mercoledì 29 settembre 2010

Le saline di Sicciole

“Non è facile oggi comprendere le ragioni che fecero della produzione, del consumo e della tassazione del sale, un elemento vitale dell'economia pubblica per tutto un susseguirsi di secoli, fin quasi alle soglie dell'età contemporanea.


Tentando una breve analisi ricordiamo anzitutto come il tipo di alimentazione allora prevalente - e così la scarsità o l'alto prezzo delle droghe oggi di uso comune - portavano ad un impiego del sale assai più frequente nella vita quotidiana delle famiglie.

Ma l'uso prevalente del sale, fino al secolo scorso, era collegato alle tradizionali tecniche di conservazione della carne e del pesce. L'unica alternativa alla "salagione" consisteva - può dirsi - nella poco pratica "fumigagione". possibile del resto soltanto per alcuni tipi di alimenti. La richiesta di sale fu poi particolarmente elevata nei secoli e nei paesi in cui si faceva un consumo prevalente di carne suina.” (Almerigo Apollonio, El sal de Piran).

E fu il caso di gran parte dell'Europa fino al secolo XVIII. La prima citazione delle saline di Sicciole, (Sečovlje) in Slovenia, vicino al confine con la Croazia,. che però erano note fino dai tempi dei Romani, situate nella valle del fiume Dragogna, risale al 1139; da allora e fino alla fine degli anni '60 del XX° secolo, esse sono state sempre attive, fornendo il sale ai monopoli della Serenissima, prima, dell' Impero Austro - Ungarico, dell' Italia e della Yugoslavia, poi.

La superficie totale ammonta a circa 850 ettari, compresi fra i canali di San Bortolo (Lera) e Sant' Odorico (Libadore), detto anche "Fontanigge". Il Fiume Grande che è il fiume Dragogna ed il Canale di Mezzo completano le canalizzazioni, ora in parte interrate per ottenere la pista dell' attuale aeroporto turistico.

Il nome di "Fontanigge" designava tutto il comprensorio delle saline (Valle Salifera), accanto alle quali esisteva, fino a pochi anni or sono, anche una miniera, dalla quale si estraeva carbone.

Lungo la breve costa slovena esistono pochissimi ambienti umidi e paludosi accanto alle foci dei brevi corsi d'acqua istriani. Un tempo ne esistevano in numero maggiore, in quanto le foci venivano trasformate in saline, che si trovavano ai margini delle citta' costiere (le saline di Capodistria, di Isola, di Strugnano, di Lucia e di Sicciole).

Oggi le saline si sono conservate solamente a Strugnano ed a Sicciole, ed oltre a queste si possono annoverare quali ambienti umidi le lagune di Strugnano, entrambi i laghi di Fiesso, la laguna di San Canziano presso Capodistria e la foce del Risanp. Tutti questi ambienti sono quindi frutto del lavoro dell'uomo, ma consoni alla natura.

Le saline di Sicciole sono oggi l'ambiente umido di maggiore estensione della Slovenia (650 ha) ed al contempo la località slovena più importante dal punto di vista ornitologico. La varietà delle specie di volatili che nidificano e svernano in questo ambiente e' sostanzialmente maggiore rispetto ad altre aree. Sono state evidenziate ad oggi 288 specie, delle quali nel circondario ne nidificano 90.

Il governo della Repubblica Slovena ha proclamato nel 2001 l'area del Museo delle Saline e stata proclamata monumento culturale d'importanza nazionale. Nel 1993 le Saline di Sicciole, quale prima zona umida della Slovenia, sono state incluse nell'elenco delle località tutelate dalla convenzione di Ramsar. Al contempo le saline sono importanti quale eccezionale intreccio di ecosistemi, che unisce le forme di transizione tra gli ecosistemi brachiali marini, quelli d'acqua dolce e quelli della terraferma.



http://www.slovenia.info/it/naravne-znamenitosti-jame/Il-Parco-ambientale-delle-saline-di-Sicciole.htm?naravne_znamenitosti_jame=908&lng=4

giovedì 23 settembre 2010

Al Rondò di Buje

Eravamo a Buje, e Valter e Dario ci invitano per un bicchiere. Siamo in piazza a Buje, in Istria, ed andiamo al Rondò, fidandoci di Valter, che è responsabile dell’Ufficio Turistico.


