giovedì 29 aprile 2010

L’albergo ristorante La Pigna di Lignano


Troviamo Fabrizio Bonato di mattina presto, e possiamo fare due chiacchiere in libertà. Era da dicembre che dovevamo andare a trovarlo, dai tempi di Umago, sollecitati dai nostri amici di Gorgo di Latisana. E’ un tipo aperto, solare, un buon ragazzone friulano.


Cominciamo col chiedergli dell’attività, che lui definisce un ristorante con albergo. Sembra quasi che la sua passione sia questo, insieme all’enoteca e birreria. Sembra quasi che l’albergo sia dovuto al fatto che si trova a Lignano Pineta, ma niente di più.

L’enoteca è un posto, dove oltre a degustare del buon vino accompagnato da sfiziosi stuzzichini, da sempre si consuma il rito friulano del "tajût”, estate ed inverno. Un rito che condividiamo, se fatto con vera amicizia.

Dispone di un locale interno per l'inverno e d'estate è a disposizione degli avventori un ampio spazio all'esterno.

L'antica arte della degustazione dei vini viene arricchita dalla cordialità e dalla compagnia sincera che troviamo nell’enoteca, dove in un bicchiere è racchiusa la tradizione friulana. I Gli stuzzichini sono abbinati accuratamente con i vini serviti, rendendo speciale e piacevole la serata.

Poi, il ristorante, a rigorosa gestione familiare. Nasce dall'esigenza di creare un punto d'incontro tra qualità e ricerca dei prodotti, passione e professionalità delle proposte, cordialità e calore dell'atmosfera. Possiamo definire la sua cucina una cucina di mare, d’altronde Marano Lagunare è a un tiro di schioppo, con innesti del retroterra (ricordiamo gli asparagi, che ci hanno fatto conoscere Fabrizio e la sua signora). Qui sono forti soprattutto sugli antipasti e sui primi: secondo noi la vicinanza della spiaggia e le frequentazioni teutoniche lo richiedono. Ma si può avere sempre un buon secondo. Il tutto accompagnato sempre da un buon vino: “L'amore per il vino è il "sole" attorno a cui ruota il nostro piccolo universo di cose buone.”



La Pigna

Via dei Pini, 9

Lignano Pineta UD

Tel +390431428991

e-mail: info@hotelapigna.it

www.hotelapigna.it/

domenica 25 aprile 2010

Asparagorgo 2010 al via


Con la partecipazione della Amministrazione Comunale di Latisana al completo, del Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Udine Silvano Galetti e del capogruppo del Pdl Daniele Galasso in Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia, si è inaugurata sabato 24 aprile l'edizione 2010 di Asparagorgo, la Sagra degli Asparagi promossa dal Circolo Giovanile di Gorgo, dal Comitato Promotore dell'Asparago Bianco, sotto il Patrocinio della Città di Latisana, della Provincia di Udine e della regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.


"Sono quarant'anni di storia del nostro Circolo Giovanile - ha ricordato il Presidente Luciano Vatri-, presentando i temi della rassegna di quest'anno.

E' seguita poi una degustazione di vini e asparagi, in collaborazione e sotto il Patrocinio dell'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del gusto, che ha riconosciuto in Gorgo le qualità eccellenti per essere inserito nella rete europea, già dal 2009.

Molte le aziende produttrici di vino, di asparagi e ortaggi presenti quest'anno alla rassegna.

"Grazie a un progetto dell’ERSA, l’acqua calda termale che scorre nel sottosuolo viene utilizzata per accelerare il riscaldamento del terreno e quindi la diffusione delle varietà precoci dell’asparago; questo ha permesso di anticipare l'inizio della manifestazione dal mese di maggio all’ormai tradizionale 25 aprile, giorno di San Marco.", ha raccontato Danilo Vignotto ai giornalisti intervenuti.

venerdì 16 aprile 2010

Asparagorgo 2010 e BM Infissi


Dal 24 aprile al 9 maggio 2010, presso il campo sportivo Teatro-Tenda a Gorgo di Latisana, si svolgerà la tradizionale Sagra degli Asparagi denominata "ASPARAGORGO" durante la quale sarà possibile assaggiare varie specialità a base di asparagi e vini locali e ballare con orchestre e musica da ballo.


La sagra degli asparagi di Gorgo, nata oltre 40 anni fa come piccola sagra del borgo è diventata con il passare degli anni un importante evento non solo per Gorgo e Latisana,ma anche per tutti i comuni vicini.

All'organizzazione oltre al Comitato Promotore dell'Asparago Bianco ed il Circolo Giovanile di Gorgo partecipa tutta la comunità.

