrivarci bisogna oltrepassare un caratteristico ponte sul fiume Rosandra.
Angelo e Michele Campagnolo per la denominazione delle loro birre si sono ispirati al famoso vento che contraddistingue la città di Trieste.Nascono così la Bora Ciara (Weizen), Borin (Pils), Bora scura (Speciale Rossa Monaco), el Neverin (Ale doppio malto). Già dall’inizio sono state bandite le parole “filtrare” e “pastorizzare”.Materie prime di qualità, maturazioni lunghe, fermentazione in bottiglia e affinamento a temperatura controllata, sono le tecniche utilizzate per far esprimere al meglio le birre.
Bruno Lenardon è uno dei 28 produttori che puntano a creare un prodotto tipico di valore, rivitalizzando un’antica tradizione, che vedeva i muggesani dei colli coltivare appunto olivi, oltre alle viti per la produzione del vino. Una tradizione che sta rinascendo, infatti il 60 per cento della produzione di olio d'oliva della provincia di Trieste è "made in Muggia e San Dorligo".
Edi Kante è senz'altro uno dei produttori più innovativi d'Italia e un filosofo che trova le sue radici nelle pietre e sacrifici del territorio Carsolino.
Dopo Muggia,il Festival Europeo del Gusto toccherà significativamente la preistorica Buje sulle colline del retroterra, la cittadina di Salvore, porta d’entrata della Croazia e della riviera istriana ed infine, il centro sportivo dell’Istria, Umago.
Tre piccole comunità oltre confine, con una grande storia alle spalle che in ognuna di esse ha lasciato il segno. La Bullea romana, la necropoli slava e la borgata medievale a Buje. Le pregiate ville di cura e sanatori lungo il mare, già noti agli Austroungarici, ed il faro del 1818, il più antico dell’Adriatico, a Salvore. Le originarie residenze estive dei nobili romani e le sfarzose case veneziane del centro storico ad Umago.
Ebbene, è proprio da Muggia e dalla Trattoria Risorta che prende l'avvio il Festival Europeo del Gusto, ospitando a convivio i giornalisti e i comunicatori del Comitato Europeo di Certificazione del Gusto.
Verso le 11,30 di venerdì 4 dicembre, verranno presentati i percorsi dell'Olanda Nascosta, della Regione Languedoc Roussillon (Sud della Francia) e dell'Ungheria, alla presenza dei Consoli delle Nazioni invitate. Dopo una simpatica anteprima che privilegerà una selezione di eccellenze locali (il salmone della Val Rosandra, la birra di Campagnolo di Muggia, l'olio di Lenardon e i vini di Kante), dopo un buon bicchiere di spumante dell'azienda agricola Ferrin di Camino al Tagliamento, la cucina de la Risorta incanterà certamente i commensali, con un menù che, saggiamente, include anche la sogliola.
Il Salmone della Val Rosandra viene allevato con metodo artigianale e, per questo, dal gusto particolarmente marcato, rappresenta nelle sue due varianti - Americano ed Europeo - uno dei prodotti emergenti della regione. L’allevamento di Edi Zobec Bagnoli (San Dorligo della Valle - Trieste) sfrutta l’acqua proveniente dal torrente Rosandra, che dà nome alla valle omonima: un canyon affacciato sul mare che presenta molte caratteristiche degli ambienti montani. L’allevamento è realizzato all’interno di una piccola struttura alle pendici del monte Carso e per arrivarci bisogna oltrepassare un caratteristico ponte sul fiume Rosandra.
Angelo e Michele Campagnolo per la denominazione delle loro birre si sono ispirati al famoso vento che contraddistingue la città di Trieste.Nascono così la Bora Ciara (Weizen), Borin (Pils), Bora scura (Speciale Rossa Monaco), el Neverin (Ale doppio malto). Già dall’inizio sono state bandite le parole “filtrare” e “pastorizzare”.Materie prime di qualità, maturazioni lunghe, fermentazione in bottiglia e affinamento a temperatura controllata, sono le tecniche utilizzate per far esprimere al meglio le birre.
Bruno Lenardon è uno dei 28 produttori che puntano a creare un prodotto tipico di valore, rivitalizzando un’antica tradizione, che vedeva i muggesani dei colli coltivare appunto olivi, oltre alle viti per la produzione del vino. Una tradizione che sta rinascendo, infatti il 60 per cento della produzione di olio d'oliva della provincia di Trieste è "made in Muggia e San Dorligo".
Edi Kante è senz'altro uno dei produttori più innovativi d'Italia e un filosofo che trova le sue radici nelle pietre e sacrifici del territorio Carsolino.
Dopo Muggia,il Festival Europeo del Gusto toccherà significativamente la preistorica Buje sulle colline del retroterra, la cittadina di Salvore, porta d’entrata della Croazia e della riviera istriana ed infine, il centro sportivo dell’Istria, Umago.
Tre piccole comunità oltre confine, con una grande storia alle spalle che in ognuna di esse ha lasciato il segno. La Bullea romana, la necropoli slava e la borgata medievale a Buje. Le pregiate ville di cura e sanatori lungo il mare, già noti agli Austroungarici, ed il faro del 1818, il più antico dell’Adriatico, a Salvore. Le originarie residenze estive dei nobili romani e le sfarzose case veneziane del centro storico ad Umago.
sabato 28 novembre 2009
La Phebo Stufe, qualità artigianale e risparmio
Abbiamo incontrato diverse volte Alessio della Phebo Stufe, ma mai come stavolta ci ha convinta della bontà dei suoi prodotti. La sua azienda si trova a Tarzo, in località Molino di Fratta, una piccola realtà artigianale che comincia a dare soddisfazioni.
La Phebo Stufe progetta e realizza interamente i propri modelli, ricercando continuamente nuove soluzioni per rendere le stufe adattabili alle più svariate esigenze: stufe per corridoi, ad angolo e scarico fumi superiore, sempre artigianalmente.
La linea di stufe è stata concepita per soddisfare le diverse esigenze, estetiche e tecnologiche, con linee classiche e moderne, ed un'ampia e semplice possibilità di programmazione.
Undici modelli di stufe a pellet riescono a soddisfare la maggior parte delle esigenze dei clienti: economica o elemento d'arredo, tinta neutra o colorata, ceramica o metallo, per zona giorno o corridoio.
L'accesso al serbatoio dei pellets è superiore, l'uscita dai fumi è posteriore tranne nei modelli "Calipso", "Penelope", "Asia", "Gaia" ed "Hera" in cui è superiore, con notevole risparmio di spazio.
Sono dotate di scheda elettronica con possibilità di utilizzo in modalità manuale o automatica, con programmazione giornaliera o settimanale anche con più accensioni/spegnimenti al giorno.
Poi, per chi teme il black out e la mancanza di corrente elettrica, ci sono le stufe a legna. Le stufe a legna sono studiate per offrire la massima resa calorica unitamente al gradevole aspetto estetico per rendere questo oggetto al contempo elemento funzionale e di arredo.
E' possibile scegliere la stufa con il cassetto cenere estraibile o la versione a letto di cenere con il vantaggio di una maggior resa calorica. Il rivestimento refrattario garantisce il miglior rilascio di calore.
Le ceramiche, prodotti artigianali italiani, aggiungono valore alla stufa.
Via Molino di Fratta 14
31020 TARZO (TV)
Tel 0438-586726
e-mail: info@phebostufe.com
www.phebostufe.com
La Phebo Stufe progetta e realizza interamente i propri modelli, ricercando continuamente nuove soluzioni per rendere le stufe adattabili alle più svariate esigenze: stufe per corridoi, ad angolo e scarico fumi superiore, sempre artigianalmente.
La linea di stufe è stata concepita per soddisfare le diverse esigenze, estetiche e tecnologiche, con linee classiche e moderne, ed un'ampia e semplice possibilità di programmazione.
Undici modelli di stufe a pellet riescono a soddisfare la maggior parte delle esigenze dei clienti: economica o elemento d'arredo, tinta neutra o colorata, ceramica o metallo, per zona giorno o corridoio.
L'accesso al serbatoio dei pellets è superiore, l'uscita dai fumi è posteriore tranne nei modelli "Calipso", "Penelope", "Asia", "Gaia" ed "Hera" in cui è superiore, con notevole risparmio di spazio.
Sono dotate di scheda elettronica con possibilità di utilizzo in modalità manuale o automatica, con programmazione giornaliera o settimanale anche con più accensioni/spegnimenti al giorno.
Poi, per chi teme il black out e la mancanza di corrente elettrica, ci sono le stufe a legna. Le stufe a legna sono studiate per offrire la massima resa calorica unitamente al gradevole aspetto estetico per rendere questo oggetto al contempo elemento funzionale e di arredo.
E' possibile scegliere la stufa con il cassetto cenere estraibile o la versione a letto di cenere con il vantaggio di una maggior resa calorica. Il rivestimento refrattario garantisce il miglior rilascio di calore.
Le ceramiche, prodotti artigianali italiani, aggiungono valore alla stufa.
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mercoledì 25 novembre 2009
Il Festival Europeo del Gusto parte da Trieste, pensando alla Grecia
Il Festival Europeo del Gusto, ideato ed organizzato dalla Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto, prende il via giovedì 3 dicembre, a Trieste, con un incontro all'Albergo Ristorante Filoxenia.
Posizionato fronte mare, nel cuore del centro storico, l'Albergo consente ai suoi ospiti di raggiungere in cinque minuti Piazza Unità d'Italia, il Teatro d'opera "Verdi" ed il Centro Congressi. Il ristorante Filoxenia offre una cucina tradizionale greca in un ambiente accogliente ed ospitale. Immersi in una calda atmosfera ellenica, si possono gustare le diverse specialità curate con grande professionalità da uno chef greco. Squisiti i dolci e i vini greci.
In questo contesto i giornalisti e i comunicatori del Comitato Europeo di Certificazione del Gusto, potranno conoscere la storia della presenza della Comunità Greca Orientale a Trieste.
La liberalizzazione dei traffici in Adriatico sancita con patente da Carlo VI del 1717, il trattato di Passorowitz con cui furono sviluppati i commerci attraverso Trieste tra l'Austria e l'impero ottomano, che comprendeva la Nazione greca (lo Stato greco non esisteva ancora), ma soprattutto l'editto dello stesso Carlo VI del 1719 col quale si dichiarava Trieste porto franco, posero le premesse per lo sviluppo dei commerci e l'insediamento di colonie di popoli di altre nazionalità presso la nostra città. Particolare rilevanza assunsero i negozianti di borsa, commercianti marittimi e molti benestanti bottegai provenienti da numerose regioni della Grecia.Uno dei primi greci fu Nicolò Mainati da Zante (1734): assieme ad altri venne a formare un'unica comunità dei greci ortodossi con una presenza minoritaria di illirici, oggi serbi.
Accompagnerà il 'racconto', la presentazione dei Borghi Europei del Gusto e del giornale online Paesaggi Ritrovati.it (che opera con il Patrocinio dell'Ente Nazionale Ellenico per il Turismo).