Era una giornata bellissima, non sembrava che fosse autunno: insomma una tipica giornata calda, la velatura afosa si è sentita dopo, nel pomeriggio.

Sento parlare in entrambe le lingue, croato e veneto, e mi sento bene, come fossi in un qualunque caffè veneto o friulano. Per stare prima, arrivando da Plovania, al semaforo si gira a destra, sulla prima piazza si trova sulla destra. E’ anche abbastanza facile sostare.

Arriva quasi mezzogiorno, e già che ci siamo andiamo all’interno per un boccone: la sala è ampia, con vista sulle colline istriane. L’odore mi ricorda la mia prima giovinezza, e poi scopro che stanno cucinando il pane con l’impasto della pizza.

Il menu è abbastanza semplice, lasagne con le verdure, che non ho capito cosa fossero, e bistecche di pollo impanate: tutto molto buono e croccante, in un piatto ben preparato. Il servizio è veloce e cortese.

Per chi passa da queste parti, è un punto di riferimento valido, che vogliamo ricordare.



Buje, T: 385
052 772898

Buje

Address: Trg Josipa Broza Tita 4, 52460 Buje



TZ Buje

Istarska 2

52460 Buje

T. +385 (0)52 773353

F. +385 (0)52 773353

info@istria-buje-buie.com

www.istria-buje-buie.com

L'Albania e i Borghi Europei del Gusto

Diverse sono le realtà albanesi che l'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto ha deciso di coinvolgere per il Festival Europeo del Gusto 2010.


Anzitutto il mondo dell'informazione e della comunicazione. Albania News è il primo quotidiano albanese online in lingua italiana , che nasce da una tela di contatti e di corrispondenti presenti nella comunità albanese residenti in Italia e da giornalisti, professori, studiosi o studenti che risiedono nel Paese delle aquile per dare vita ad un network di informazione indipendente, costituito da un portale in lingua italiana AlbaniaNews.it.

Le informazioni vengono raccolte da fonti locali ed elaborate dalle sedi di AlbaniaNews presenti in Albania, Kosovo e Italia e tradotte in italiano.

La testata nasce il 20 marzo 2008 con il nome Albania News. Inizialmente la struttura del sito è molto semplice, e consiste in una lunga homepage che riassume le notizie più importanti, con alcune sezioni interattive dove i lettori potevano contribuire con dei commenti. Nel 2009 viene effettuato il primo restyling grafico: diverse sezioni tematiche, con aggiornamento in tempo reale e l'introduzione di servizi agli utenti come forum e community.

Viene poi registrato come una vera testata telematica il 30 settembre 2009 al Tribunale di Modena.Direttore Responsabile è Giulia Bondi,Direttore Editoriale Olti Buzi,ViceDirettore Darien Levani, Caporedattore Alban Trungu.

Al Festival Europeo del Gusto interverranno anche i delegati dell'Associazione che provengono dalla città di Valona e dal suo comprensorio. Valona (in albanese Vlora o Vlorë) è una città di 93.812 abitanti dell'Albania, secondo porto del paese dopo Durazzo. Sorge nella parte sud-occidentale dello stato, sulle rive del Mar Adriatico, nel distretto omonimo. Il porto, che si affaccia sul Canale d'Otranto, è il più efficiente della costa albanese ed il più vicino all'Italia: dista poco più di 70 miglia nautiche da Punta Palascìa, sulla costa del Salento. È protetto dall'isola di Saseno (Sazan) e da Capo Linguetta (Kepi i Gjuhezes), il punto più settentrionale dei Monti Acrocerauni (Karaburun). La delegazione albanese proporrà alcuni piatti tipici della cucina del Paese delle aquile: in particolare il byrek. È un piatto tipico albanese ed esiste in un'infinità di variazioni. È fatto con sfoglie di pasta preparata in casa. Le sfoglie sono molto più sottili di quelle usate per le lasagne italiane. Si procede a strati, alternando la sfoglia alle verdure (la cicoria, il porro, il cavolo o altro), accompagnate spesso da carne trita, riso oppure formaggi. Il tutto va poi sistemato in una teglia rotonda e cotto al forno (meglio se a legna).

