lunedì 21 marzo 2011

DOLO: I SAPORI DELL’ALTRO -3-

Le Venezie Sconosciute


9 marzo 2011

Particolarmente fruttuoso è stato l’incontro con il Gruppo Banca Carige, che ha sostenuto la manifestazione.

Banca Carige, che conta più di 46 filiali nel Veneto e affiancata anche da una rete assicurativa, è stata presente al convegno con tre cariche di grande rilievo: il Communication Specialist direttamente dalla sede centrale della banca in Liguria, Diego De Matia; il Direttore Capozona della filiale di banca Carige, Lino Cagnin; e il responsabile dell’Agenzia Carige Assicurazioni di Dolo, Andrea Favaro. Queste personalità hanno presentato la realtà dell’istituto finanziario che rappresentano, indicando quali fossero le potenzialità e le debolezze di una zona come quella della Riviera del Brenta. I comunicatori e i giornalisti hanno posto loro alcune domande in merito alla realtà locale in un momento in cui la crisi angoscia moltissime piccole e medie imprese che, come si sa, sono una realtà radicata nel tessuto industriale del nord-est. Banca Carige ha sentito, senza dubbio, gli effetti dello stallo ma ha permesso a moltissime imprese di uscirne in modo virtuoso. La crisi ha fatto ridurre la fiducia e quindi la propensione agli investimenti; la banca si sente di dover essere ancora più vicina al costrutto sociale, famiglie ma soprattutto imprese.

venerdì 18 marzo 2011

DOLO: I SAPORI DELL’ALTRO -2-

Le Venezie Sconosciute


7 marzo 2011

Nell’Hotel “Casa a Colori” di Dolo la rassegna è continuata con i colori della Primavera del Prosecco. I produttori del vino tipico di Conegliano e Valdobbiadene, hanno presentato quelle che sono le loro prerogative per creare e sviluppare un vino di qualità, aggiungendo particolarità all’enoteca classica. Ricordiamo le cantine Bisol, le enoteche Terra da Mar, la Noventana. fra gli altri. I ristoratori della zona, dal canto loro, cercano di sviluppare un rapporto diretto con le cantine per rilanciare il turismo, sia dal punto di vista gastronomico che enogastronomico, spingendo i visitatori a scoprire i gusti tradizionali; i giovani chef, quindi, ripropongono piatti della tradizione rivisitati con modernità.

Dolo, essendo in questi giorni la protagonista indiscussa dell’iniziativa, ha fatto anche oggi la parte del leone con la presenza dei simpatici coniugi Luigino ed Annalisa, proprietari della Macelleria equina “Al Cristo” di Dolo, che vanta una tradizione di quasi cento anni nel settore, essendo nata nel 1927. La qualità è senza dubbio ottima: il proprietario, come ha avuto modo di raccontare durante la tavola rotonda, si occupa personalmente della scelta della carne nei vari allevamenti locali. Ma Annalisa e Luigino offrono un valore aggiunto alla loro merce: l’ospitalità; ed è questo che è necessario per creare un turismo nuovo e rilanciarlo in modo p

ositivo. Ricordiamo che hanno portato gli sfilacci di Coppiello, un leader del settore, ed hanno avuto la collaborazione di Roncolato.

Una tale occasione sembra essere utile al fine di scambiarsi opinioni e raccontare le proprie esperienze in modo diretto, creando, magari, la circostanza per collaborare.

giovedì 17 marzo 2011

DOLO: I SAPORI DELL’ALTRO -1-

Le Venezie Sconosciute




6 marzo 2011



Nell’ incantevole cornice della Riviera del Brenta, presso l’Hotel “Casa a Colori” di Dolo, si è dato avvio il 6 marzo 2011 a: “Dolo: i Sapori dell’Altro”, una manifestazione promossa dall’Associazione l’Altratavola, dal progetto InfoRiviera, (sotto il patrocinio del comune di Dolo) e dall’Associazione Internazionale Borghi Europei del Gusto, con il patrocinio della provincia di Venezia.

Una rassegna nella quale si sono confrontati giornalisti, comunicatori, rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni, Aziende dei settori agroalimentare e turistico, provenienti da ben cinque paesi europei - Austria, Slovenia, Croazia, Svizzera e Romania - , e da sette regioni italiane: Emilia Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Campania, Liguria, Calabria e Puglia.

In questo primo giorno, il lato internazionale della manifestazione ha visto come protagonista la Slovenia, presentando il parco naturale delle Saline di Sicciole, dove da secoli si tramanda la raccolta del sale e grazie alle quali si sono sviluppate attività parallele contribuendo sostanzialmente allo sviluppo di Pirano e lo storico allevamento di branzini della Famiglia Fonda.

Dall’Italia, sono giunti richiami dal Veneto, dalle colline di Conegliano e Valdobbiadene, con un sorso di Prosecco tranquillo accompagnato da dolci dalle note spezziate della cantina Tardivel. La Calabria ha fatto saggiare il suo lato verace con i prodotti tipici contraddistinti dai gusti intensi del suo olio.

La giornata si è conclusa all’insegna del mondo delle Associazioni, che hanno avuto modo di esporre la propria attività e i progetti futuri, per poter riuscire a costruire un piano di Informazione Locale. Hanno partecipato l’Associazione Villaggio Solidale di Mirano della fondazione Cav. Guido Gini Onlus; il gruppo Corte con le sue due associazioni che ne fanno parte: Nuovo Villaggio e città SO.LA.RE; e l’Associazione di promozione sociale “Mille Sogni” di Dolo.