Un invito è stato rivolto anche al Consolato di Grecia di Trieste.
Toccherà poi alla buona cucina del Filoxenia interpretare i racconti.
Nell'occasione l'azienda Mythos di Muggia presenterà anche l'olio e le olive di Creta. Mythos Srl è una società nata per commercializzare prodotti alimentari provenienti dalla Grecia, in modo rapido e a prezzi eccezionali. I suoi fondatori si occupano degli stessi prodotti dal 1975, ed ora, con l’avvento di internet si vuole intraprendere una nuova strada per far conoscere i prodotti della terra greca ad una fascia più ampia di consumatori.
www.italiadelgusto.com
Posizionato fronte mare, nel cuore del centro storico, l'Albergo consente ai suoi ospiti di raggiungere in cinque minuti Piazza Unità d'Italia, il Teatro d'opera "Verdi" ed il Centro Congressi. Il ristorante Filoxenia offre una cucina tradizionale greca in un ambiente accogliente ed ospitale. Immersi in una calda atmosfera ellenica, si possono gustare le diverse specialità curate con grande professionalità da uno chef greco. Squisiti i dolci e i vini greci.
In questo contesto i giornalisti e i comunicatori del Comitato Europeo di Certificazione del Gusto, potranno conoscere la storia della presenza della Comunità Greca Orientale a Trieste.
La liberalizzazione dei traffici in Adriatico sancita con patente da Carlo VI del 1717, il trattato di Passorowitz con cui furono sviluppati i commerci attraverso Trieste tra l'Austria e l'impero ottomano, che comprendeva la Nazione greca (lo Stato greco non esisteva ancora), ma soprattutto l'editto dello stesso Carlo VI del 1719 col quale si dichiarava Trieste porto franco, posero le premesse per lo sviluppo dei commerci e l'insediamento di colonie di popoli di altre nazionalità presso la nostra città. Particolare rilevanza assunsero i negozianti di borsa, commercianti marittimi e molti benestanti bottegai provenienti da numerose regioni della Grecia.Uno dei primi greci fu Nicolò Mainati da Zante (1734): assieme ad altri venne a formare un'unica comunità dei greci ortodossi con una presenza minoritaria di illirici, oggi serbi.
Accompagnerà il 'racconto', la presentazione dei Borghi Europei del Gusto e del giornale online Paesaggi Ritrovati.it (che opera con il Patrocinio dell'Ente Nazionale Ellenico per il Turismo).
Un invito è stato rivolto anche al Consolato di Grecia di Trieste.
Toccherà poi alla buona cucina del Filoxenia interpretare i racconti.
Nell'occasione l'azienda Mythos di Muggia presenterà anche l'olio e le olive di Creta. Mythos Srl è una società nata per commercializzare prodotti alimentari provenienti dalla Grecia, in modo rapido e a prezzi eccezionali. I suoi fondatori si occupano degli stessi prodotti dal 1975, ed ora, con l’avvento di internet si vuole intraprendere una nuova strada per far conoscere i prodotti della terra greca ad una fascia più ampia di consumatori.
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martedì 24 novembre 2009
Ristorante Porto di Salvore
Savudrija (Salvore), con il suo faro, conosciuta anche come il punto piu estremo ad ovest della Croazia, e la prima destinazione turistica che incontrerete entrando nella parte croata dell’Istria.
L’attività turistica dell’area di Buje (Buie) affonda le proprie radici proprio in questa regione. Gli Austroungarici elessero Savudrija a loro stazione climatica e di villeggiatura preferita, cosa testimoniata dalle numerose ville e residenze per la villeggiatura sorte lungo la costa, e nelle quali, allora come oggi, trovano alloggio tanti turisti.
In una giornata un po’ balorda visto il tempo, abbiamo visitato Salvore e siamo finiti al ristorante Porto.
L’attuale gestione è lì da otto anni, e si può dire che il loro punto di forza è la freschezza del pesce, direttamente dal pescatore al consumatore, visto che loro possiedono una barca.
La loro esperienza, abbiamo parlato con la moglie, dura ormai da 20 anni: lei ha iniziato questo lavoro perché le piaceva il pesce, ed allora si sono specializzati. I clienti sono soprattutto italiani, austriaci e sloveni.
Dice di essere molto contenta perché sono fidelizzati, specialmente gli italiani: ritornano perché qui trovano sempre il pesce fresco.
Noi abbiamo preso un piccolo assaggino, e devo dire che hanno proprio ragione!
APP-RESTAURANT PORTO
Proprietari: Livio & Anka
Indirizzo: Luka 52475 Savudrija
Telefono: +385 52 759 213
E-Mail: ljanko@inet.hr
http://www.porto-salvore.com/
L’attività turistica dell’area di Buje (Buie) affonda le proprie radici proprio in questa regione. Gli Austroungarici elessero Savudrija a loro stazione climatica e di villeggiatura preferita, cosa testimoniata dalle numerose ville e residenze per la villeggiatura sorte lungo la costa, e nelle quali, allora come oggi, trovano alloggio tanti turisti.
In una giornata un po’ balorda visto il tempo, abbiamo visitato Salvore e siamo finiti al ristorante Porto.
L’attuale gestione è lì da otto anni, e si può dire che il loro punto di forza è la freschezza del pesce, direttamente dal pescatore al consumatore, visto che loro possiedono una barca.
La loro esperienza, abbiamo parlato con la moglie, dura ormai da 20 anni: lei ha iniziato questo lavoro perché le piaceva il pesce, ed allora si sono specializzati. I clienti sono soprattutto italiani, austriaci e sloveni.
Dice di essere molto contenta perché sono fidelizzati, specialmente gli italiani: ritornano perché qui trovano sempre il pesce fresco.
Noi abbiamo preso un piccolo assaggino, e devo dire che hanno proprio ragione!
APP-RESTAURANT PORTO
Proprietari: Livio & Anka
Indirizzo: Luka 52475 Savudrija
Telefono: +385 52 759 213
E-Mail: ljanko@inet.hr
http://www.porto-salvore.com/
sabato 21 novembre 2009
Villa Rosetta, l’incanto della sogliola
A Salvore, Zambrattia, fuori da tutte le rotte ma vicino a tutto ciò che conta come: il verde dei pini marittimi, l`azzurro del mare Adriatico, la tranquillità per chi la cerca e lo svago per chi lo vuole. Vacanza, mare, spiaggia, Istria, Croazia e ospitalità sono i termini per esprimere ciò che questo piccolo hotel rappresenta.
Il nuovissimo hotel Villa Rosetta a 50 m dalla spiaggia, costruito e gestito dai proprietari Rosetta e Marko e' aperto nel gennaio 2007. E' una piccola struttura di charme con 23 stanze e 1 suite di lusso. Forse, nonostante loro si lamentino, il fatto che siano in una strada secondaria rende questo posto speciale.
All’interno dell`hotel trovate il ristorante gestito direttamente dai proprietari, che danno così un seguito alla tradizione gastronomica familiare.
Oggi il nuovo ristorante, il ristorante Maruzza, dal nome della nonna, sinonimo di “mangiare bene“ e di cura e rispetto per gli ingredienti genuini, propone piatti di cucina creativa mediterranea e piatti di cucina tradizionale della costa istriana con particolare attenzione per gli ingredienti rigorosamente genuini e del territorio. Naturalmente specializzato in pesce, sforna prodotti propri come il pane casereccio, i dolci, la pasta artigianale, l`olio extravergine d’oliva, ed il famoso liquore nocino di Rosetta.
La lista vini è basata su vini del territorio istriano con una selezione dei migliori e alcuni stranieri. Sono a disposizione per colazioni di lavoro, matrimoni (per 70 persone), cresime, comunioni, battesimi e anniversari.
Quando ci siamo stati, abbiamo voluto onorare la fatica di Rosetta, un libro dedicato alle ricette di sogliola, ed abbiamo deciso di assaggiare. Io ho preso la sogliola cotta nel burro, una vecchia ricetta che si usava la vigilia di Natale, accompagnata da verdurine e bagnata da una malvasia che ci ha consigliato il maitre, Una favola.
Ricordatevi che hanno offerte per le feste e anche last minute: in questo periodo non c’è davvero calca.
HOTEL VILLA ROSETTACrvena Uvala 31, Zambratija 52475 SAVUDRIJA (SALVORE) – CROATIA TEL +385 52 725710FAX +385 52 725720 E-mail: mailto:info@villarosetta.hr
http://www.villarosetta.hr/index.html
Il nuovissimo hotel Villa Rosetta a 50 m dalla spiaggia, costruito e gestito dai proprietari Rosetta e Marko e' aperto nel gennaio 2007. E' una piccola struttura di charme con 23 stanze e 1 suite di lusso. Forse, nonostante loro si lamentino, il fatto che siano in una strada secondaria rende questo posto speciale.
All’interno dell`hotel trovate il ristorante gestito direttamente dai proprietari, che danno così un seguito alla tradizione gastronomica familiare.
Oggi il nuovo ristorante, il ristorante Maruzza, dal nome della nonna, sinonimo di “mangiare bene“ e di cura e rispetto per gli ingredienti genuini, propone piatti di cucina creativa mediterranea e piatti di cucina tradizionale della costa istriana con particolare attenzione per gli ingredienti rigorosamente genuini e del territorio. Naturalmente specializzato in pesce, sforna prodotti propri come il pane casereccio, i dolci, la pasta artigianale, l`olio extravergine d’oliva, ed il famoso liquore nocino di Rosetta.
La lista vini è basata su vini del territorio istriano con una selezione dei migliori e alcuni stranieri. Sono a disposizione per colazioni di lavoro, matrimoni (per 70 persone), cresime, comunioni, battesimi e anniversari.
Quando ci siamo stati, abbiamo voluto onorare la fatica di Rosetta, un libro dedicato alle ricette di sogliola, ed abbiamo deciso di assaggiare. Io ho preso la sogliola cotta nel burro, una vecchia ricetta che si usava la vigilia di Natale, accompagnata da verdurine e bagnata da una malvasia che ci ha consigliato il maitre, Una favola.
Ricordatevi che hanno offerte per le feste e anche last minute: in questo periodo non c’è davvero calca.
HOTEL VILLA ROSETTACrvena Uvala 31, Zambratija 52475 SAVUDRIJA (SALVORE) – CROATIA TEL +385 52 725710FAX +385 52 725720 E-mail: mailto:info@villarosetta.hr
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venerdì 20 novembre 2009
Zigante, un mostro di bontà
La terra grigia e argillosa dell'entroterra istriano, l'ombroso e umido bosco di Montona sugli argini del fiume Quieto e il clima mite senza oscillazioni di temperature hanno offerto un posto ideale per lo sviluppo di un frutto molto esigente, il "Tuber magnatum pico", più comunemente conosciuto come "tartufo bianco", il più pregiato e stimato di tutti i tartufi. Abbiamo avuto diverse occasioni di assaggiare i tartufi, e dobbiamo dire che hanno ragione a servire questa delizia.
L'azienda "CEA trade S.r.l." e la prima e l'unica azienda in Istria e in Croazia che si occupa della conservazione, preparazione e vendita dei tartufi.