Dal 1989 ha assunto la denominazione “Asparagorgo” e grazie a un progetto dell’ERSA , si è riusciti ad utilizzare l’acqua calda termale che scorre nel sottosuolo per accelerare il riscaldamento del terreno e quindi la coltura delle varietà precoci dell’asparago, permettendo di anticipare l'inizio della manifestazione dal mese di maggio all'ormai tradizionale 25 aprile, giornata di San Marco.

La BM infissi in legno sostiene questa manifestazione, essendo un’azienda che ha profonde radici nel territorio.

La BM fondata nel 1969 dai soci Buffon Carlo e Minutello Gianni, (che a tutt’oggi la dirigono), è cresciuta in questi anni specializzandosi nella produzione di finestre, portefinestre, portoncini, scuri e relativi accessori.

In quaranta anni di attività, da semplice azienda artigiana, è diventata una piccola industria

di riferimento regionale nella produzione di serramenti in legno, mantenendo la cura dei lavori artigianali ed attenta alle innovazioni delle nuove tecnologie.



Pro Latisana

Via Rocca, 6

Palazzo Molin Vianello

33053 Latisana Udine

+39 0431 521550

+39 0431 521550

http://www.prolatisana.it





BM di C.Buffon & C. snc

Via I. Castellarin, 14

33050 Ronchis (UD)

Tel.0431 56145 - Fax 0431 56459

info@bminfissi.it

www.bminfissi.it

mercoledì 7 aprile 2010

L'Oste, il Bottaro e l'Avventore


Camminare guardandosi intorno per Piazza Pia, ad Albano Laziale, non è solo una piacevole passeggiata, è un tuffo nella storia, nella cultura di un paese che vanta antenati illustri, che un tempo era Legione Romana, per poi assumere una dimensione contadina, mai abbandonata nell'animo.


Piazza Pia, che nei suoi trascorsi più recenti sarà il mercato delle erbe, è stato il centro dei primi insediamenti rurali ad Albano, quando i Castra Albanum vennero abbandonati, prima in maniera periodica e poi definitivamente dai Romani. L'angolo della fortificazione divenne la sede ideale per concentrare quelli che poi furono i primi insediamenti urbani, figli di quelle famiglie al seguito dei legionari, o gli stessi combattenti giunti al meritato riposo.

Ed è qui, tra queste mura che sanno ancora di antico, a due passi dal Duomo e dai confini Vaticani, che attraverso un arco si accede a un cortile che sembra uscito da una cartolina anni 60, mentre una porta di vetro e ferro apre all'osteria di Sergio De Rossi, uno degli ultimi Osti di Albano, ex-infermiere, che con la famiglia da 150 anni si dedica al vino.

Due silos, uno di bianco, uno di rosso, dei tavolacci, l'uva prodotta in proprio per quei litri di vino che finché c'è siamo aperti e poi ci si rivede l'anno prossimo, i tanti avventori di questa osteria stagionale, che intorno al bicchier di vino cementa amicizie.

“Qui non ci sono distinzioni” ci racconta Sergio “non c'è razza o ceto sociale. Lui è muratore, lui pensionato, lui dottore, loro romeni e lui tunisino, ma il bicchiere è uguale per tutti, il vino è sincero e garantisco io”.

Mentre parliamo veniamo rapiti dalla simpatia del Signor Giovanni, 81 anni, qualche problema al cuore che gli consiglia di non esagerare, ma tanta esperienza e passione per Albano da raccontare.

“Vengo qui per rilassarmi ogni sera – ci racconta Giovanni- Ritrovo gli amici e l'ospitalità dell'oste. Mi sento come a casa mia. Ogni tanto ci incontriamo per una serenatellla...siamo appassionati di musica”. A questo punto Giovanni si lascia trasportare dai ricordi e la sua mente va al 1959 quando la famosa trasmissione Campanile sera con Enza Sampò fece tappa proprio a Piazza Pia e lui rappresentò Albano con un concertino mandolinistico, sui muri dell'osteria diverse foto che ricordano quei momenti di gioventù.

“Sono albanense doc, Albano prima era un paese pieno di villeggiatura e allegria, ora non è più così. Vi chiedo di scrivere dell'abbandono del centro storico, noi che viviamo lì siamo cittadini come tutti gli altri e invece le nostre belle vie sono abbandonate a loro stesse, piene di buche e poca pulizia”- si appella accoratamente Giovanni che ringraziandoci e facendoci tanti auguri per il futuro continua a bere il suo bicchiere di vino.

Alle luci del mattino completiamo il nostro giro nella cultura del vino albanense. Chi ci ospita è Alfredo Sannibale, cugino di Sergio, titolare del Museo bottega che dal 1870 costruisce, ripara e mantiene botti che hanno fatto la storia delle osterie locali.