Questo primo incontro è avvenuto in concomitanza con la quarta Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, un programma statale con l’obiettivo di convertire vecchie ferrovie abbandonate e restituirle a nuova vita per la realizzazione di piste ciclabili, in collaborazione con “La Vaca Mora”, Giornale delle ferrovie dimenticate.

mercoledì 16 marzo 2011

Egidio Ziber, Gospodar Sonca, Signore del Sole

Abbiamo incontrato Egidio Ziber a Dolo: lui era venuto con la delegazione di Pirano-Portorose agli incontri programmati per i Borghi Europei del Gusto.


Gia il simbolo è un programma: il caprone istriano bianco che quasi sovrasta un sole rosso. E poi il nome, signore del Sole. E’ stato lui ad insegnarmi a mettere sul branzino di Irena Fonda il sale di Sicciole e un goccio d’olio. Come stuzzichino, accompagnato da una buona malvasia istriana,è eccezionale.

Lui ha 1500 alberi di ulivo su 5 ettari a Sicciole, nell’Istria Slovena: Leccino 60%, diverse varietà autoctone 30% (varietà di Pirano: Buga, Cernizza, Storta), istriana Belica 10%. Le olive sono raccolte a mano, la produzione integrata. Le olive raccolte vengono lavorate entro 12 ore nel frantoio della fattoria. Suggerisco di andare a trovarlo perché è un fenomeno, nel senso buono.

Egidio Ziber

Parecag/Parezzago 168, 6333 Sečovlje /Sicciole

Slovenia

Phone: +386 (0)5 672 09 20

E-mail: egidio.ziber@siol.net

lunedì 14 marzo 2011

Le Saline di Sicciole e il loro sale

Le saline di Sicciole sono le uniche da questa parte del Adriatico, dove il sale è tuttora in produzione e in cui la procedura tradizionale di produzione è sopravvissuta fino ai nostri giorni.


Oggi, il ruolo economico delle saline viene sottoposto alle cure conservative della natura e culturali del luogo. La produzione del sale riguarda anche altri prodotti, come il cioccolato al sale, la conservazione delle saline è stato aiutata dal patrimonio culturale di sensibilizzazione, l'area delle saline sta dando rifugio agli speciali o vegetali rare e specie animali ed è al momento una riserva residenziale dell'ambiente ecologicamente prezioso per l’uomo e ricordo di una volta, ricco patrimonio culturale del Mediterraneo ed attualmente scomparso del paesaggio.

Il sale è prodotto nelle saline, comprendendo evaporazione e bacini di cristallizzazione. L’acqua di mare è una soluzione che evapora e che viene spinta nei bacini di cristallizzazione seguendo il principio di gravità, o coadiuvata da pompe. A Fontanigge, una volta si usavano le ruote spinte dal vento, mentre, gli austriaci avevano introdotto a Lera, un secolo fa, una procedura modernizzata con l'uso di pompe.

I bacini di cristallizzazione coprono circa un quinto di tutti i bacini. In essi, il sale è finalmente fatto, una volta che l'acqua di mare ha viaggiato nelle vasche di evaporazione, a poco a poco ha evaporato.

Il risultato è un sale bianchissimo, ricco di sostanze minerali, non depauperato da lavorazioni.

www.soline.si

venerdì 11 marzo 2011

Il sale di Irena

Stiamo parlando di Irena Fonda, una bella ragazza che ha una passione per il mare e le sue creature non da poco. Allora, mi ha dato una scatola di sale, sale di Sicciole, le famose saline nei dintorni di Portorose. Servirebbe per fare il branzino sotto sale, ma può essere usato anche in altri modi. Il sale di Sicciole è bianco, incredibilmente bianco, e ricco di microorganismi che lo rendono unico.

Giustamente Irena ne va fiera, pur non essendo loquace, ho capito che le piace e ama il mare, in tutte le sue componenti. Il pesce allevato in acqua pulita, come ad esempio il BRANZINO DI PIRANO, alimentato solo con mangime di qualità e senza aggiunta di sostanze nocive, ha il vantaggio, rispetto al pesce che vive libero, di non contenere (o di contenerne solo alcune tracce) di pesticidi, additivi, metalli tossici (mercurio, selenio, cromo ed altri), nitrati, diossine, furani, sulfonamidi, PCB, 3-MCPD, acrilamidi e altri. Inoltre i branzini d’allevamento, rispetto agli altri branzini, contengono una quantità di grassi fino a sei volte maggiore, soprattutto quei grassi che sono utili alla nostra salute. Sono inoltre, oltretutto, una vera specialità gastronomica.

I branzini che commercializza la ditta Fonda, sono freschissimi, e sono consegnati dappertutto, in speciali contenitori. Ho visto che la merce è sotto ghiaccio, e anche il contenitore è buono: dopo un sacco di tempo il ghiaccio è ancora più o meno integro, e il pesce ha ancora un bell’aspetto.

Lei ci ha fatto assaggiare un antipasto davvero originale: pezzettini di branzino, che uniti a sale di Sicciole e olio istriano, hanno un gusto straordinario. Poi, un bicchiere di malvasia istriana viene esaltato nel gusto: il giusto complemento.

FONDA.SI d.o.o.

Liminjanska cesta 117

6320 Portorož – Portorose

Slovenija

T: 051 605 605

F: 05 6772 181

E: info@fonda.si

I: www.fonda.si







giovedì 10 marzo 2011