Si tratta di una produzione artigianale di alta qualità che fa uso di tecnologie avanzate e presenta un prodotto altamente accurato e sottoposto a severi controlli.
Vengono commercializzati allo stato fresco e lavorati, il tartufo bianco autunnale e il tartufo nero estivo provenienti dalle boscose vallate della regione istriana. Il clima favorevole e la particolare composizione dei terreni contribuiscono allo sviluppo di esemplari molto pregiati per profumo e sapore. La qualità di tutta la gamma dei prodotti è garantita dal marchio registrato "ZIGANTE TARTUFI".
Il tartufo bianco (Tuber Magnatum Pico) è la qualità più pregiata e raggiunge le maggiori dimensioni.
Si tratta di un tartufo dai colori giallo-marrone, verde o grigioverde. Il suo odore e il suo aroma, che sono più intensi che nelle altre specie, dipende della pianta con la quale vive in simbiosi.
Viene estratto nel periodo tra ottobre e la fine di dicembre (stagione del tartufo bianco) quando può venir acquistato allo stato fresco. I posti d'estrazione del tartufo in Istria sono situati attorno alla località di Levade, precisamente nei pressi del bosco di Montona e nella valle del fiume Quieto.
Questa specie di tartufo esige un clima specifico, un terreno di qualità e una determinata specie di piante con le quali vive in simbiosi. Cresce sotto la superficie del terreno e in superficie non lascia alcuna traccia. Viene estratto ad una profondità di circa 15 centimetri e lo si cerca, come le altre specie di tartufi, per mezzo di cani appositamente addestrati. La grandezza del tartufo bianco varia dalle dimensioni di una ciliegia a quelle di una mela.
Il tartufo più grande al mondo pesava 1,310 chilogrammi e come tale e stato iscritto nel libro Guinness dei record. E' stato estratto dal signor Giancarlo Zigante il 2 novembre 1999 nei pressi di Levade.
C.E.A. TRADE srl
Portoroska 15, Plovanija
52460 Buje – Istria – Croazia
office@zigantetartufi.comtel. ++385 52 777 409/410fax. ++385 52 777 111
http://www.zigantetartufi.com/ita/index.php3
L'azienda "CEA trade S.r.l." e la prima e l'unica azienda in Istria e in Croazia che si occupa della conservazione, preparazione e vendita dei tartufi.
Si tratta di una produzione artigianale di alta qualità che fa uso di tecnologie avanzate e presenta un prodotto altamente accurato e sottoposto a severi controlli.
Vengono commercializzati allo stato fresco e lavorati, il tartufo bianco autunnale e il tartufo nero estivo provenienti dalle boscose vallate della regione istriana. Il clima favorevole e la particolare composizione dei terreni contribuiscono allo sviluppo di esemplari molto pregiati per profumo e sapore. La qualità di tutta la gamma dei prodotti è garantita dal marchio registrato "ZIGANTE TARTUFI".
Il tartufo bianco (Tuber Magnatum Pico) è la qualità più pregiata e raggiunge le maggiori dimensioni.
Si tratta di un tartufo dai colori giallo-marrone, verde o grigioverde. Il suo odore e il suo aroma, che sono più intensi che nelle altre specie, dipende della pianta con la quale vive in simbiosi.
Viene estratto nel periodo tra ottobre e la fine di dicembre (stagione del tartufo bianco) quando può venir acquistato allo stato fresco. I posti d'estrazione del tartufo in Istria sono situati attorno alla località di Levade, precisamente nei pressi del bosco di Montona e nella valle del fiume Quieto.
Questa specie di tartufo esige un clima specifico, un terreno di qualità e una determinata specie di piante con le quali vive in simbiosi. Cresce sotto la superficie del terreno e in superficie non lascia alcuna traccia. Viene estratto ad una profondità di circa 15 centimetri e lo si cerca, come le altre specie di tartufi, per mezzo di cani appositamente addestrati. La grandezza del tartufo bianco varia dalle dimensioni di una ciliegia a quelle di una mela.
Il tartufo più grande al mondo pesava 1,310 chilogrammi e come tale e stato iscritto nel libro Guinness dei record. E' stato estratto dal signor Giancarlo Zigante il 2 novembre 1999 nei pressi di Levade.
C.E.A. TRADE srl
Portoroska 15, Plovanija
52460 Buje – Istria – Croazia
office@zigantetartufi.comtel. ++385 52 777 409/410fax. ++385 52 777 111
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Ristorante Toni, un posto dove si insegna a cucinare bene
Abbiamo incontrato in una mattina di pioggia Paolo Paoletic, in quel di Zambrattia di Salvore, praticamente sulla strada che da Umago porta a Punta Salvore. Un tipo molto particolare ed interessante, che val la pena di conoscere.
Lui ha aperto il ristorante negli anni ’70 e già allora si fece un nome, ed adesso continua il figlio Ivan, perché Paolo ha deciso di insegnare la sua tecnica particolare di cucina, sia mostrando in pratica come fa (in questi giorni sta andando a Zagabria e poi a Vienna, per cui è difficilino riuscire a parlarci), che mettendo per iscritto in un libro la sua esperienza e le sue idee. Detto in parole povere, la sua è una cucina semplice, personalizzata, che utilizza materie prime personalmente scelte e non fa nessuna confusione di gusti. Tutto ciò non ne fa un solone, anzi è aperto al confronto ed alla discussione, perché saggiamente dice che non si finisce mai di imparare. E poi trova anche il tempo per dipingere.
Ora che il testimone del ristorante è passato ad Ivan, si nota l’impronta paterna, ma anche il figlio non scherza: ne sono testimoni i diversi riconoscimenti ottenuti.
La cucina del Ristorante Toni si basa, com’è logico, sul pesce (crudo, cotto, marinato) e su una cucina tradizionale e rivisitata in modo creativo per adattarsi ai tempi moderni ed agli insegnamenti del grande genitore. Il tutto orgogliosamente accompagnato dai vini locali e regionali ben scelti.
Il ristorante è aperto tutto l’anno, a parte qualche settimana di ferie che serve a far mandare in vacanza i dipendenti. Pensiamo che sia una buona cosa farci una puntatina, e, per chi ha tempo, ci sono disponibili anche alcune camere.
Paolo, per la sua maestria, è stato invitato al Festival Europeo del Gusto che si terrà in Istria.
RISTORANTE TONI, VL. IVAN PAOLETIĆ
SIPARSKA 8, ZAMBRATIJA
52475 Savudrija (Salvore)Tel/Fax:052 / 759570
Mobitel:091 / 1759597
E-mail: toni@pu.t-com.hr
Lui ha aperto il ristorante negli anni ’70 e già allora si fece un nome, ed adesso continua il figlio Ivan, perché Paolo ha deciso di insegnare la sua tecnica particolare di cucina, sia mostrando in pratica come fa (in questi giorni sta andando a Zagabria e poi a Vienna, per cui è difficilino riuscire a parlarci), che mettendo per iscritto in un libro la sua esperienza e le sue idee. Detto in parole povere, la sua è una cucina semplice, personalizzata, che utilizza materie prime personalmente scelte e non fa nessuna confusione di gusti. Tutto ciò non ne fa un solone, anzi è aperto al confronto ed alla discussione, perché saggiamente dice che non si finisce mai di imparare. E poi trova anche il tempo per dipingere.
Ora che il testimone del ristorante è passato ad Ivan, si nota l’impronta paterna, ma anche il figlio non scherza: ne sono testimoni i diversi riconoscimenti ottenuti.
La cucina del Ristorante Toni si basa, com’è logico, sul pesce (crudo, cotto, marinato) e su una cucina tradizionale e rivisitata in modo creativo per adattarsi ai tempi moderni ed agli insegnamenti del grande genitore. Il tutto orgogliosamente accompagnato dai vini locali e regionali ben scelti.
Il ristorante è aperto tutto l’anno, a parte qualche settimana di ferie che serve a far mandare in vacanza i dipendenti. Pensiamo che sia una buona cosa farci una puntatina, e, per chi ha tempo, ci sono disponibili anche alcune camere.
Paolo, per la sua maestria, è stato invitato al Festival Europeo del Gusto che si terrà in Istria.
RISTORANTE TONI, VL. IVAN PAOLETIĆ
SIPARSKA 8, ZAMBRATIJA
52475 Savudrija (Salvore)Tel/Fax:052 / 759570
Mobitel:091 / 1759597
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giovedì 19 novembre 2009
Trattoria Da Sergio a Buie
Eravamo in quel di Buie, in Istria, accompagnati da Walter Bassanese dell’Ufficio Turistico, cui avevamo chiesto di una trattoria alla buona, senza pretese ma dove si mangiasse bene. Poche volte come stavolta dobbiamo dire che l’apparenza inganna.
Su internet abbiamo trovato:
“Ambiente accogliente, cucina di ottimo livello (sia di terra che di mare) - consigliati i fusi con gamberoni e funghi - il sig. Sergio è una persona squisita - prezzi nella media, ma qualità e presentazione dei piatti veramente sopra la media!”
In un primo momento il pensiero è stato “Che Dio ce la mandi buona!”, e sbagliavamo di grosso. Il commento su riportato possiamo sottoscriverlo senza remore.
Noi abbiamo mangiato un antipasto di pesce istriano (alici, sardee in saor, bacalà mantecato, e dell’altro squisito ma non ricordo il nome). Poi l’entrata trionfale: sampietro al forno con tartufo bianco d’Istria, accompagnato da erbette di campo e patate lesse.
Commento dell’esperto: “Un equilibrio splendido nel degustare il secondo piatto, in cui Sergio ha abbinato mare e terra in un connubio tra il tartufo ed un pesce che già da solo fa piatto, veramente delicato.” Gianni dixit.
Il tutto con un filo d’olio d’oliva di Bursic di Villanova e vini regionali, perché Sergio ci tiene ad usare e far apprezzare i sapori territoriali, e poi soliti caffè ed una grappa che abbiamo veramente apprezzato. Signorine carine e veramente alla mano.
Insomma, un posto da tener ben presente.
Ristorante SERGIO
Sergij Urbac
Indirizzo: Digitronska 21, 52460 Buje
T. +385 (0)52 772005
Su internet abbiamo trovato:
“Ambiente accogliente, cucina di ottimo livello (sia di terra che di mare) - consigliati i fusi con gamberoni e funghi - il sig. Sergio è una persona squisita - prezzi nella media, ma qualità e presentazione dei piatti veramente sopra la media!”
In un primo momento il pensiero è stato “Che Dio ce la mandi buona!”, e sbagliavamo di grosso. Il commento su riportato possiamo sottoscriverlo senza remore.
Noi abbiamo mangiato un antipasto di pesce istriano (alici, sardee in saor, bacalà mantecato, e dell’altro squisito ma non ricordo il nome). Poi l’entrata trionfale: sampietro al forno con tartufo bianco d’Istria, accompagnato da erbette di campo e patate lesse.