“Una volta solo in questa zona c'erano 40 osterie, ora ne sono rimaste un paio. Il mio è un lavoro che va a scomparire, in tutti i Castelli saremo rimasti in 3 o 4”.

I tempi che cambiano, la cultura che rimane. Pialle curve, martello, compasso, frisello e l'odore del legno, tra questi attrezzi la passione di Alfredo, che ricorda di quando venne la televisione e della curiosità dei turisti, che a volte lo guardano come fosse anche lui un reperto storico e, forse, non avendo tutti i torti.

“Le nuove tecnologie hanno migliorato la qualità del vino. Esistono materiali di conservazione migliori del legno e soprattutto meno faticosi. Il vino a botte è un arte, che vuole i suoi tempi e le sue attenzioni, ecco perché sono in pochi ancora a farlo. Botti in legno adesso vengon fatte in maniera industriale, e non sarei onesto se non dicessi che hanno lo stesso valore, ma a me piace così e sono contento, qui, tra i miei attrezzi”.

Sergio, Alfredo, Giovanni, il sapore di un Albano che quasi, e sottolineamo quasi, non c'è più.



Francesca Ragno e Francesco Saverio Teruzzi

(si ringrazia per la gentile collaborazione Dario Benedetti)

giovedì 1 aprile 2010

“Grandi Storie di Piccoli Borghi”a Tezze di Piave, con gli asparagi


L'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto e l'Associazione L'Altratavola promuovono all'interno della rassegna informativa 'Grandi Storie di Piccoli Borghi' alcune iniziative che riguardano l'Azione InfoCerere, lo speciale progetto rivolto al Mondo Rurale:


Marzo aprile e maggio: è tempo di asparagi.

“Grandi Storie di Piccoli Borghi” mette insieme alcune realtà territoriali per far conoscere, attraverso l'asparago, le caratteristiche storiche, culturali, ambientali ed enogastronomiche dei territori medesimi.

L'iniziativa ha preso il via da Villa Nani Mocenigo in Dolo, per presentare e degustare l'asparago selvatico istriano di Buie, Cittanova, Umago e Verteneglio.

Il percorso di informazione prevede poi uno stage televisivo a Tezze di Vazzola (con una puntata di CantinediMarca web interamente dedicata all'asparago). Si intende valorizzare l'asparago bianco di Cimadolmo."La denominazione 'Asparago Bianco di Cimadolmo' è riservata ai turioni di asparago che rispondono alle condizioni e ai requisiti previsti nel disciplinare.

In particolare è ben delimitata la zona di produzione, comprendente alcuni comuni del Trevigiano sulla riva sinistra del Piave, un territorio caratterizzato fino a pochi decenni fa dalle frequenti alluvioni del fiume.

Oggi di quei tempi resta solo il ricordo, e queste campagne hanno assunto l'aspetto e la redditività della migliore terra veneta. La coltivazione dell'asparago bianco trova qui fertile e disponibile accoglienza proprio nel limo lasciato dalle diversioni del corso del Piave; sono infatti idonei a questa coltura i terreni sabbiosi, di origine alluvionale, permeabili ed accuratamente drenati. Anche il clima temperato-umido di questa zona è ideale, con primavere molto piovose che garantiscono una rapida crescita dei turioni.

L'asparago di Cimadolmo si presenta di colore totalmente bianco, senza sfumature verdi neppure sulla punta; inoltre dev'essere intero, esente da ammaccature ed impurità, privo d'umidità eccessiva e odore o sapore estraneo. Molto importante l'etichettatura, dove la designazione dell'IGP attesta la garanzia del prodotto e della zona di provenienza. Gli asparagi coltivati nel comune di Cimadolmo possono inoltre essere designati con la menzione aggiuntiva 'Piave'."

Tezze è stata inserita nella rete dei Borghi Europei del gusto. L'origine del nome è probabilmente da far risalire all'antica denominazione dei fienili, le tiede appunto. La chiesa parrocchiale di San Francesco risale al 1634 (anno della consacrazione) e fu ampliata nel 1762, come riportato dalla lapide apposta sulla facciata esterna.

Da segnalare il caratteristico e pittoresco Borgo Malanotte, nonché la bella villa Zacchi.Interessante anche la presenza di una antica colonna di epoca romana, risalente probabilmente al V secolo d.C., rinvenuta e dissepolta ad opera di Pietro Antonio Malanotte nell'anno 1772.

Le altre iniziative comprese nel Circuito InfoCerere riguarderanno il Friuli (Asparagorgo e le Terre del Medio Friuli); la Terra degli Orti (Scorzè, con l'incontro delle Terre dell'Asparago); gli incontri a convivio nelle Terre del Veneziano (Camponogara e Campolongo) e la serata conclusiva di “Riscoprendo...gli inediti del gusto” a Mirano, nella Terre del Graticolato Romano.