Il byrek si consuma per strada o in casa. Nei locali si può scegliere il ripieno: di sola verdura, di solo formaggio o di sola carne. Una variante al byrek è l'ottimo quméshtor, con soltanto due sfoglie e con latte, burro, formaggio e ricotta. Certe volte si aggiunge anche lo zucchero e così diventa un dolce. A Valona quando si pensa al byrek si intende soprattutto il byrek con le verdure, che in valonese si chiama il lakror. I valonesi sono anche convinti di preparare e mangiare uno dei migliori quméshtor di tutta l'Albania. La preparazione è quella classica, ma viene rivendicata una maggiore attenzione alla qualità degli ingredienti base (latte, formaggio, yoghurt, verdure, carne).

Un'altra esperienza che ha suscitato l'interesse della rete europea è quella dei giovani di ViVAlbania."L'Albania è un paese bellissimo dove vogliamo costruire il nostro presente e futuro. Proponiamo itinerari di turismo responsabile dove poter conoscere la natura e la cultura albanese creando la possibilità per noi giovani di finanziarci un percorso formativo legato ai nostri obiettivi. La proposta è aperta a tutte le persone di qualsiasi età e la lingua parlata è l'italiano."

"Tutto è nato nel 2005 con un'idea pensata per rimanere in Albania a costruire il nostro presente e futuro senza dover cercare "fortuna" in altri paesi, valorizzando la nostra bellissima terra. Nasce quindi l'idea di dare ospitalità ai viaggiatori nelle nostre case e portandoli a scoprire grandi qualità di questo paese per poterci pagare gli studi e raggiungere il nostro obiettivo lavorativo. E' nato quindi il sito internet Bathorebeach.net. Quella spiaggia sul lago vicino a Bathore (nella periferia di Tirana) dove andavamo a chiacchierare è ancora là e spesso ci andiamo per parlare di questa grande nuova avventura che sta crescendo da Bathore Beach a VIVAlbania.net.

Nell'estate 2006 abbiamo accolto oltre 80 viaggiatori che abbiamo ospitato nelle nostre case e accompagnato in giro per l'Albania con grande gioia. In tanti giornali e media italiani hanno parlato di questa idea e tantissimi altri in Albania l'hanno fatto, facendolo diventare un esempio di come è possibile ottenere quello che si vuole veramente!!! Abbiamo deciso di far in modo che questo progetto possa estendersi a tutti i ragazzi albanesi che la pensano come noi e come noi si impegnano nel raggiungimento del loro obiettivo lavorativo attraverso il percorso di studi. Creando VIVAlbania.net ci proponiamo di farvi conoscere questo meraviglioso paese attraverso le persone, le usanze, la storia, il cibo, i profumi, la natura e le tradizioni. Tutti i ragazzi sanno parlare italiano perciò sarà molto più semplice conoscere e farsi conoscere. Si tratta di un gruppo di ragazzi molto affiatato e che vogliono insieme raggiungere i loro personali obiettivi perciò ci sarà molta collaborazione fra di loro. Tutto il progetto è coordinato da Eriona Shahini (universitaria in Tirana). I soldi che riceviamo, in cambio dell'ospitalità e del viaggio nella cultura e natura albanese, sono un'integrazione per coprire la parte mancante delle spese per il proseguimento del percorso formativo. Una parte del contributo va a finanziare la crescita di VIVAlbania gestita direttamente da noi ragazzi."

Così è 'scattato' l'invito a partecipare al Festival Europeo del Gusto 2010. Infine la realtà delle Comunità Albanesi in Italia. Gli "Arbereshe", ossia gli Albanesi d'Italia, vivono in 41 comuni e 9 frazioni, disseminati in sette regioni dell' Italia centro-meridionale, costituendo una popolazione di oltre 100.000 abitanti. L'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto ha deciso in invitare l'Associazione Culturale Arbitalia al Festival Europeo del Gusto,per 'raccontare' a giornalisti e comunicatori la storia degli albanesi d'Italia.



http://www.albanianews.it/