Commento dell’esperto: “Un equilibrio splendido nel degustare il secondo piatto, in cui Sergio ha abbinato mare e terra in un connubio tra il tartufo ed un pesce che già da solo fa piatto, veramente delicato.” Gianni dixit.
Il tutto con un filo d’olio d’oliva di Bursic di Villanova e vini regionali, perché Sergio ci tiene ad usare e far apprezzare i sapori territoriali, e poi soliti caffè ed una grappa che abbiamo veramente apprezzato. Signorine carine e veramente alla mano.
Insomma, un posto da tener ben presente.
Ristorante SERGIO
Sergij Urbac
Indirizzo: Digitronska 21, 52460 Buje
T. +385 (0)52 772005
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L’agriturismo San Mauro di Libero Sinkovic
Appena sopra Momiano, si trova l’Agriturismo Sinkovic, la cui specialità è fare tantissimo prodotti in quantità non rilevanti e di assoluto livello.
Tanto per iniziare, appena entrati vi accolgono due maiali, uno di razza vietnamita avuto grazie a Moira Orfei, e uno di razza messicana, piuttosto voluminosi. Come guardiani sono inoffensivi e docili (ho notato che ubbidiscono in modo particolare alla padrona), e dicono siano piuttosto bravi come “cani” da tartufo.
Poi trovate Libero e la moglie, che ci hanno fatto fare il giro dell’azienda. Il primo spettacolo è lo scaffale pieno di marmellate di ogni tipo, composte, sottaceti, liquori, miele, sciroppi (ne ho visto uno di rape rosse), olio, birra. Perché pur producendo ottimi vini si fanno anche la birra in casa.
Poi c’è la cantina, non troppo grande in sintonia con la filosofia di casa. Il top della produzione è indubbiamente il Moscato di Momiano, ma anche la Malvasia istriana, il Terrano… La specialità è senza dubbio il Passito di Moscato di Momiano, che abbiamo assaggiato quasi religiosamente. Secondo l’esperto, una favola.
Questo nel ristorante, dove la signora ci ha spiegato che cucina i prodotti locali, soprattutto la carne, per i clienti che spesso si prenotano per essere sicuri di trovarla.
E poi c’è la distilleria, dove i due figli stavano allegramente travasando grappa: c’era un profumo di sentori floreali che sarei rimasto volentieri ad aiutarli. Non ho mai visto una cosa del genere, allegra ed accattivante.
C’è ancora da dire che per fortuna Libero e sua moglie ha trovato un valido aiuto nei figli, uno dei quali ha studiato a San Michele all’Adige, contribuendo a modernizzare tutto l’ambaradan di famiglia.
Anche Sinkovic è stato prescelto dall’Associazione Borghi Europei del Gusto ed è stato invitato a partecipare al Festival Europeo del Gusto che si terrà in Istria.
Agriturismo San Mauro
proprietario: Libero Sinković
San Mauro 157
52462 Momiano – Istria – Croazia
Tel. 00385 (0)52 779 033
Fax 00385 (0)52 721 380
e-mail: sinkovic@sinkovic.hr
www.sinkovic.hr/
Tanto per iniziare, appena entrati vi accolgono due maiali, uno di razza vietnamita avuto grazie a Moira Orfei, e uno di razza messicana, piuttosto voluminosi. Come guardiani sono inoffensivi e docili (ho notato che ubbidiscono in modo particolare alla padrona), e dicono siano piuttosto bravi come “cani” da tartufo.
Poi trovate Libero e la moglie, che ci hanno fatto fare il giro dell’azienda. Il primo spettacolo è lo scaffale pieno di marmellate di ogni tipo, composte, sottaceti, liquori, miele, sciroppi (ne ho visto uno di rape rosse), olio, birra. Perché pur producendo ottimi vini si fanno anche la birra in casa.
Poi c’è la cantina, non troppo grande in sintonia con la filosofia di casa. Il top della produzione è indubbiamente il Moscato di Momiano, ma anche la Malvasia istriana, il Terrano… La specialità è senza dubbio il Passito di Moscato di Momiano, che abbiamo assaggiato quasi religiosamente. Secondo l’esperto, una favola.
Questo nel ristorante, dove la signora ci ha spiegato che cucina i prodotti locali, soprattutto la carne, per i clienti che spesso si prenotano per essere sicuri di trovarla.
E poi c’è la distilleria, dove i due figli stavano allegramente travasando grappa: c’era un profumo di sentori floreali che sarei rimasto volentieri ad aiutarli. Non ho mai visto una cosa del genere, allegra ed accattivante.
C’è ancora da dire che per fortuna Libero e sua moglie ha trovato un valido aiuto nei figli, uno dei quali ha studiato a San Michele all’Adige, contribuendo a modernizzare tutto l’ambaradan di famiglia.
Anche Sinkovic è stato prescelto dall’Associazione Borghi Europei del Gusto ed è stato invitato a partecipare al Festival Europeo del Gusto che si terrà in Istria.
Agriturismo San Mauro
proprietario: Libero Sinković
San Mauro 157
52462 Momiano – Istria – Croazia
Tel. 00385 (0)52 779 033
Fax 00385 (0)52 721 380
e-mail: sinkovic@sinkovic.hr
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mercoledì 18 novembre 2009
Salvore, la punta estrema del territorio istriano
Il faro di Salvore protagonista del Festival Europeo del Gusto 2009
Il primo paese turistico che si incontra arrivando in Croazia dalla Slovenia, esattamente nella punta più occidentale della regione dell’Istria, è Salvore. Secondo un’antica leggenda, il nome della cittadina nasce nel 1177, anno in cui Otto, figlio dell’imperatore tedesco Barbarossa, combatté una battaglia navale contro le truppe del Papa Alessandro III a largo delle sue coste. Il giovane re, per sopravvivere, decise di nascondersi dentro una cisterna. “Salvo re” divenne così il toponimo di Salvore.
II paesaggio salvorino è ancora oggi conosciuto per la presenza di numerose “stanzie” nell’entroterra e per la presenza delle gru per le barche lungo la costa. Le prime sono piccoli centri abitati che già dai tempi antichi disponevano di capienti stalle ed altri edifici annessi. Spesso d'inverno vi soggiornavano i pastori della Cicceria. Nell'ambito delle locali stanzie oggi ci sono molti edifici che conservano i caratteri delle costruzioni di un tempo e ne ricordano i modi di vivere.
Le gru, invece, sono tanto diffuse a Salvore da far parte dello stemma della società turistica, accanto all’immagine del faro. Si tratta di strutture originariamente in legno, ma oggi presenti anche in ferro, su cui vengono appese le piccole imbarcazioni non ormeggiate in un porto sicuro, in modo tale da ripararle dalle mareggiate provocate dal libeccio, che da queste parti rappresenta il nemico numero uno dei pescatori. Per alzare le barche sopra il livello del mare, poi, si ricorre al sistema delle corde che girano su delle carrucole.
Oltre alla pastorizia e alla pesca, Salvore è però una cittadina che sviluppa la sua economia essenzialmente attorno al settore del turismo, sin dai secoli scorsi ed esattamente intorno al 1818, anno in cui venne messo in funzione il faro, la costruzione più occidentale dell’Istria, alto ben 36 metri. Gli Austroungarici fecero di questo luogo la loro stazione climatica e di villeggiatura preferita, costruendo ville e residenze lungo tutta la costa, dove ancora oggi possono trovare alloggio visitatori di ogni luogo.
Il clima che si può godere in questa regione infatti è unico. Tagliata in due dal quarantacinquesimo parallelo, che ne enfatizza la posizione geografica ideale, le quattro stagioni sono equamente spartite. Le primavere rigogliosamente verdi e gli autunni vermigli, le estati piacevoli e gli inverni miti. Le svariate strutture ricettive, i ristoranti, i luoghi di divertimento, le specialità enogastronomiche, come il pesce che qui è di casa, accompagnato inoltre dallo squisito vino istriano, completano questo attraente luogo di villeggiatura.
Per il turista curioso Salvore offre delle vere e proprie oasi di buona cucina. Villa Rosetta (00385 52 725710) offre le delizie di mare e di terra del suo ristorante, il Maruzza ( Rosetta ha appena scritto un libro di ricette sulla sogliola!). Nella piacevole atmosfera della Taverna Maruzzella, (00385 52 759147), circondati da legno, pietra ferro battuto e vecchie fotografie di famiglia che illustrano la tradizione della taverna vecchia 70 anni, potrete godere dei piatti di pesce preparati in modo tradizionale nel camino. Il Ristorante da Toni (00385 52 759570), da anni si evidenzia per la sua cucina d'acqua raffinata e creativa.
Al ristorante Porto (00385 52 759213) Livio Janko vi saprà 'coccolare' con la sua cucina di pesce e le sue specialità di mare (Calamari ripieni con asparagi e polenta - Pesce al forno - Capesante gratinate al forno, ecc.).Villa Vilola (00385 52 759940) è a pochi passi dal mare, nei pressi dell'affascinante borgo peschereccio di Zambratija. Qui vi delizierete con la cucina di terra e di mare, e anche con la pizza, degustata nella splendida cornice della taverna. A Salvore potrete visitare anche la Cantina di Moreno Degrassi (00385 52 759259) o lo spaccio del Prosciuttificio Pitip ( 00385 52 737013).
Il primo paese turistico che si incontra arrivando in Croazia dalla Slovenia, esattamente nella punta più occidentale della regione dell’Istria, è Salvore. Secondo un’antica leggenda, il nome della cittadina nasce nel 1177, anno in cui Otto, figlio dell’imperatore tedesco Barbarossa, combatté una battaglia navale contro le truppe del Papa Alessandro III a largo delle sue coste. Il giovane re, per sopravvivere, decise di nascondersi dentro una cisterna. “Salvo re” divenne così il toponimo di Salvore.
II paesaggio salvorino è ancora oggi conosciuto per la presenza di numerose “stanzie” nell’entroterra e per la presenza delle gru per le barche lungo la costa. Le prime sono piccoli centri abitati che già dai tempi antichi disponevano di capienti stalle ed altri edifici annessi. Spesso d'inverno vi soggiornavano i pastori della Cicceria. Nell'ambito delle locali stanzie oggi ci sono molti edifici che conservano i caratteri delle costruzioni di un tempo e ne ricordano i modi di vivere.
Le gru, invece, sono tanto diffuse a Salvore da far parte dello stemma della società turistica, accanto all’immagine del faro. Si tratta di strutture originariamente in legno, ma oggi presenti anche in ferro, su cui vengono appese le piccole imbarcazioni non ormeggiate in un porto sicuro, in modo tale da ripararle dalle mareggiate provocate dal libeccio, che da queste parti rappresenta il nemico numero uno dei pescatori. Per alzare le barche sopra il livello del mare, poi, si ricorre al sistema delle corde che girano su delle carrucole.
Oltre alla pastorizia e alla pesca, Salvore è però una cittadina che sviluppa la sua economia essenzialmente attorno al settore del turismo, sin dai secoli scorsi ed esattamente intorno al 1818, anno in cui venne messo in funzione il faro, la costruzione più occidentale dell’Istria, alto ben 36 metri. Gli Austroungarici fecero di questo luogo la loro stazione climatica e di villeggiatura preferita, costruendo ville e residenze lungo tutta la costa, dove ancora oggi possono trovare alloggio visitatori di ogni luogo.
Il clima che si può godere in questa regione infatti è unico. Tagliata in due dal quarantacinquesimo parallelo, che ne enfatizza la posizione geografica ideale, le quattro stagioni sono equamente spartite. Le primavere rigogliosamente verdi e gli autunni vermigli, le estati piacevoli e gli inverni miti. Le svariate strutture ricettive, i ristoranti, i luoghi di divertimento, le specialità enogastronomiche, come il pesce che qui è di casa, accompagnato inoltre dallo squisito vino istriano, completano questo attraente luogo di villeggiatura.
Per il turista curioso Salvore offre delle vere e proprie oasi di buona cucina. Villa Rosetta (00385 52 725710) offre le delizie di mare e di terra del suo ristorante, il Maruzza ( Rosetta ha appena scritto un libro di ricette sulla sogliola!). Nella piacevole atmosfera della Taverna Maruzzella, (00385 52 759147), circondati da legno, pietra ferro battuto e vecchie fotografie di famiglia che illustrano la tradizione della taverna vecchia 70 anni, potrete godere dei piatti di pesce preparati in modo tradizionale nel camino. Il Ristorante da Toni (00385 52 759570), da anni si evidenzia per la sua cucina d'acqua raffinata e creativa.
Al ristorante Porto (00385 52 759213) Livio Janko vi saprà 'coccolare' con la sua cucina di pesce e le sue specialità di mare (Calamari ripieni con asparagi e polenta - Pesce al forno - Capesante gratinate al forno, ecc.).Villa Vilola (00385 52 759940) è a pochi passi dal mare, nei pressi dell'affascinante borgo peschereccio di Zambratija. Qui vi delizierete con la cucina di terra e di mare, e anche con la pizza, degustata nella splendida cornice della taverna. A Salvore potrete visitare anche la Cantina di Moreno Degrassi (00385 52 759259) o lo spaccio del Prosciuttificio Pitip ( 00385 52 737013).
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Taverna Maruzzella, una saga che viene da lontano
A Zambrattia, vicino Salvore, in Istria, la Taverna Maruzzella si nota subito, anche per nome decisamente partenopeo. E invece è una miscela veneto-croata di una dinastia di ristoratori di tutto rispetto.
Paolo Prodan, chef e patron, aveva aperto una pizzeria con questo nome, e l’ha mantenuto per il ristorante. La nonna si chiamava Maruzza, nome mantenuto per il locale di sua madre, e da qui il nome. Perché Paolo è la quarta generazione che si occupa di cucina, dal bisnonno in poi, che si tramanda nel tempo la tradizione, in questo caso aiutato anche dalla moglie..
Qui troviamo una cucina tradizionale, non troppo elaborata, soprattutto istriana a base di pesce (circa l’80%) e cucina dell’interno (tartufo, carne alla brace, paste fatte in casa, pane casareccio). Naturalmente ci sono influenze mediterranee, dovute alla vicinanza delle Venezie. Fa bella mostra di sé in sala un grande camino che viene utilizzato per cucinare sia la carne che il pesce.
L’ambiente è caldo ed accogliente (immaginatevi in una mattinata di pioggia e vento), e il titolare, seppur un poco riservato, è un tipo socievole ed alla mano.
La genuinità e la freschezza delle materie prime anche qui sono i punti basilari, con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Il tutto con un’ottima qualità e presentazione dei piatti. D’altronde, se il sangue non è acqua, la ristorazione di livello Paolo ce l’ha nel DNA. Si capisce anche solo guardando in depliant di presentazione, signorile ed accattivante.
Sono aperti tutto l’anno, salvo qualche breve periodo di vacanza dopo l’Epifania.
Per la loro bravura e la loro storia, sono stati invitati al Festival Europeo del Gusto che si terrà in Istria.
Konoba - Taverna - Maruzzella
Indirizzo : Ungarija 2, 52475 Zambratija
Telefono : +385 52 759 147
Fax : +385 52 759 147
Mobile : +385 91 543 0753
E-mail : info@maruzzella-istra.com
Sito: http://www.maruzzella.hr/
Paolo Prodan, chef e patron, aveva aperto una pizzeria con questo nome, e l’ha mantenuto per il ristorante. La nonna si chiamava Maruzza, nome mantenuto per il locale di sua madre, e da qui il nome. Perché Paolo è la quarta generazione che si occupa di cucina, dal bisnonno in poi, che si tramanda nel tempo la tradizione, in questo caso aiutato anche dalla moglie..
Qui troviamo una cucina tradizionale, non troppo elaborata, soprattutto istriana a base di pesce (circa l’80%) e cucina dell’interno (tartufo, carne alla brace, paste fatte in casa, pane casareccio). Naturalmente ci sono influenze mediterranee, dovute alla vicinanza delle Venezie. Fa bella mostra di sé in sala un grande camino che viene utilizzato per cucinare sia la carne che il pesce.
L’ambiente è caldo ed accogliente (immaginatevi in una mattinata di pioggia e vento), e il titolare, seppur un poco riservato, è un tipo socievole ed alla mano.
La genuinità e la freschezza delle materie prime anche qui sono i punti basilari, con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Il tutto con un’ottima qualità e presentazione dei piatti. D’altronde, se il sangue non è acqua, la ristorazione di livello Paolo ce l’ha nel DNA. Si capisce anche solo guardando in depliant di presentazione, signorile ed accattivante.
Sono aperti tutto l’anno, salvo qualche breve periodo di vacanza dopo l’Epifania.
Per la loro bravura e la loro storia, sono stati invitati al Festival Europeo del Gusto che si terrà in Istria.
Konoba - Taverna - Maruzzella
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Telefono : +385 52 759 147
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martedì 17 novembre 2009
I Violini di Umago, per gli amici i Violin de Umago
Abbiamo girovagato intorno a Salvore, in una giornata piovosa e ventosa, e all’interno siamo capitati al salumificio Pitip. Parlando col titolare, abbiamo scoperto una autentica miniera di gemme.
Il salumificio è stato fondato una quindicina di anni fa, ma attualmente è gestito da un italiano, per la precisione un bisiacco, che ha dato una spinta nuova, sia in termini di idee che di tecnologia. Ha ancora diverso lavoro da fare, anche se attualmente è in regola con le norme europee, ma lui vuole ancora migliorare perché gli eurocrati sono difficilmente prevedibili.
Sul fronte della materia prima, ha selezionato dei maiali austriaci per assicurarsi qualità e continuità di fornitura per avere una quantità economicamente lavorabile. L’allevamento è affidato a coltivatori locali, ma si nota ancora una certa diversità sui risultati ottenuti, perché ognuno pratica l’allevamento in modo diverso. Quindi la standardizzazione è molto al di là dall’essere ottenuta.
Il fiore all’occhiello sono i prosciutti, ed in particolar modo i Violini di Umago, che abbiamo avuto occasione di apprezzare a Verona, stagionati secondo disciplinare 18 mesi, con un massimo di 24.
Ultima novità, il Saluto Istriano, un nuovo salume ottenuto utilizzando le parti nobili non diversamente utili: ne viene fuori un insaccato, a forma di cuore, di due diverse dimensioni, lavorato sul tipo della sopressa veneta.
E poi, pancetta, salami, salsicce….
E’ importante far notare che il lavoro qui è impostato sulla ripresa della tradizione locale che si stava perdendo, ed infatti i risultati sono ottimi, sia dal punto qualitativo che di soddisfazione commerciale.
Proprio perché sono bravi, quelli del Pitip sono stati invitati al Festival Europeo del Gusto che si tiene proprio in Istria.
Prosciuttificio PITIP
Franèeskija 52, 52475 Salvore - Croazia
TEL./FAX UFFICIO: +385 52 / 737 - 013
CELLULARE: +385 91 / 1737 - 015
VENDITA: +385 91 /5171 - 113
PER ORDINI DOPO L 'ORARIO DI LAVORO : +385 91/1737 - 014
e-mail: info@pitip.hr
http://www.pitip.hr/
Il salumificio è stato fondato una quindicina di anni fa, ma attualmente è gestito da un italiano, per la precisione un bisiacco, che ha dato una spinta nuova, sia in termini di idee che di tecnologia. Ha ancora diverso lavoro da fare, anche se attualmente è in regola con le norme europee, ma lui vuole ancora migliorare perché gli eurocrati sono difficilmente prevedibili.
Sul fronte della materia prima, ha selezionato dei maiali austriaci per assicurarsi qualità e continuità di fornitura per avere una quantità economicamente lavorabile. L’allevamento è affidato a coltivatori locali, ma si nota ancora una certa diversità sui risultati ottenuti, perché ognuno pratica l’allevamento in modo diverso. Quindi la standardizzazione è molto al di là dall’essere ottenuta.
Il fiore all’occhiello sono i prosciutti, ed in particolar modo i Violini di Umago, che abbiamo avuto occasione di apprezzare a Verona, stagionati secondo disciplinare 18 mesi, con un massimo di 24.
Ultima novità, il Saluto Istriano, un nuovo salume ottenuto utilizzando le parti nobili non diversamente utili: ne viene fuori un insaccato, a forma di cuore, di due diverse dimensioni, lavorato sul tipo della sopressa veneta.
E poi, pancetta, salami, salsicce….
E’ importante far notare che il lavoro qui è impostato sulla ripresa della tradizione locale che si stava perdendo, ed infatti i risultati sono ottimi, sia dal punto qualitativo che di soddisfazione commerciale.
Proprio perché sono bravi, quelli del Pitip sono stati invitati al Festival Europeo del Gusto che si tiene proprio in Istria.
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sabato 14 novembre 2009
Olanda nascosta
Hidden Holland, l'Olanda nascosta quella che non conosciamo, è il tema lanciato per il 2008 dall'Ente Olandese per Turismo e Congressi, attraverso il sito istituzionale www.holland.com.
Piccole chicche, luoghi nascosti spesso sconosciuti agli stessi olandesi, contro gli stereotipi - zoccoli, tulipani, i grandi maestri della pittura e le città - che ne caratterizzano la personalità nell'immaginario comune.
Le molte cose che all'Olanda resta da svelare sono state selezionate e suddivise nel sito in tre temi principali: Cultura e Storia, Terra e Acqua, Gastronomia e Alloggio. La prima categoria comprende notizie su su luoghi di particolare interesse per la cultura o la storia del paese, come musei e siti architettonici. Di Terra e Acqua fanno parte informazioni sulle regioni legate a questi elementi più insolite d'Olanda. Infine, ristoranti e alloggi le particolarità gastronomiche e dell'accoglienza di questo paese.
Le 'perle' d'Olanda, sono tesori nascosti, per nulla familiari al turista medio. Qualche anticipazione: dormire all'interno di una botte di vino, cenare in una serra, raggiungere a piedi le isole della Frisia durante la bassa marea, un tuffo nel fiume Maas di Rotterdam... in bus e infine, una visita al centro più piccolo d'Olanda, Bronkhorst.
Zuid-Holland
Formaggi, mulini, polders, tulipani e una costa che sembra prolungarsi all'infinito. La provincia del Zuid-Holland offre tutto ciò che è tipicamente olandese. Rilassarsi in spiaggia, passeggiare lungo i canali storici o visitare uno dei numerosi musei e luoghi di interesse. Tutto questo è possibile. Godetevi i colori del famoso giardino floreale primaverili Keukenhof, il mercato del formaggio di Gouda, le ceramiche blu di Delft e i mulini a vento di Kinderdijk. Gli amanti della cultura verranno deliziati da una visita alle antiche città olandesi, con i loro musei e le bellissime attrazioni da abbinare al "Cuore Verde" delle cittadine costiere.
Noord-Holland
La provincia del Noord-Holland non smette mai di sorprendere chi la visita. Che siate attratti dalla pace e la quiete, dalle spiagge, dagli splendidi paesaggi, le cittadine storiche e i loro porti, è chiaro ovunque qui che l'acqua in questa provincia gioca un ruolo fondamentale e lega tra loro le varie attrazioni della provincia.
Flevoland
Vi servirà più di un giorno per scoprire le bellezze della regine Flevoland. Fatevi viziare in uno degli hotel della provincia dopo una giornata di scoperte, navigazione, shopping o dopo esservi tuffati nella straordinaria offerta culturale. In primavera vi raccomandiamo un hotel situato nel Noordoost Polder, dove potrete percorrere e ammirare la più lunga strada di tulipani d'Olanda. Se invece preferite soggiornare in un B&B nelle vicinanze dell' Oostvaardersplassen, sarete vicini alla zona dei laghi dove potete vedere moltissimi animali. In estate la costa è il posto perfetto. Scegliete uno dei numerosi parchi vacanza nei pressi del lago IJsselmeer o del piacevole lago Veluwemeer Lake.
Anche l’Olanda è stata invitata al Festival Europeo del gusto, che si terrà in Istria in dcembre.
www.holland.com/it
Piccole chicche, luoghi nascosti spesso sconosciuti agli stessi olandesi, contro gli stereotipi - zoccoli, tulipani, i grandi maestri della pittura e le città - che ne caratterizzano la personalità nell'immaginario comune.
Le molte cose che all'Olanda resta da svelare sono state selezionate e suddivise nel sito in tre temi principali: Cultura e Storia, Terra e Acqua, Gastronomia e Alloggio. La prima categoria comprende notizie su su luoghi di particolare interesse per la cultura o la storia del paese, come musei e siti architettonici. Di Terra e Acqua fanno parte informazioni sulle regioni legate a questi elementi più insolite d'Olanda. Infine, ristoranti e alloggi le particolarità gastronomiche e dell'accoglienza di questo paese.
Le 'perle' d'Olanda, sono tesori nascosti, per nulla familiari al turista medio. Qualche anticipazione: dormire all'interno di una botte di vino, cenare in una serra, raggiungere a piedi le isole della Frisia durante la bassa marea, un tuffo nel fiume Maas di Rotterdam... in bus e infine, una visita al centro più piccolo d'Olanda, Bronkhorst.
Zuid-Holland
Formaggi, mulini, polders, tulipani e una costa che sembra prolungarsi all'infinito. La provincia del Zuid-Holland offre tutto ciò che è tipicamente olandese. Rilassarsi in spiaggia, passeggiare lungo i canali storici o visitare uno dei numerosi musei e luoghi di interesse. Tutto questo è possibile. Godetevi i colori del famoso giardino floreale primaverili Keukenhof, il mercato del formaggio di Gouda, le ceramiche blu di Delft e i mulini a vento di Kinderdijk. Gli amanti della cultura verranno deliziati da una visita alle antiche città olandesi, con i loro musei e le bellissime attrazioni da abbinare al "Cuore Verde" delle cittadine costiere.
Noord-Holland
La provincia del Noord-Holland non smette mai di sorprendere chi la visita. Che siate attratti dalla pace e la quiete, dalle spiagge, dagli splendidi paesaggi, le cittadine storiche e i loro porti, è chiaro ovunque qui che l'acqua in questa provincia gioca un ruolo fondamentale e lega tra loro le varie attrazioni della provincia.
Flevoland
Vi servirà più di un giorno per scoprire le bellezze della regine Flevoland. Fatevi viziare in uno degli hotel della provincia dopo una giornata di scoperte, navigazione, shopping o dopo esservi tuffati nella straordinaria offerta culturale. In primavera vi raccomandiamo un hotel situato nel Noordoost Polder, dove potrete percorrere e ammirare la più lunga strada di tulipani d'Olanda. Se invece preferite soggiornare in un B&B nelle vicinanze dell' Oostvaardersplassen, sarete vicini alla zona dei laghi dove potete vedere moltissimi animali. In estate la costa è il posto perfetto. Scegliete uno dei numerosi parchi vacanza nei pressi del lago IJsselmeer o del piacevole lago Veluwemeer Lake.
Anche l’Olanda è stata invitata al Festival Europeo del gusto, che si terrà in Istria in dcembre.
www.holland.com/it
venerdì 13 novembre 2009
L’Albania, questa sconosciuta
Scrive Marjola Rukaj :
“L'Albania diventa una meta turistica, non solo per gli stessi albanesi, ma anche per gli stranieri. Punti di forza: infrastrutture migliorate, prezzi low cost e nuove politiche sui visti. Ancora assenti, però, adeguata promozione e politiche votate allo sviluppo del turismo
L'Albania inizia a diventare una meta turistica. E' questa la conclusione delle autorità albanesi e degli esperti di marketing turistico. Una volta uscita dalla cronaca nera dei media europei, mentre gli stereotipi negativi vengono consegnati al passato, l'Albania ritorna a essere una sconosciuta alle porte dell'Unione Europea, e come in molti amano definirla “l'ultimo mistero” di questa parte del mondo. L'estate 2008 si è conclusa con un bilancio positivo in ambito turistico, notevolmente superiore a quello degli anni scorsi.
Tra le mete preferite del turismo albanese al primo posto si trovano la natura e il mare, e per i vacanzieri del fine settimana anche le città d'arte. Le spiagge più frequentate sono state, come al solito, quelle di Durazzo, meta preferita dal "turismo patriottico" kosovaro, e tutta la costa meridionale, da Valona a Saranda. Molto meno frequentate le spiagge dell'Albania settentrionale. Questa parte del paese, nonostante le splendide montagne, rimane la meno frequentata e la meno esplorata anche dagli stessi albanesi. Tra le città d'arte la più visitata è stata Kruja, che ospita il castello dell'eroe nazionale Skanderbeg, poi Berat, da poco diventata patrimonio culturale dell'Unesco, Argirocastro, Butrint e Apollonia. Numerosi sono stati i turisti che hanno incluso un breve itinerario albanese durante le loro vacanze in Grecia o in Montenegro.
Secondo dati ufficiali l'Albania, tenendo conto di tutti i suoi punti di frontiera, è stata visitata nel periodo giugno-agosto da un milione e mezzo di persone, di cui 942 mila di nazionalità albanese e il resto di provenienza straniera. Tra gli stranieri un ventaglio di nazionalità, in particolar modo nord-europei ed est-europei dell'ex blocco socialista. Ma la cifra, molto ottimistica, rischia di venir confusa con quegli albanesi che, ormai cittadini degli stati di adozione, si recano in Albania per le vacanze di routine nel proprio paese. Bisogna considerare anche l'imprecisione delle statiche albanesi, un vero tallone d'Achille del paese, che indiscriminatamente calcolano tra i turisti anche gli albanesi entrati o usciti nel paese in questo periodo per diversi motivi e che trascorrono in Albania anche il resto dell'anno. Al tempo stesso, non si è in grado di dichiarare quanto sia valso alle casse albanesi il turismo degli ultimi mesi, e tanto meno di specificare quanto è stato speso al giorno da determinate categorie di turisti. Tuttavia, nonostante le critiche che gli esperti del turismo hanno fatto per la mancanza di una classificazione statistica, rimane il fatto che il turismo in Albania segna una notevole crescita rispetto al passato.
Spiaggia di Valona La novità di quest'anno è stato il fatto di essere riusciti ad andare oltre il turismo patriottico, proveniente dal Kosovo e dalle località albanofone della Macedonia. Per la prima volta l'Albania è stata inclusa nelle offerte di vacanza delle agenzie turistiche serbe, mentre quelli che si incontravano più spesso nelle spiagge del sud albanese, e in particolar modo a Valona e dintorni, erano macedoni slavi. I media albanesi hanno dedicato numerosi reportage ai macedoni che hanno scoperto quest'anno le spiagge del sud. Le opinioni sono state delle migliori, sia sulla qualità delle spiagge che sul servizio e sull'accoglienza albanese, tanto da far promettere a molti il ritorno; c'è stato invece da ridire sulla parte mancante dell'autostrada Fier – Valona, e sulle difficoltà linguistiche dei macedoni in un paese non slavo.
Secondo le opinioni degli esperti, espresse in vari dibattiti televisivi, risulta che anche gli albanesi iniziano a preferire le vacanze nel proprio paese, dimostrando che la smania degli anni passati di vacanze turche o croate sta leggermente diminuendo.
Tra le cause della notevole crescita del turismo In Albania ci sono naturalmente le infrastrutture notevolmente migliorate, che rappresentano però solo i primi risultati di quell'enorme cantiere che è oggi l'Albania. Altri motivi sono stati di tipo economico, la recessione degli ultimi mesi, e i prezzi molto alti dei paesi vicini hanno fatto sì che l'offerta turistica albanese, decisamente low cost, risultasse più appetibile. Secondo esperti albanesi ha rappresentato un vantaggio anche il fatto che quest'anno dell'Albania si è parlato molto sui media internazionali, in occasione della proclamazione dell'indipendenza del Kosovo, dei negoziati di adesione del paese alla Nato, fatti che hanno aumentato la curiosità per il "Paese delle aquile". Anche gli ultimi sviluppi nei Balcani hanno influenzato l'orientamento dei turisti dei paesi vicini, come la disputa sul nome tra la Macedonia e la Grecia, che ha portato i turisti macedoni ad optare per l'Albania.
C'è davvero poco invece da elogiare nella promozione turistica, che lascia ancora molto a desiderare. Le strategie dello stato albanese per la promozione del turismo sono poco strutturate e molto dispendiose. E' difficile trovare dépliant o informazioni turistiche sul paese, mentre l'unico sforzo internazionale fatto dallo stato albanese è stato uno spot di qualche minuto, molto costoso, trasmesso per un paio di mesi dalla CNN, che mirava a illustrare le attrazioni turistiche albanesi, però in modo molto anonimo e poco convincente. Nel paese mancano centri di informazione, e nonostante il governo abbia più volte dichiarato la priorità del turismo, è evidente che tutte le strutture turistiche sono gestite dall'imprenditoria privata, fuori dai piani regolatori o dalle politiche riguardanti le località turistiche. Ciò fa sì che spesso i turisti si lamentino delle troppe discoteche all'aperto, o di città fatte a misura di giovani, poco accoglienti per le altre fasce d'età.
Ha sicuramente avuto un riscontro positivo la politica dell'abolizione dei visti, definitiva o temporanea per il periodo estivo, oltre che per i paesi dell'Unione Europea anche per i vicini balcanici, chiudendo un occhio davanti alle mancate politiche bilaterali.
Proprio la questione dei visti è stata al centro di diverse reazioni dell'ambasciatore russo in Albania, Aleksandr Priscepov, che ha più volte invitato il governo Berisha ad abolire i visti per i cittadini russi, che sono enormemente interessati all'Albania, a visitare le sue attrazioni turistiche e ad investire. I cittadini russi iniziano comunque a visitare il paese, passando per il punto di frontiera tra il Montenegro e l'Albania in cui non è richiesto il visto, mentre nel nord del paese vi sono già dei terreni che sono stati acquistati da cittadini russi.
L'Albania fatica a sbarazzarsi delle conseguenze del suo lungo isolamento e a costruirsi una cultura turistica, lasciata per ora tutta in mano ai privati. Ma secondo le stime dell'Organizzazione mondiale del turismo, il paese è destinato a migliorare velocemente dato il suo enorme potenziale che, se abbinato a politiche adeguate, inserirà il paese nel novero dei vicini "turistici" mediterranei. “
Città da visitare:
TIRANA
Tirana è la capitale dell'Albania dal 1920. È una città relativamente nuova, fondata nel 1614 da Sulejman Bargjini, un proprietario terriere della regione di quel tempo. La città ha cominciato a svilupparsi all'inizio del diciottesimo secolo.
Oggi Tirana non è soltanto la città più popolata dell’Albania, ma anche il centro politico ed economico più importante del paese.
Nel centro di Tirana, nella piazza di Scanderbeg, si trova la moschea di Ethem Bey, costruita durante gli anni 1789 - 1823, e la Torre dell’Orologio, con un’altezza di 35 metri, costruita nel 1830. Anche il Palazzo della Cultura, che alloggia il Teatro del Balletto e dell’Opera e la Biblioteca Nazionale, si trova nella piazza di Scanderbeg.
A Tirana ci sono inoltre altre istituzioni importanti come il Museo Storico Nazionale, il Museo dell’Archeologia, il Museo delle Scienze Naturali, il Museo di Filatelia Albanese, la Galleria Nazionale delle Belle Arti, il Centro di Cultura Internazionale, ecc. Dal “Cimitero dei Martiri” dove si trova il monumento “Nene Shqiperi” ("MadreAlbania") è possibile ammirare una bella vista della città. Anche il Mar Adriatico e la Montagna di Dajti sono vicini alla città. Un gran parco con un lago artificiale è situato nel sud della città. .
VALONA
Valona è una città marittima. Non è solo uno dei principali porti dell'Albania, ma ha anche una grande importanza storica: nel 1912 qui l'Assemblea Nazionale ha proclamato l'indipendenza dell’ Albania e vi ha fondato il primo governo nazionale diretto da Ismail Qemali. Su quest’evento si può sapere di più visitando il Museo dell'Indipendenza. Su una collina sopra la città si trova “Kuz Baba”, un posto religioso, da dove si può vedere la spiaggia e l’intera città.
BERAT
Berati è conosciuta come "la città dalle mille finestre” ed è classificata come città-museo. È costruita di fronte e sulle falde del Monte Tomorr. All'interno dei muri di castello si trovano case d'abitazione e anche il “Museo Onufri”, che contiene oggetti iconografici e pitture religiose di Onufri, uno dei più grandi pittori albanesi del XVI secolo. Nella parte vecchia della città si trovano alcune costruzioni religiose importanti, come chiese e moschee.
DURAZZO
Durazzo è la seconda più grande città dell'Albania. È stata fondata da colonizzatori greci di Corinto e Corfù nel 627 a.C. Nell'antichità era conosciuta col nome di Epidamnos e più tardi fu chiamata Dyrrachion. L’anfiteatro
è il suo più importante monumento; ha una capacità di 15.000 spettatori ed è il più grande dei Balcani; costruito nel secondo secolo D.C., contiene una cripta cristiana e mosaici rari. Fra il primo e il terzo secolo, Durazzo fu un porto importante e un centro commerciale lungo la Via Egnatia, fra Roma e Bisanzio (Costantinopoli). Dopo tantissimi terremoti, una gran parte dell'antica Durazzo è affondata nel mare o è crollata ed è stata successivamente costruita sopra le rovine. Oggi la città è conosciuta per la vicina spiaggia di Durazzo e per le calde acque marine.
KRUJA
Kruja è una città medioevale vicino Tirana. Il nome di Kruja è strettamente collegato con quello dell’eroe nazionale albanese, Giorgio Kastriotta Scanderbeg, che, nel quindicesimo secolo, ha combattuto contro gli ottomani per 25 anni consecutivi, difendendo la civilizzazione europea dalla loro minaccia. In un posto prominente e strategico vicino alla città, c’è il castello, ed il Museo di Scanderbeg (museo nazionale). Lunga la strada che porta al castello, si trova anche un bazar medievale.
KORCA
È la più grande città della zona sud-orientale dell'Albania. È situata sulle falde della montagna di Morava, 800 metri sul livello del mare; è diventata un centro importante dell'artigianato e del commercio nel XVIII secolo, a causa dello sviluppo del commercio con le regioni vicine. A Korça si trova il Museo delle Arti Medioevali, che rappresenta la cultura del popolo albanese. Vi si trovano anche il Museo Nazionale dell'Educazione, dove il 7 Marzo 1887 fu aperta la prima scuola di lingua albanese ed anche il nuovo museo " Collezioni di Bratko", con antiquariati dall'Estremo Oriente
POGRADEC
Pogradec è uno dei più incantevoli siti turistici in Albania, a causa della sua posizione sul Lago d’Ohri, e si caratterizza per la vista panoramica e l’acqua limpida del lago. In questo lago si trova il pesce di koran, simile alla trota. Oltre alla bella spiaggia, le vostre vacanze a Pogradec saranno rese più interessanti dall'escursione al centro turistico in Driloni (5 km verso est), circondato da alberi e piante ornamentali.
ARGIROCÀSTRO
È una delle città più importanti dell'Albania meridionale ed è stata dichiarata "Città Museo". È costruita sul pendio di una montagna ed è conosciuta per le sue caratteristiche vie strette, pavimentate con pietre. Le case hanno un’architettura caratteristica. Il castello svetta come un balcone sopra la città; questa posizione permette ai visitatori di ammirare un paesaggio molto bello. Il Museo Nazionale delle Armi è situato all'interno del castello, e vi sono mostrate le armi prodotte ed usate dagli albanesi nei tempi antichi.
SARANDA
La bella città di Saranda, che si trova nell’estremo sud dell’Albania, offre un'atmosfera particolare ed uno stile unico.
Situata davanti all’isola greca di Corfù, Saranda è visitata per gran parte da turisti che vengono qua a godere delle bellezze di questa località, precedentemente inaccessibili. Questo è, infatti, uno dei luoghi più turistici in Albania, preferito dalle coppie in "luna di miele". Vicino Saranda ci sono le rovine dell'antica città di Butrinti ed il parco con la fonte di “Occhio Blu".
SCUTARI
È una delle più importanti città della parte nord occidentale del paese. È situata vicino al lago omonimo, lungo la strada che conduce a Montenegro. È una città antica, con una ricca storia. Si possono trovare le vecchie case caratteristiche, nelle quali sono usati il legno ed altri motivi tradizionali. Vicino alla città si trova il castello di Rozafa, costruito su una collina rocciosa, da dove potete ammirare attraenti e belle vedute. Durante il vostro soggiorno, potete visitare il Museo Storico della città. Scutari è un buon punto per iniziare il vostro viaggio nelle Alpi albanesi.
Grazie alle iniziative della dell'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto, l’Albania è stata invitata a partecipare in dicembre al Festival Europeo del Gusto, che si terrà in Istria (Croazia) a Buie, Salvore ed Umago.
“L'Albania diventa una meta turistica, non solo per gli stessi albanesi, ma anche per gli stranieri. Punti di forza: infrastrutture migliorate, prezzi low cost e nuove politiche sui visti. Ancora assenti, però, adeguata promozione e politiche votate allo sviluppo del turismo
L'Albania inizia a diventare una meta turistica. E' questa la conclusione delle autorità albanesi e degli esperti di marketing turistico. Una volta uscita dalla cronaca nera dei media europei, mentre gli stereotipi negativi vengono consegnati al passato, l'Albania ritorna a essere una sconosciuta alle porte dell'Unione Europea, e come in molti amano definirla “l'ultimo mistero” di questa parte del mondo. L'estate 2008 si è conclusa con un bilancio positivo in ambito turistico, notevolmente superiore a quello degli anni scorsi.
Tra le mete preferite del turismo albanese al primo posto si trovano la natura e il mare, e per i vacanzieri del fine settimana anche le città d'arte. Le spiagge più frequentate sono state, come al solito, quelle di Durazzo, meta preferita dal "turismo patriottico" kosovaro, e tutta la costa meridionale, da Valona a Saranda. Molto meno frequentate le spiagge dell'Albania settentrionale. Questa parte del paese, nonostante le splendide montagne, rimane la meno frequentata e la meno esplorata anche dagli stessi albanesi. Tra le città d'arte la più visitata è stata Kruja, che ospita il castello dell'eroe nazionale Skanderbeg, poi Berat, da poco diventata patrimonio culturale dell'Unesco, Argirocastro, Butrint e Apollonia. Numerosi sono stati i turisti che hanno incluso un breve itinerario albanese durante le loro vacanze in Grecia o in Montenegro.
Secondo dati ufficiali l'Albania, tenendo conto di tutti i suoi punti di frontiera, è stata visitata nel periodo giugno-agosto da un milione e mezzo di persone, di cui 942 mila di nazionalità albanese e il resto di provenienza straniera. Tra gli stranieri un ventaglio di nazionalità, in particolar modo nord-europei ed est-europei dell'ex blocco socialista. Ma la cifra, molto ottimistica, rischia di venir confusa con quegli albanesi che, ormai cittadini degli stati di adozione, si recano in Albania per le vacanze di routine nel proprio paese. Bisogna considerare anche l'imprecisione delle statiche albanesi, un vero tallone d'Achille del paese, che indiscriminatamente calcolano tra i turisti anche gli albanesi entrati o usciti nel paese in questo periodo per diversi motivi e che trascorrono in Albania anche il resto dell'anno. Al tempo stesso, non si è in grado di dichiarare quanto sia valso alle casse albanesi il turismo degli ultimi mesi, e tanto meno di specificare quanto è stato speso al giorno da determinate categorie di turisti. Tuttavia, nonostante le critiche che gli esperti del turismo hanno fatto per la mancanza di una classificazione statistica, rimane il fatto che il turismo in Albania segna una notevole crescita rispetto al passato.
Spiaggia di Valona La novità di quest'anno è stato il fatto di essere riusciti ad andare oltre il turismo patriottico, proveniente dal Kosovo e dalle località albanofone della Macedonia. Per la prima volta l'Albania è stata inclusa nelle offerte di vacanza delle agenzie turistiche serbe, mentre quelli che si incontravano più spesso nelle spiagge del sud albanese, e in particolar modo a Valona e dintorni, erano macedoni slavi. I media albanesi hanno dedicato numerosi reportage ai macedoni che hanno scoperto quest'anno le spiagge del sud. Le opinioni sono state delle migliori, sia sulla qualità delle spiagge che sul servizio e sull'accoglienza albanese, tanto da far promettere a molti il ritorno; c'è stato invece da ridire sulla parte mancante dell'autostrada Fier – Valona, e sulle difficoltà linguistiche dei macedoni in un paese non slavo.
Secondo le opinioni degli esperti, espresse in vari dibattiti televisivi, risulta che anche gli albanesi iniziano a preferire le vacanze nel proprio paese, dimostrando che la smania degli anni passati di vacanze turche o croate sta leggermente diminuendo.
Tra le cause della notevole crescita del turismo In Albania ci sono naturalmente le infrastrutture notevolmente migliorate, che rappresentano però solo i primi risultati di quell'enorme cantiere che è oggi l'Albania. Altri motivi sono stati di tipo economico, la recessione degli ultimi mesi, e i prezzi molto alti dei paesi vicini hanno fatto sì che l'offerta turistica albanese, decisamente low cost, risultasse più appetibile. Secondo esperti albanesi ha rappresentato un vantaggio anche il fatto che quest'anno dell'Albania si è parlato molto sui media internazionali, in occasione della proclamazione dell'indipendenza del Kosovo, dei negoziati di adesione del paese alla Nato, fatti che hanno aumentato la curiosità per il "Paese delle aquile". Anche gli ultimi sviluppi nei Balcani hanno influenzato l'orientamento dei turisti dei paesi vicini, come la disputa sul nome tra la Macedonia e la Grecia, che ha portato i turisti macedoni ad optare per l'Albania.
C'è davvero poco invece da elogiare nella promozione turistica, che lascia ancora molto a desiderare. Le strategie dello stato albanese per la promozione del turismo sono poco strutturate e molto dispendiose. E' difficile trovare dépliant o informazioni turistiche sul paese, mentre l'unico sforzo internazionale fatto dallo stato albanese è stato uno spot di qualche minuto, molto costoso, trasmesso per un paio di mesi dalla CNN, che mirava a illustrare le attrazioni turistiche albanesi, però in modo molto anonimo e poco convincente. Nel paese mancano centri di informazione, e nonostante il governo abbia più volte dichiarato la priorità del turismo, è evidente che tutte le strutture turistiche sono gestite dall'imprenditoria privata, fuori dai piani regolatori o dalle politiche riguardanti le località turistiche. Ciò fa sì che spesso i turisti si lamentino delle troppe discoteche all'aperto, o di città fatte a misura di giovani, poco accoglienti per le altre fasce d'età.
Ha sicuramente avuto un riscontro positivo la politica dell'abolizione dei visti, definitiva o temporanea per il periodo estivo, oltre che per i paesi dell'Unione Europea anche per i vicini balcanici, chiudendo un occhio davanti alle mancate politiche bilaterali.
Proprio la questione dei visti è stata al centro di diverse reazioni dell'ambasciatore russo in Albania, Aleksandr Priscepov, che ha più volte invitato il governo Berisha ad abolire i visti per i cittadini russi, che sono enormemente interessati all'Albania, a visitare le sue attrazioni turistiche e ad investire. I cittadini russi iniziano comunque a visitare il paese, passando per il punto di frontiera tra il Montenegro e l'Albania in cui non è richiesto il visto, mentre nel nord del paese vi sono già dei terreni che sono stati acquistati da cittadini russi.
L'Albania fatica a sbarazzarsi delle conseguenze del suo lungo isolamento e a costruirsi una cultura turistica, lasciata per ora tutta in mano ai privati. Ma secondo le stime dell'Organizzazione mondiale del turismo, il paese è destinato a migliorare velocemente dato il suo enorme potenziale che, se abbinato a politiche adeguate, inserirà il paese nel novero dei vicini "turistici" mediterranei. “
Città da visitare:
TIRANA
Tirana è la capitale dell'Albania dal 1920. È una città relativamente nuova, fondata nel 1614 da Sulejman Bargjini, un proprietario terriere della regione di quel tempo. La città ha cominciato a svilupparsi all'inizio del diciottesimo secolo.
Oggi Tirana non è soltanto la città più popolata dell’Albania, ma anche il centro politico ed economico più importante del paese.
Nel centro di Tirana, nella piazza di Scanderbeg, si trova la moschea di Ethem Bey, costruita durante gli anni 1789 - 1823, e la Torre dell’Orologio, con un’altezza di 35 metri, costruita nel 1830. Anche il Palazzo della Cultura, che alloggia il Teatro del Balletto e dell’Opera e la Biblioteca Nazionale, si trova nella piazza di Scanderbeg.
A Tirana ci sono inoltre altre istituzioni importanti come il Museo Storico Nazionale, il Museo dell’Archeologia, il Museo delle Scienze Naturali, il Museo di Filatelia Albanese, la Galleria Nazionale delle Belle Arti, il Centro di Cultura Internazionale, ecc. Dal “Cimitero dei Martiri” dove si trova il monumento “Nene Shqiperi” ("MadreAlbania") è possibile ammirare una bella vista della città. Anche il Mar Adriatico e la Montagna di Dajti sono vicini alla città. Un gran parco con un lago artificiale è situato nel sud della città. .
VALONA
Valona è una città marittima. Non è solo uno dei principali porti dell'Albania, ma ha anche una grande importanza storica: nel 1912 qui l'Assemblea Nazionale ha proclamato l'indipendenza dell’ Albania e vi ha fondato il primo governo nazionale diretto da Ismail Qemali. Su quest’evento si può sapere di più visitando il Museo dell'Indipendenza. Su una collina sopra la città si trova “Kuz Baba”, un posto religioso, da dove si può vedere la spiaggia e l’intera città.
BERAT
Berati è conosciuta come "la città dalle mille finestre” ed è classificata come città-museo. È costruita di fronte e sulle falde del Monte Tomorr. All'interno dei muri di castello si trovano case d'abitazione e anche il “Museo Onufri”, che contiene oggetti iconografici e pitture religiose di Onufri, uno dei più grandi pittori albanesi del XVI secolo. Nella parte vecchia della città si trovano alcune costruzioni religiose importanti, come chiese e moschee.
DURAZZO
Durazzo è la seconda più grande città dell'Albania. È stata fondata da colonizzatori greci di Corinto e Corfù nel 627 a.C. Nell'antichità era conosciuta col nome di Epidamnos e più tardi fu chiamata Dyrrachion. L’anfiteatro
è il suo più importante monumento; ha una capacità di 15.000 spettatori ed è il più grande dei Balcani; costruito nel secondo secolo D.C., contiene una cripta cristiana e mosaici rari. Fra il primo e il terzo secolo, Durazzo fu un porto importante e un centro commerciale lungo la Via Egnatia, fra Roma e Bisanzio (Costantinopoli). Dopo tantissimi terremoti, una gran parte dell'antica Durazzo è affondata nel mare o è crollata ed è stata successivamente costruita sopra le rovine. Oggi la città è conosciuta per la vicina spiaggia di Durazzo e per le calde acque marine.
KRUJA
Kruja è una città medioevale vicino Tirana. Il nome di Kruja è strettamente collegato con quello dell’eroe nazionale albanese, Giorgio Kastriotta Scanderbeg, che, nel quindicesimo secolo, ha combattuto contro gli ottomani per 25 anni consecutivi, difendendo la civilizzazione europea dalla loro minaccia. In un posto prominente e strategico vicino alla città, c’è il castello, ed il Museo di Scanderbeg (museo nazionale). Lunga la strada che porta al castello, si trova anche un bazar medievale.
KORCA
È la più grande città della zona sud-orientale dell'Albania. È situata sulle falde della montagna di Morava, 800 metri sul livello del mare; è diventata un centro importante dell'artigianato e del commercio nel XVIII secolo, a causa dello sviluppo del commercio con le regioni vicine. A Korça si trova il Museo delle Arti Medioevali, che rappresenta la cultura del popolo albanese. Vi si trovano anche il Museo Nazionale dell'Educazione, dove il 7 Marzo 1887 fu aperta la prima scuola di lingua albanese ed anche il nuovo museo " Collezioni di Bratko", con antiquariati dall'Estremo Oriente
POGRADEC
Pogradec è uno dei più incantevoli siti turistici in Albania, a causa della sua posizione sul Lago d’Ohri, e si caratterizza per la vista panoramica e l’acqua limpida del lago. In questo lago si trova il pesce di koran, simile alla trota. Oltre alla bella spiaggia, le vostre vacanze a Pogradec saranno rese più interessanti dall'escursione al centro turistico in Driloni (5 km verso est), circondato da alberi e piante ornamentali.
ARGIROCÀSTRO
È una delle città più importanti dell'Albania meridionale ed è stata dichiarata "Città Museo". È costruita sul pendio di una montagna ed è conosciuta per le sue caratteristiche vie strette, pavimentate con pietre. Le case hanno un’architettura caratteristica. Il castello svetta come un balcone sopra la città; questa posizione permette ai visitatori di ammirare un paesaggio molto bello. Il Museo Nazionale delle Armi è situato all'interno del castello, e vi sono mostrate le armi prodotte ed usate dagli albanesi nei tempi antichi.
SARANDA
La bella città di Saranda, che si trova nell’estremo sud dell’Albania, offre un'atmosfera particolare ed uno stile unico.
Situata davanti all’isola greca di Corfù, Saranda è visitata per gran parte da turisti che vengono qua a godere delle bellezze di questa località, precedentemente inaccessibili. Questo è, infatti, uno dei luoghi più turistici in Albania, preferito dalle coppie in "luna di miele". Vicino Saranda ci sono le rovine dell'antica città di Butrinti ed il parco con la fonte di “Occhio Blu".
SCUTARI
È una delle più importanti città della parte nord occidentale del paese. È situata vicino al lago omonimo, lungo la strada che conduce a Montenegro. È una città antica, con una ricca storia. Si possono trovare le vecchie case caratteristiche, nelle quali sono usati il legno ed altri motivi tradizionali. Vicino alla città si trova il castello di Rozafa, costruito su una collina rocciosa, da dove potete ammirare attraenti e belle vedute. Durante il vostro soggiorno, potete visitare il Museo Storico della città. Scutari è un buon punto per iniziare il vostro viaggio nelle Alpi albanesi.
Grazie alle iniziative della dell'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto, l’Albania è stata invitata a partecipare in dicembre al Festival Europeo del Gusto, che si terrà in Istria (Croazia) a Buie, Salvore ed Umago.
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